3,3 milioni di lavoratori irregolari, in prevalenza operai e assimilati: più 7,4%

Caro Operai Contro, in Italia 3,3 milioni di lavoratori, in prevalenza operai e assimilati, sono costretti a sopravvivere lavorando in nero o in modo irregolare. Nell’agricoltura 430 mila braccianti irregolari agli ordini dei caporali, l’80% di loro sono immigrati. Non sono solo nelle campagne della Puglia o “nell’arretrato” Sud, come lascerebbe intendere l’informazione pianificata, ma sono in ogni angolo del paese. 430 mila operai agricoli irregolari, sono l’avamposto del lavoro irregolare in Italia, che complessivamente supera i 3,3 milioni di lavoratori, in prevalenza operai e assimilati. Dal 2012 al 2015 gli operai e i lavoratori dipendenti licenziati e risucchiati […]
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Caro Operai Contro,

in Italia 3,3 milioni di lavoratori, in prevalenza operai e assimilati, sono costretti a sopravvivere lavorando in nero o in modo irregolare. Nell’agricoltura 430 mila braccianti irregolari agli ordini dei caporali, l’80% di loro sono immigrati. Non sono solo nelle campagne della Puglia o “nell’arretrato” Sud, come lascerebbe intendere l’informazione pianificata, ma sono in ogni angolo del paese.

430 mila operai agricoli irregolari, sono l’avamposto del lavoro irregolare in Italia, che complessivamente supera i 3,3 milioni di lavoratori, in prevalenza operai e assimilati.

Dal 2012 al 2015 gli operai e i lavoratori dipendenti licenziati e risucchiati nel lavoro irregolare, hanno fatto aumentare del 7,4% il lavoro irregolare in Italia. Un balzo causato dalla condizione di ricatto, che ha colpito gli operai e i lavoratori regolarmente assunti. Si tratta della paura di essere licenziati senza motivo, con le leggi e le norme introdotte prima dalla Fornero e poi dal Jobs act di Renzi.

Paura di essere licenziati, che spinge ad accettare mansioni, orari, tempistica e condizioni al ribasso, con effetto a cascata sempre in peggio. La mancanza poi di un’adeguata antinfortunistica, è la concausa dell’aumento degli infortuni anche mortali sul lavoro. I padroni hanno voluto queste leggi e le applicano, licenziano e sfruttano di più chi rimane. I disoccupati sono anch’essi spinti ad accettare condizioni di assunzioni sempre in peggio.

I dati del Censis dicono che:

“La metà dei disoccupati dovuti alla crisi sono stati risucchiati dall’illegalità. Mentre tra il 2012 e il 2015 nell’economia regolare venivano cancellati 462 mila posti di lavoro (260mila riconducibili a lavoro svolto alle dipendenze e 202mila nell’ambito del lavoro indipendente), la schiera di chi era occupato illegalmente è salita di 200 mila unità, arrivando a superare quota 3,3 milioni.

All’espansione del lavoro “non normato” ha contribuito in maniera prevalente l’occupazione dipendente (+7,4%), mentre sul fronte dell’occupazione regolare è la componente indipendente che, in termini relativi, ha subito un maggiore ridimensionamento (-3,7%).”

Col passare dei giorni si chiude lo squarcio sul lavoro irregolare e in schiavitù, apertosi con la tragica morte di 16 braccianti immigrati. Anche questi fatti verranno inghiottiti e archiviati come “fatalità”, dai mass media asserviti alla classe dominante.

Gli operai sanno che non è così. Nel collegarsi per organizzare il proprio partito, serrano le fila insieme ai loro compagni, immigrati e non, sfruttati sia come operai irregolari, sia come operai assunti con regolari contratti.

Saluti Oxervator

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