I terroristi del cartellino

Caro Operai Contro, continua il giustizialismo scatenato da Renzi contro “i furbetti del cartellino”. I parlamentari “lavorano” 2,5 giorni a settimana, ma nessuno solleva nè martella scandali. Sono i maestri insuperabili e strapagati dell’assenteismo legalizzato. Andrebbero perciò mandati a casa a pedate nel culo con le scarpe antinfortunistiche che hanno la punta di ferro. Giornali e televisioni conducono la campagna mediatica contro l’assenteismo. Nessuno di questi però accenna e tanto meno affronta con la stessa puntualità, gli incontrastati maestri e re dell’assenteismo seduti in Parlamento. Non c’è nessuno a controllare loro. Non devono giustificare a nessuno i loro spostamenti, […]
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Caro Operai Contro,

continua il giustizialismo scatenato da Renzi contro “i furbetti del cartellino”.

I parlamentari “lavorano” 2,5 giorni a settimana, ma nessuno solleva nè martella scandali. Sono i maestri insuperabili e strapagati dell’assenteismo legalizzato. Andrebbero perciò mandati a casa a pedate nel culo con le scarpe antinfortunistiche che hanno la punta di ferro.

Giornali e televisioni conducono la campagna mediatica contro l’assenteismo. Nessuno di questi però accenna e tanto meno affronta con la stessa puntualità, gli incontrastati maestri e re dell’assenteismo seduti in Parlamento. Non c’è nessuno a controllare loro. Non devono giustificare a nessuno i loro spostamenti, come quando e perché, si presentino o no in Parlamento. Il loro è l’assenteismo più spudorato.

Le telecamera nascoste mostrano chi oltre il proprio cartellino ne striscia altri. Ma se richiami e provvedimenti vanno presi, Renzi e il suo carrozzone mediatico, ne fanno oggetto di sputtanamento in spregio della predicata privacy, mandando le immagini all’infinito.

Lo scopo di queste campagne è creare un clima di paura, non tanto fra quelle fasce di impiegati finora ben protette, ma bensì fra gli operai. Sfruttando la delicata situazione della crisi, tentano di far venire un senso di colpa agli operai quando si ammalano, fino a rinunciare a mettersi in malattia. Andare in fabbrica comunque con la febbre o mezzi storti.

Vogliono intimare agli operai di presentarsi puntuali tutti i giorni a timbrare in tuta, con l’elmetto e le scarpe antinfortunistiche, meglio se un po’ in anticipo pronti a lavorare, a ingoiare condizioni di merda senza troppe grilli per la testa di ribellarsi. La stessa arroganza da quando, dopo l’abolizione dell’art. 18, ti licenziano senza scampo. Un ricatto ancora più infame, per tutti gli assunti a tempo, che sperano nella conferma fissa, o nella riconferma del contratto. Renzi con la campagna contro l’assenteismo ha messo in gioco un po’ di voti del suo clientelismo elettorale, pensando di recuperarli tra le frange più giustizialiste.

Chi controlla e sanziona gli strapagati maestri Re dell’assenteismo in Parlamento?

Possono solo essere sepolti insieme al sistema sociale che rappresentano.

Saluti da un affezionato lettore.

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