LIQUIDARE L’UNWRA PER STRANGOLARE I CIVILI DI GAZA

La storia di un’organizzazione usata strumentalmente dai paesi imperialisti per assistere i palestinesi nei campi profughi ed oggi liquidata per piegare la resistenza di Gaza.
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La storia di un’organizzazione usata strumentalmente dai paesi imperialisti per assistere i palestinesi nei campi profughi ed oggi liquidata per piegare la resistenza di Gaza.

L’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi (UNWRA) nasce nel 1950. I palestinesi non erano allora come oggi le uniche popolazioni sfollate a causa delle guerre. Le Nazioni Unite, infatti, avevano già istituito nel 1946 una agenzia che si occupava di assistere i profughi, l’International Refugee Organisation (IRO) che assisteva i profughi e gli sfollati prodotti dalla seconda guerra mondiale. L’IRO si adoperava affinché i rifugiati potessero rientrare nei paesi di origine. Erano di pertinenza dell’IRO anche gli sfollati e i profughi ebrei, inclusi quelli sopravvissuti ai campi di sterminio tedeschi, polacchi, austriaci ecc.
Obiettivo dichiarato dell’IRO era il rimpatrio dei rifugiati nella loro terra di origine.
l’UNWRA nasce quindi per evitare che la stessa IRO, che si occupava di facilitare l’ingresso degli ebrei nel neonato stato di Israele, si occupasse anche dei rifugiati palestinesi appena espulsi da Israele. Il governo israeliano e le organizzazioni sioniste si mossero alacremente e con successo affinché questa relazione così palesemente contradittoria fosse evitata sponsorizzando la nascita di una agenzia ad hoc, l’UNWRA appunto, che si occupasse solo dell’assistenza e non del loro ritorno in patria, cioè nella terra da cui erano stati appena cacciati dagli israeliani (Cfr.: I. Pappe Pulizia etnica in Palestina pag. 236).
Questa situazione, fosse stata l’IRO a gestirla, avrebbe creato immediate e imbarazzanti domande. Perché i palestinesi erano nella condizione di rifugiati? Chi li aveva resi tali? Da dove venivano e soprattutto in quale territorio di origine avrebbe potuto l’IRO facilitare il rientro dei palestinesi erranti?
Questa è l’unica ragione per cui nasce, UNWRA, una agenzia specifica per i rifugiati palestinesi che non poteva e non può occuparsi del rimpatrio, del diritto al ritorno nella propria terra delle popolazioni cacciate da Israele.
L’espulsione, la cacciata dei palestinesi dalle terre dove vivevano da secoli non è avvenuta dopo la creazione dello stato di Israele (maggio 1948) come vorrebbe la narrazione di comodo, cosi da legare la Nakba (La catastrofe in arabo NdR) esclusivamente alle successive guerre arabo- israeliane! Su questo le ricostruzioni degli storici indipendenti sia israeliani che palestinesi concordano. La creazione di uno stato a maggioranza ebraica, fu reso possibile da una continua espulsione delle popolazioni indigene iniziata 50anni prima e culminata con la Nakba nei due anni precedenti alla proclamazione dello stato israeliano. La cacciata di centinaia di migliaia di palestinesi fu minuziosamente perseguita attraverso un piano dettagliato frutto di anni di schedature e studi topografici (piano Dalet). Il piano prevedeva la distruzione totale dei villaggi palestinesi affinché non rimanesse niente da rivendicare in futuro. La soppressione manu militari di coloro che si fossero opposti alla cacciata (Cfr.: R Khalidi La guerra dei 100 anni in Palestina pag 72-73 e I Pappe Pulizia etnica pag 126-140).
I palestinesi espulsi dalle bande dei terroristi suprematisti ebraici dell’Irgun e dell’Haganà, nel biennio 1947/48 si dispersero in tutto il Medio Oriente, si stabilirono in campi profughi la cui assistenza diventerà la ragione di esistenza e fondazione dell’UNWRA.
Centinaia di migliaia dei palestinesi cacciati prima, durante e dopo la nascita dello stato di Israele si rifugiarono nei campi profughi della sempre più ridotta striscia di Gaza.
Oggi i campi profughi a Gaza sotto la responsabilità dell’UNWRA sono otto, i principali, Shati, Khan Younis, Jabaliya, Rafah, Nusayrat. Nei campi profughi di Gaza vivono circa 1,7 milioni di sfollati o loro discendenti.
Gaza è una delle unità territoriali più densamente popolate del pianeta con circa 5000 abitanti per kmq (Fonte neodemos).
Come è noto tutto il processo di pulizia etnica portato avanti prima dalle bande terroristiche ebraiche (Irgun e Haganà)e, dopo con la costituzione dello stato di Israele, dall’esercito dei padroni, non si è mai interrotto. Continua ancora oggi nella West Bank con gli insediamenti “illegali” di 700 mila coloni e dal 2007 nella riduzione della indomabile Gaza in una prigione a cielo aperto.
Tutto ciò con l’avallo e il supporto politico- militare dell’imperialismo. Lo stato di Israele è diventato una pedina strategica fondamentale per la difesa degli interessi dell’imperialismo nella regione. I paesi imperialisti sono anche i maggiori contributori dell’UNWRA.
La necessità dell’UNWRA appare oggi per le potenze borghesi inutile, superata e datata come strumento di legittimazione della pulizia etnica. Poteva ancora andare bene fino a che leniva la coscienza pelosa dei borghesi responsabili e complici dello sterminio di milioni di ebrei. Infatti Regno Unito, Germania, Italia, Paesi Bassi, Svizzera, Giappone, Francia e Finlandia si sono uniti a Stati Uniti, Australia e Canada nel sospendere i fondi che finanziano l’assistenza nei campi profughi palestinesi e non solo a Gaza ma in tutto il medio oriente. Cinque milioni di profughi complessivamente!!
La ragione adotta per il congelamento dei fondi: il presunto coinvolgimento di 12 dipendenti palestinesi (su 13mila dipendenti UNWRA, solo a Gaza) nell’attacco della resistenza palestinese, in territorio israeliano, del 7 ottobre scorso. L’accusa viene da uno dei due belligeranti, l’esercito israeliano che alcuni giorni prima era stato accusato di aver sparato sulla folla di donne e bambini, in attesa della distribuzione viveri. Venti morti e circa 150 feriti.
In guerra è risaputo, diventa difficile distinguere tra propaganda e realtà, tuttavia ci si sarebbe aspettata l’apertura di due inchieste internazionali su entrambe le accuse. Niente!
L’UNWRA è stata, come abbiano visto, “funzionale” alla pulizia etnica della Palestina che ha contribuito a determinare una maggioranza ebraica nello stato di Israele, tuttavia, l’UNWRA, ha in parte anche contribuito a sostenere la sopravvivenza all’interno dei campi profughi. Questa sua funzione diventa determinate nel momento in cui a Gaza l’esercito israeliano ha distrutto e reso inservibili tutte le infrastrutture civili. Acqua potabile, sistemi fognari, elettricità, scuole, panifici, ospedali sono diventati obbiettivi militari legittimi. Oltre tre mesi incessanti e martellanti di bombardamenti hanno distrutto oltre il 70% delle abitazioni. Tra morti e dispersi si contano oltre 33 mila morti, la maggior parte donne e bambini. Oltre due milioni di persone sono senza riparo, cibo, in pericolo di carestia ed esposti a malattie contagiose quali tifo, epatiti, dissenteria ecc. La situazione sanitaria non può che essere apocalittica. Le anime belle della borghesia cristiana europea e nord americana hanno scelto proprio questo terribile quadro per tagliare i fondi all’UNWRA che di fatto è un ulteriore contributo, dell’occidente civilizzato, allo sterminio delle popolazioni civili di Gaza,
Questa scelta rende evidente che tutta la zavorra retorica con cui le classi dominanti hanno cercato inutilmente di offuscarsi la mente non ha nessun fondamento, se non quello di cercare di preservare lo status quo.
La presunzione di innocenza, il diritto internazionale, la superiorità morale delle democrazie occidentali, la pietas delle radici giudaico-cristiane si rivelano per quello che sono, una narrazione ipocrita e strumentale che di fronte allo sterminio dei palestinesi di Gaza non trova più nessuna credibilità.
MC

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