Redazione di Operai Contro,
Tra le colline dell’Astigiano è appena terminata lavendemmia del Moscato.
Una annata senza precedenti per i profitti dei padroni delle vigne.
Le condizioni di lavoro dei braccianti sono peggiorate.
La maggior parte di loro arriva dalla Bulgaria e dalla Macedonia e si affida alle cooperative (molte della lega del Pd) che forniscono manodopera a basso costo ai padroni delle vigne.
Le paghe non superano i 3 0 5 euro all’ora per oltre dieci ore di lavoro al giorno senza alcuna pausa. Afferma un bracciante: “E’ dal 2008 che vengo a lavorare qui insieme a mia moglie ci fermiamo per 30 giorni per poi tornare in Bulgaria in attesa della raccolta delle arance a Rosarno”.
Dormiamo nel nostro furgone parcheggiato nel cortile dell’azienda dove lavoriamo. Chi non possiede un mezzo proprio si accampa tra i boschi attorno a Canelli o lungo le rive del fiume Belbo.
Negli ultimi anni sono sorte tante cooperative che forniscono manodopera a basso costo alle aziende agricole i contratti stipulati sono senza timbro né firma del datore di lavoro. Contratti che riconoscono solamente cinque giornate di lavoro a fronte di oltre venti giornate reali:
Un lettore dell’Astgiano
Nell’anno dell’EXPO sul cibo è vietato parlare di cosa c’è dietro la sua produzione. I ricchi devono solo sollazzarsi delle DOP, IGT,IGP e di tutti i prodotti tipici. A loro non interessa cosa c’è dietro. Comunque il lavoro dei braccianti è comunque ingiusto, non esiste una paga che lo giustifichi, la terra deve appartenere a chi la coltiva.