Archive for Agosto 26th, 2014

  • Redazione di Operai Contro, Quasi 1900 morti (precisamente 1889) dall’inizio dell’anno, di cui 1600 dall’inizio negli ultimi 3 mesi. I numeri dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) fotografano – se ancora se ne fosse bisogno – le propoporzioni della strage di migranti che si consuma nel Mediterraneo. Un bilancio aggravato all’aumento dei flussi: nel 2014, infatti sono stati 124.380 (dati Unhcr) gli arrivi via mare in Europa (nel 2013 erano stati 60mila), di cui ben 108.172 in Italia (al 24 agosto) tra i quali almeno 14 mila minori di cui 8.600 non accompagnati.   I responsabili […] 0

    Strage nel Mediterraneo: “1600 morti in 3 mesi”

    Redazione di Operai Contro, Quasi 1900 morti (precisamente 1889) dall’inizio dell’anno, di cui 1600 dall’inizio negli ultimi 3 mesi. I numeri dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) fotografano – se ancora se ne fosse bisogno – le propoporzioni della strage di migranti che si consuma nel Mediterraneo. Un bilancio aggravato all’aumento dei flussi: nel 2014, infatti sono stati 124.380 (dati Unhcr) gli arrivi via mare in Europa (nel 2013 erano stati 60mila), di cui ben 108.172 in Italia (al 24 agosto) tra i quali almeno 14 mila minori di cui 8.600 non accompagnati.   I responsabili […]

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  • In una lettera a pagamento pubblicata dal New York Times 327 tra sopravvissuti e discendenti di vittime della follia nazista condannano il “massacro” operato dall’esercito di Gerusalemme nella Striscia e criticano gli Usa per il sostegno economico fornito allo Stato ebraico, di cui chiedono il “boicottaggio”. L’iniziativa è la risposta ad uno scritto in cui il premio Nobel Elie Wiesel paragona Hamas ai nazisti e li accusa di” sacrificio di bambini” di Redazione Il Fatto Quotidiano | 26 agosto 2014 Hajo Meyer dall’Olanda, “sopravvissuto di Auschwitz“. Henri Wajnblum dal Belgio, “sopravvissuto e figlio di una vittima di Auschwitz”. Renate Bridenthal dagli Stati Uniti, “da bambina sfuggita a Hitler, nipote […] 0

    Gaza, superstiti dell’Olocausto contro Israele: “In corso genocidio dei palestinesi”

    In una lettera a pagamento pubblicata dal New York Times 327 tra sopravvissuti e discendenti di vittime della follia nazista condannano il “massacro” operato dall’esercito di Gerusalemme nella Striscia e criticano gli Usa per il sostegno economico fornito allo Stato ebraico, di cui chiedono il “boicottaggio”. L’iniziativa è la risposta ad uno scritto in cui il premio Nobel Elie Wiesel paragona Hamas ai nazisti e li accusa di” sacrificio di bambini” di Redazione Il Fatto Quotidiano | 26 agosto 2014 Hajo Meyer dall’Olanda, “sopravvissuto di Auschwitz“. Henri Wajnblum dal Belgio, “sopravvissuto e figlio di una vittima di Auschwitz”. Renate Bridenthal dagli Stati Uniti, “da bambina sfuggita a Hitler, nipote […]

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  • Redazione di Operai Contro, se Attlila e Gengis Kan fossero vivi morirebbero d’invidia L’ISIS massacra tutti. Lo afferma l’ONU L’ONU propone: “E’ necessario un “D-Day umanitario” per i 700.000 profughi in fuga dalle violenze dell’Isis nel nord dell’Iraq, ha detto il rappresentante dell’Unicef nel Paese, Marzio Babille, chiedendo tra l’altro alla comunità internazionale di istituire una zona protetta come quelle realizzate in Bosnia, con truppe sul terreno” Probabilmente il rappresentante dell’ONU ha voglia di scherzare. In Bosnia sotto la vigile protezione dei caschi blu dell’ONU furono massacrati 8000 mussulmani Secondo il delinquente dell’ONU Babille: ” è anche necessario organizzare “un ponte […] 0

    L’ONU IN IRAQ: FACCIAMO COME IN BOSNIA

    Redazione di Operai Contro, se Attlila e Gengis Kan fossero vivi morirebbero d’invidia L’ISIS massacra tutti. Lo afferma l’ONU L’ONU propone: “E’ necessario un “D-Day umanitario” per i 700.000 profughi in fuga dalle violenze dell’Isis nel nord dell’Iraq, ha detto il rappresentante dell’Unicef nel Paese, Marzio Babille, chiedendo tra l’altro alla comunità internazionale di istituire una zona protetta come quelle realizzate in Bosnia, con truppe sul terreno” Probabilmente il rappresentante dell’ONU ha voglia di scherzare. In Bosnia sotto la vigile protezione dei caschi blu dell’ONU furono massacrati 8000 mussulmani Secondo il delinquente dell’ONU Babille: ” è anche necessario organizzare “un ponte […]

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  • Cara Redazione, sorpresa nei prossimi giorni per pendolari, e pensionati che usano i mezzi pubblici. Per rifarsi dei soldi sputtanati con i rimborsi spese e con l’Expo, Maroni il leghista presidente della Regione Lombardia e i soci della sua giunta, hanno deciso di aumentare il prezzo dei trasporti. “Un piccolo ritocco” dicono per giustificarsi. La media degli aumenti sarà dello 0,61%. Una media fra l’altro incontrollabile perché ricavata dall’aumento di biglietti e abbonamenti di singoli tragitti e di biglietti e abbonamenti del metrò nelle tratte interurbane, mensili e biglietti integrati di treni regionali e pullman provinciali. “Un piccolo ritocco” […] 0

    Maroni aumenta i trasporti per rifarsi dei soldi sputtanati

    Cara Redazione, sorpresa nei prossimi giorni per pendolari, e pensionati che usano i mezzi pubblici. Per rifarsi dei soldi sputtanati con i rimborsi spese e con l’Expo, Maroni il leghista presidente della Regione Lombardia e i soci della sua giunta, hanno deciso di aumentare il prezzo dei trasporti. “Un piccolo ritocco” dicono per giustificarsi. La media degli aumenti sarà dello 0,61%. Una media fra l’altro incontrollabile perché ricavata dall’aumento di biglietti e abbonamenti di singoli tragitti e di biglietti e abbonamenti del metrò nelle tratte interurbane, mensili e biglietti integrati di treni regionali e pullman provinciali. “Un piccolo ritocco” […]

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  • Redazione di Operai Contro,  L’Alcoa chiuderà l’impianto di Portovesme, nella provincia di Carbonia-Iglesias. In una nota ufficiale della società americana si legge che la chiusura è dovuta all’alto costo di produzione dell’alluminio. Alcoa, società che è quotata a Wall Street, comunica inoltre che la chiusura dell’impianto in Sardegna ridurrà la capacità di fusione globale di Alcoa di 150.000 tonnellate annue, e che quindi scenderà a 3,6 milioni di tonnellate. La Alcoa spiega che “la fonderia di Portovesme nel 2012 venne chiusa perché aveva uno dei più alti costi di produzione nel sistema Alcoa, ed aveva limitate prospettive per diventare competitivo”. “Le ragioni fondamentali […] 0

    ALCOA CHIUDE

    Redazione di Operai Contro,  L’Alcoa chiuderà l’impianto di Portovesme, nella provincia di Carbonia-Iglesias. In una nota ufficiale della società americana si legge che la chiusura è dovuta all’alto costo di produzione dell’alluminio. Alcoa, società che è quotata a Wall Street, comunica inoltre che la chiusura dell’impianto in Sardegna ridurrà la capacità di fusione globale di Alcoa di 150.000 tonnellate annue, e che quindi scenderà a 3,6 milioni di tonnellate. La Alcoa spiega che “la fonderia di Portovesme nel 2012 venne chiusa perché aveva uno dei più alti costi di produzione nel sistema Alcoa, ed aveva limitate prospettive per diventare competitivo”. “Le ragioni fondamentali […]

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  •   Libia spaccata a metà, gli islamisti avanzano: ormai è guerra civile   (reuters)   Due parlamenti e due premier nominati da fazioni in lotta. Le milizie controllano Tripoli. Raid da Egitto ed Emirati   Vincenzo Nigra, giornalista di Repubblica, si è finalmente accorto che in Libia c’è la guerra civile. Scrive: “Peggiora il caos politico e militare nella Libia del dopo-Gheddafi. Da ieri il paese è di fatto spaccato in due, con due Parlamenti, due governi, due primi ministri espressione di un guazzabuglio di leader politici e di capi militari armati gli uni contro gli altri. Ma poi: […] 0

    La guerra in Libia

      Libia spaccata a metà, gli islamisti avanzano: ormai è guerra civile   (reuters)   Due parlamenti e due premier nominati da fazioni in lotta. Le milizie controllano Tripoli. Raid da Egitto ed Emirati   Vincenzo Nigra, giornalista di Repubblica, si è finalmente accorto che in Libia c’è la guerra civile. Scrive: “Peggiora il caos politico e militare nella Libia del dopo-Gheddafi. Da ieri il paese è di fatto spaccato in due, con due Parlamenti, due governi, due primi ministri espressione di un guazzabuglio di leader politici e di capi militari armati gli uni contro gli altri. Ma poi: […]

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  • Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Il democratico presidente di Kiev è un navigato politico e un ricco miliardario Laureato in Economia nel 1989 presso l’Università Statale di Kiev, Petro Porošenko crea una società di commercio di semi di cacao. Nel 1990 prende il controllo di diverse società dolciarie, e si unisce al gruppo Roshen, diventando il più grande produttore di dolciumi in Ucraina. Il suo successo nel settore del cioccolato gli vale il soprannome di “re del cioccolato” . Porošenko in seguito ha diversificato le sue attività: possedie diversi stabilimenti produttivi (automobili e autobus), il cantiere Lenins’ka Kuznja, il canale televisivo Kanal 5 e il […] 0

    Petro Oleksijovyč Porošenko

    Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Il democratico presidente di Kiev è un navigato politico e un ricco miliardario Laureato in Economia nel 1989 presso l’Università Statale di Kiev, Petro Porošenko crea una società di commercio di semi di cacao. Nel 1990 prende il controllo di diverse società dolciarie, e si unisce al gruppo Roshen, diventando il più grande produttore di dolciumi in Ucraina. Il suo successo nel settore del cioccolato gli vale il soprannome di “re del cioccolato” . Porošenko in seguito ha diversificato le sue attività: possedie diversi stabilimenti produttivi (automobili e autobus), il cantiere Lenins’ka Kuznja, il canale televisivo Kanal 5 e il […]

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  • Egregio Direttore, “Era un operaio esperto, non avrebbe mai fatto nulla di pericoloso – racconta il suo datore di lavoro. Sarebbe andato in pensione a fine anno”. Questa dichiarazione rilasciata al quotidiano “La Stampa”, è dello stesso padrone per cui lavorava Alberto Gentilini, l’operaio di 62 anni morto ieri sul lavoro a Torino. Il padrone in pratica dice che anche gli operai esperti che (secondo lui) non fanno nulla di pericoloso vengono uccisi per il profitto. Per i padroni lo sfruttamento, gli “incidenti” sul lavoro e la morte degli operai sono da considerarsi una normalità. Questo è il sistema […] 0

    La “normalità” degli omicidi sul lavoro

    Egregio Direttore, “Era un operaio esperto, non avrebbe mai fatto nulla di pericoloso – racconta il suo datore di lavoro. Sarebbe andato in pensione a fine anno”. Questa dichiarazione rilasciata al quotidiano “La Stampa”, è dello stesso padrone per cui lavorava Alberto Gentilini, l’operaio di 62 anni morto ieri sul lavoro a Torino. Il padrone in pratica dice che anche gli operai esperti che (secondo lui) non fanno nulla di pericoloso vengono uccisi per il profitto. Per i padroni lo sfruttamento, gli “incidenti” sul lavoro e la morte degli operai sono da considerarsi una normalità. Questo è il sistema […]

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