Programmi elettorali: manganelli, licenziamenti, balle e promesse

Caro Operai Contro, la polizia carica gli operai in sciopero della logistica nel pavese, tra gli operai rimasti feriti tre hanno dovuto ricorrere al pronto soccorso dell’ospedale di Stradella. Fioccano licenziamenti ovunque, aumentano povertà e miseria. Lo Stato borghese chiama ad eleggere il nuovo governo dei padroni il prossimo 4 marzo. I programmi dei partiti che si presentano alle elezioni danno per scontato l’uso del manganello, l’uso della forza contro gli operai. Danno per scontato i licenziamenti, singoli e collettivi. Il contenuto vero dei loro programmi al di là dei fronzoli è: difesa del sistema sociale fondato sullo sfruttamento […]
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Caro Operai Contro,

la polizia carica gli operai in sciopero della logistica nel pavese, tra gli operai rimasti feriti tre hanno dovuto ricorrere al pronto soccorso dell’ospedale di Stradella. Fioccano licenziamenti ovunque, aumentano povertà e miseria. Lo Stato borghese chiama ad eleggere il nuovo governo dei padroni il prossimo 4 marzo. I programmi dei partiti che si presentano alle elezioni danno per scontato l’uso del manganello, l’uso della forza contro gli operai. Danno per scontato i licenziamenti, singoli e collettivi. Il contenuto vero dei loro programmi al di là dei fronzoli è: difesa del sistema sociale fondato sullo sfruttamento degli operai, che produce migliaia di licenziamenti, crea precarietà, povertà e miseria. Dall’altro polo aumenta invece la ricchezza per padroni e borghesi. Super impegnati nel preparare liste e programmi elettorali i partiti girano alla larga dalle fabbriche. Sanno che gli operai non partecipano alla farsa elettorale ma pensano alla resa dei conti. Non è dietro l’angolo? Dipende dall’angolo di prospettiva. Ciò che è incontestabilmente assodato è che le illusioni sono sepolte. A votare ci vanno solo i padroni con le loro consorterie organizzati in partiti e carrozzoni clientelari. Gli operai non votano, non scelgono nessun governo dei padroni che legittimi ancora il loro sfruttamento. Operai, avanti nella costruzione del partito.

Saluti da un operaio non votante

 

Allego 2 articoli. Uno preso da: La Provincia Pavese 30 gennaio 2018. L’altro preso da NotiziaOggiVercelli.it 29 gennaio 2018

 

La Provincia Pavese 30 gennaio 2018

SAN CIPRIANO PO

San Cipriano, carica della polizia sugli operai in sciopero tre feriti.

I dipendenti della Gdn, sostenuti dal sindacato Si Cobas, nel primo pomeriggio di martedì stavano impedendo l’ingresso dei camion all’interno dei capannoni.

SAN CIPRIANO. Carica della polizia nel primo pomeriggio di martedì 30 gennaio contro un gruppo di lavoratori della logistica Gdn. I picchetti di fronte ai cancelli dell’azienda stavano impedendo l’ingresso di alcuni camion che erano in attesa sin dalla mattina. Al centro della protesta c’era la richiesta di revoca del licenziamento e della sospensione di un rappresentante sindacale.

A questo punto le forze dell’ordine, che da giorni stanno tenendo l’area sotto controllo, hanno deciso di entrare in azione e di sgomberare la zona per consentire la ripresa del lavoro. Hanno rivolto ai manifestanti l’invito a sciogliere immediatamente il picchetto e, di fronte al rifiuto, sono intervenuti.

Durante il parapiglia tre lavoratori sono rimasti feriti, tra di loro anche una donna di 29 anni. Sono stati poi soccorsi dal personale del 118 e medicati al pronto soccorso dell’ospedale di Stradella. Mezz’ora dopo la carica della polizia, i sindacati hanno proclamato uno sciopero complessivo delle logistiche della zona di Stradella. Un centinaio di lavoratori hanno manifestato in corteo nel centro di Stradella fino al municipio.

 

Articolo da NotiziaOggiVercelli.it 29 gennaio 2018

Settanta licenziamenti in vista alla Coop Horus

VERCELLI. Una tegola non da ridere sull’occupazione in città. Settanta posti di lavoro bruciati, sono il lavoratori della Coop. Horus Logistic che opera all’interno del complesso dei magazzini Sifte Berti. La multinazionale per cui indirettamente lavoravano ha spostato il proprio polo logistico nel milanese e quindi è venuto meno il lavoro per la cooperativa che gestiva materialmente le movimentazioni di merci. Entro una quindicina di giorni diventeranno a tutti gli effetti degli “esuberi”.

Chiesta una mano al Sindaco Maura Forte

La loro situazione è stata illustrata nella mattinata di lunedì 29 gennaio alla Camera del lavoro di Vercelli alla presenza dei sindacalisti di Cgil e Cisl. “La nostra preoccupazione – ha sottolineato il segretario generale della Cgil Vercelli-Valsesia Luca Quagliotti – è che ci siano le condizioni per una perdita di lavoro nel settore della logistica. La scorsa settimana abbiamo incontrato il Sindaco Maura Forte perché il Comune di adoperi per trovare una soluzione. Poi venerdì c’è stato l’incontro con Horus che ha annunciato ufficialmente i 70 esuberi”.

E sono anche senza stipendio

Come se non bastasse tutti i dipendenti di Horus stanno ancora aspettando lo stipendio di dicembre e dovranno aspettare ancora perché l’azienda ha dichiarato di non avere liquidità. E non è la prima volta che avviene. Ora l’azione dei sindacati è quella di ottenere almeno per alcuni di essi il trasferimento al nuovo polo dell’azienda committente (presso la Dhl) o in altre realtà della logistica, visto che sono competenze professionali spendibili. Anche per questo è stato chiesto un impegno al Comune.

Si temono altre perdite di posti di lavoro Nel corso della conferenza stampa hanno parlato Alberto Bontempi della Filt Cgil e i rappresentanti della Cisl Roberto Bompan (della segreteria regionale), Antonio Santoro e  Gianni Torrazzo della Fit Cisl. Nei vari interventi la vera preoccupazione è per i rimanenti 110 lavoratori. Sempre operanti nei magazzini Sifte Berti, negli anni il complesso ha perso in competitività e non ha fatto investimenti.

La mediazione del Sindaco è stata chiesta anche per incontrare i vertici dell’azienda in un tavolo di confronto e capire che intenzioni hanno per il deposito di Vercelli. Se oggi si deve intervenire per questi 70 e le loro famiglie domani il rischio è che si perdano ulteriori posti di lavoro nel complesso, se non si arrivi alla chiusura, come è avvenuto anni fa per il deposito Zust Ambrosetti, sarebbe un vero peccato perdere un polo di questa portata.

Ed è davvero singolare che in un momento di boom per la logistica in questo caso assistiamo a una flessione. Dunque si apre una fase in cui i sindacati chiedono di conoscere il piano industriale di Sifte Berti. Per i 70 in esubero è stato indetto lo stato di agitazione dei lavoratori ma non ci saranno scioperi che potrebbero solo peggiorare le cose.

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1 Comment

  1. campagnadiprimavera

    Ogni operaio,ogni salariato, ogni professionista proletario, nel proprio posto di lavoro, si ingegni a costruire la propria arma. Dalla fionda alla bomba all’idrogeno.
    E dopo saremo pronti per i…playoff.