Bugie, Botte, Intrallazzi & Speculazioni

  Roma, Piazza Indipendenza: il vero volto dell’accoglienza italiana Sono ormai tre anni che ascoltiamo in un crescendo incalzante la laida litania sull’impegno italiano nell’accogliere i rifugiati. Ma le bugie hanno le gambe corte, come mostrano i dati forniti da Unhcr Global Trends (vedi sotto), contenuti nell’articolo di Fabio Colombo (vedi: https://www.lenius.it/quanti-sono-i-rifugiati-in-italia-e-in-europa/), che commenta: «Nonostante sia per molti primo paese di arrivo, e nonostante i numeri siano in crescita, l’Italia rimane agli ultimi posti in Europa per incidenza dei rifugiati sulla popolazione totale (2,4 ogni mille abitanti). Immaginate di mettere in fila mille persone: solo due di esse sono […]
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Roma, Piazza Indipendenza: il vero volto dell’accoglienza italiana

Sono ormai tre anni che ascoltiamo in un crescendo incalzante la laida litania sull’impegno italiano nell’accogliere i rifugiati. Ma le bugie hanno le gambe corte, come mostrano i dati forniti da Unhcr Global Trends (vedi sotto), contenuti nell’articolo di Fabio Colombo (vedi: https://www.lenius.it/quanti-sono-i-rifugiati-in-italia-e-in-europa/), che commenta:

«Nonostante sia per molti primo paese di arrivo, e nonostante i numeri siano in crescita, l’Italia rimane agli ultimi posti in Europa per incidenza dei rifugiati sulla popolazione totale (2,4 ogni mille abitanti). Immaginate di mettere in fila mille persone: solo due di esse sono rifugiati».

Pur col braccino corto, si dice che l’Italia sia in prima fila nei salvataggi, ci mancherebbe! È in mezzo al Mediterraneo. E poi ai salvataggi contribuiscono le tanto deprecate Ong. Ora sottoposte a forti vincoli (il Codice di condotta!), forse per favorire i signori della guerra libici che, a suon di miliardi, potrebbero trasformare la Libia in un immenso campo di concentramento (tendenzialmente di sterminio). Costruiti magari da imprese italiane: cooperative «rosse» o Compagnia delle Opere o liberi imprenditori padani. Nello spirito dell’accordo italo-libico del 2 febbraio 2017.

Nel frattempo, l’accoglienza pelosa (Cie, Cda, Cara, Hotspot …) ingrassa uno sporco giro d’affari, in cui sono collusi faccendieri e politicanti di ogni risma e colore.

Ma una volta usciti da quei gironi infernali e ottenuto lo status di rifugiati, il calvario prosegue. I profughi si trovano in mezzo alla strada, senza vitto e senza alloggio. L’arrangiamento è allora l’unica soluzione.

E arrangiarsi hanno dovuto le centinaia di rifugiati che, a Roma, avevano trovato un alloggio nel palazzo abbandonato di via Curtatone. Erano lì dal 2013. Nonostante la precarietà delle condizioni di vita e di lavoro, molti di loro avevano trovato la possibilità di vivere alla meno peggio, con la speranza di uscire dall’incubo della miseria. Illusione. La proprietà privata è sacra: dal 2015 l’occupazione era nell’elenco degli sgomberi urgenti, stilato dall’allora commissario Tronca (quello dell’Expo di Milano).

Il palazzo appartiene a una finanziaria (Idea Fimit SGR, che fa capo alla De Agostini, vedi: http://www.infoaut.org/metropoli/cosa-e-successo –a-piazza-indipendenza) che, ovviamente, vuol difendere il suo investimento. Ma non ha fretta. Nel frattempo può evitare le tasse, grazie all’occupa-zione.

Nelle città italiane, sono numerosi gli immobili abbandonati, solo a Milano sono circa 260 (vedi: http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/16_agosto_08/palazzi-cinema-abbandonati-milano-comune-2fcc 7942-5d44-11e6-bfed-33aa6b5e1635.shtml). E sono moltissimi quelli vuoti – abitazioni e uffici –, in attesa di un inquilino. E intanto, nonostante la crisi, le costruzioni procedono come se nulla fosse. Gonfiando la bolla immobiliare.

In queste acque agitate, se gli abbandoni (frequenti) e le occupazioni (rare) possono evitare le tasse, rischiano però di pregiudicare l’investimento, abbassando il prezzo degli immobili (già in discesa), favorendo quindi lo scoppio della bolla immobiliare che molti analisti economici paventano. E allora, gli sgomberi diventano inevitabili. A prescindere da ogni considerazione sociale e politica.

In apparenza, lo sgombero del palazzo romano di via Curtatone, avvenuta il 19 agosto, contravviene alle più elementari norme del buon senso, per favorire la pace sociale e costruire le mediazioni politiche.

Ma il buon senso ha poco a che vedere con la speculazione finanziaria. Solo un ingenuo potrebbe stupirsi per ciò che è successo a Roma, il 24 agosto, dove la parola è lasciata alla violenza poliziesca. Incontrollata. Incitata dal razzismo più fetente che fermenta nella società italiana. Solo per difendere gli interessi di un pugno di parassiti.

E tutto questo avviene mentre il ministro di polizia, in nome dell’ordine e della sicurezza, vuol combattere il terrorismo, mettendo le città italiane in stato d’assedio, con i soldati armati e i blocchi di cemento nelle piazze e nelle strade. Seminando paura e isterismo.

Speculatori, politicanti e sbirri non si rendono conto che a Roma hanno gettato benzina sul fuoco?

No, non se ne rendono conto. Marciano imperterriti verso l’abisso.

E neppure si rendono conto che stanno scavando un fosso sempre più profondo tra loro e tutti gli sfruttati e gli oppressi del mondo.

Lasciamoli al loro destino e, contro di loro, costruiamo il nostro.

Dino Erba, Milano, 27 agosto 2017.

 

https://www.lenius.it/quanti-sono-i-rifugiati-in-italia-e-in-europa/
Numero rifugiati Ogni 1000 abitanti
Svezia 230.164 23,4
Malta 7.948 18,3
Norvegia 59.522 11,4
Austria 93.250 10,7
Cipro 8.484 10,0
Svizzera 82.681 9,9
Germania 669.482 8,1
Olanda 101.744 6,0
Danimarca 33.507 5,9
Francia 304.546 4,6
Serbia 29.522 4,2
Belgio 42.168 3,7
Lussemburgo 2.046 3,6
Finlandia 18.401 3,4
Bulgaria 17.814 2,5
Italia 147.370 2,4
Grecia 21.484 2,0
Regno Unito 118.995 1,8

 

 

https://www.lenius.it/quanti-sono-i-rifugiati-in-italia-e-in-europa/
Richieste di asilo Ogni 1000 abitanti
Germania 745.155 9,1
Austria 42.255 4,9
Grecia 51.110 4,7
Malta 1.930 4,4
Lussemburgo 2.160 3,7
Cipro 2.940 3,5
Ungheria 29.430 3,0
Svezia 28.790 2,9
Bulgaria 19.420 2,7
Italia 122.960 2,0
Belgio 18.280 1,6
Francia 84.270 1,3
Olanda 20.945 1,2
Danimarca 6.180 1,1
Finlandia 5.605 1,0
Regno Unito 38.785 0,6

 

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