Il CARC o i guardiani della Costituzione.

All’attenzione di Operai Contro ( Da un volantino distribuito alla Mirafiori di Torino ) “Difendere su larga scala il tessuto produttivo del nostro paese”. A chiederlo non è il presidente di Confindustria, neanche Gentiloni o un ministro del suo governo, ma il partito dei CARC, che lo rivendica in nome del comunismo! Leggiamo testualmente: “ Il Partito dei CARC sostiene tutti gli/le operai/e che vogliono mettersi su questa strada, con l’obiettivo di difendere i posti di lavoro a Mirafiori e di creare le condizioni per l’instaurazione di un Governo di Blocco Popolare, un governo del paese al servizio delle […]
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All’attenzione di Operai Contro

( Da un volantino distribuito alla Mirafiori di Torino )

“Difendere su larga scala il tessuto produttivo del nostro paese”.

A chiederlo non è il presidente di Confindustria, neanche Gentiloni o un ministro del suo governo, ma il partito dei CARC, che lo rivendica in nome del comunismo!

Leggiamo testualmente: “ Il Partito dei CARC sostiene tutti gli/le operai/e che vogliono mettersi su questa strada, con l’obiettivo di difendere i posti di lavoro a Mirafiori e di creare le condizioni per l’instaurazione di un Governo di Blocco Popolare, un governo del paese al servizio delle masse popolari che applichi la Costituzione del 1948 e prenda le misure necessarie per difendere su larga scala il tessuto produttivo del nostro paese”.

Il CARC vuole ricalcare il processo di accumulazione capitalistica del dopoguerra, chiamando gli operai a sostenere proprio quella Costituzione che ai padroni ha garantito e garantisce un sistema sociale, legalmente fondato sullo sfruttamento degli operai.

Al CARC non manca il nazionalismo con la difesa “della produzione Fca in Italia”, Come dire a Marchionne di chiudere fabbriche (e licenziare operai) in Brasile o altrove, ma non in Italia.

Esilarante il “Governo di Blocco Popolare”! Con questo il CARC vuole che il Popolo Blocchi tutte le entrate e le uscite del Parlamento e non lasci passare più niente e nessuno finché quelli dentro restano tutti secchi?

Saluti da Grugliasco

 

Volantino della sezione di Torino del P.CARC in distribuzione questa settimana davanti ai cancelli della FCA di Mirafiori!

CONTRO LA MORTE LENTA DEGLI STABILIMENTI FCA,
NON C’È SANTO O POLITICANTE CUI VOTARSI!
L’UNICA SOLUZIONE PER GLI OPERAI È ORGANIZZARSI!

Nei giorni scorsi i lavoratori FCA di Mirafiori hanno presidiato il Palazzo Comunale dove si è tenuto un incontro tra i vertici FIOM con il Sindaco Appendino e il Presidente della Regione Sergio Chiamparino. La FIOM ha chiesto alle istituzioni un impegno in difesa della produzione dello stabilimento di Mirafiori, che come altri in Italia (ad esempio Pomigliano) inizia il 2018 a suon di cassa-integrazione, cali della produzione e con la prospettiva dell’esaurimento, a settembre, della possibilità di ricorrere alla cassa integrazione. Di tavoli istituzionali a difesa dell’occupazione in questa o quell’altra azienda se ne sono tenuti e se ne tengono una miriade. E’ oramai cosa nota alla classe operaia che da questi tavoli le istituzioni tirano fuori altro solo promesse e pillole da somministrare agli operai. Affinchè gli operai stiano buoni al loro posto, gradualmente si rassegnino alla perdita del proprio posto di lavoro e non progettino di organizzarsi, contando sulle proprie forze, per difendere con determinazione il proprio posto di lavoro. La lotta in corso all’Enbraco di Riva di Chieri (TO) è un efficace esempio di ciò: qui addiritura si è scomodato Gentiloni per comunicare ai 497 licenziati di questa azienda che … grazie al “tavolo istituzionale” intrapreso forse riceveranno la cassa-integrazione.

Nel caso di FCA il copione si appresta ad essere lo stesso se non peggiore: dal 2010 Marchionne ha sistematicamente perseguito lo smantellamento della produzione FCA in Italia ed ha eluso gli impegni presi. Il tempo per dare retta alle chiacchiere è scaduto da un bel pezzo. Sperare nei “tavoli istituzionali” è roba da ingenui o da complici di Marchionne e dei suoi progetti di chiusura degli stabilimenti FCA in Italia. Se i vertici FIOM sperano che in questo modo avvenga un rilancio della produzione a Mirafiori e negli altri stabilimenti FCA, si sbagliano di grosso.

Lavoratori! Basta con le ricette inutili: per difendere Mirafiori c’è bisogno della vostra organizzazione e della vostra mobilitazione! Il 2018 è iniziato e per Mirafiori sarà un anno di aggravamento del regime di morte lenta iniziato nel 2010. A settembre scadono i termini per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali da parte di FCA. La ripresa della cassa-integrazione in reparti che finora ne erano stati toccati di meno è un avvisaglia del futuro che vi aspetta. La storia della classe operaia di Mirafiori è un bagaglio formidabile di esperienze di lotta che adesso è il momento di disseppellire e utilizzare. Il regime da caserma instaurato da Marchionne con l’aiuto dei suoi complici mira a schiacciarvi e demoralizzarvi. Ma con la vostra organizzazione potete neutralizzarlo così come gli operai FIAT negli anni ’60 neutralizzarono il regime instaurato a Mirafiori da Valletta.

Reparto per reparto, officina per officina, al di là delle sigle sindacali, create organizzazioni operaie e coordinatevi! Iniziando col discutere di quello che è possibile fare per fermare l’attacco che Marchionne sferrerà a Mirafiori nel corso del 2018. Ogni grande impresa inizia da un piccolo passo. Occorre ricostruire un tessuto di organizzazioni operaie unite dalla determinazione a prendere in mano la situazione in azienda e a promuovere la più ampia solidarietà della città verso le vostre rivendicazioni. Solo in questo modo è possibile invertire la tendenza che vede oggi Marchionne fare a Mirafiori il bello e il cattivo tempo nel mentre demolisce lo stabilimento.

Il Partito dei CARC sostiene tutti gli/le operai/e che vogliono mettersi su questa strada, con l’obiettivo di difendere i posti di lavoro a Mirafiori e di creare le condizioni per l’instaurazione di un Governo di Blocco Popolare, un governo del paese al servizio delle masse popolari che applichi la Costituzione del 1948 e prenda le misure necessarie per difendere su larga scala il tessuto produttivo del nostro paese.

Partito dei Comitati d’Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (P.CARC)
Sezione di Torino; tel: 3338448606 ; mail: [email protected]

 

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