RASSEGNA STAMPA
Nyt 130419
Il negoziato sul bilancio porta un grosso svantaggio per anziani e poveri
TARA SIEGEL BERNARD
– Nel tentativo di un accordo bipartisan sul bilancio federale, il presidente Obama ha proposto un rallentamento degli aumenti dei sussidi legati all’inflazione, dal 2015 circa 0,3% l’anno meno dell’indice di inflazione corrente, che sanerebbe circa il 20% del deficit del programma attuale, ma
o che colpirebbe i più anziani, spesso donne single,
o molte delle quali probabilmente senza altri risparmi,
o che devono far fronte a maggiori costi per la sanità,
o scarsa speranza di riavere un lavoro,
o e spesso prive del sostegno di un compagno.
A questo occorre aggiungere che ce la Previdenza sociale non contribuisce al deficit del bilancio federale, che si autofinanzia con le imposte sui salari (6,2% sui primi $113 700 del salario).
– Come funzionerebbe il rallentamento proposto:
o -3,7% dopo 10 anni di pensione per i lavoratori andati in pensione a 65 anni;
o -6,5% dopo 20 anni;
o -9,2% dopo 30 anni.
o A 76 anni e poi a 95 anni (!!!), proposto +5% sulla pensione media da raggiungere in 10 anni, pari a $800/anno;
o a 94 anni la perdita cumulativa sarebbe di oltre $8300. Solo se vivesse fino a 104 anni la pensione mensile tornerebbe ai livelli previsti dalla legge attuale, ma avrebbe perso circa $10 200.
– la Previdenza sociale fornisce la maggior parte dei sussidi per molti pensionati, circa il 4£% dei single e il 22% delle coppie sposate dipendono per oltre il 90% del loro reddito dalla previdenza sociale;
– oltre la metà delle coppie e il 73% dei single ne traggono oltre la metà.
Se anziché diminuire la progressione delle pensioni legata all’inflazione, l’eliminazione del tetto salariale tassabile ($113 700) eliminerebbe l’88% del deficit attuale.
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