Brutto vento per mille lavoratori Sky in Sardegna

Caro Operai Contro, soffia un brutto vento per i mille lavoratori Sky in Sardegna. Il licenziamento mascherato da trasferimento da Cagliari a Milano di 7 lavoratori, è stato il campanello d’allarme. Come si legge nell’articolo di Cagliari on line che qui sotto allego: “mille lavoratori di età media tra i 30 e i 40 anni, l’80 % donne. Di questi almeno trecento famiglie sono rappresentate da coniugi che lavorano entrambi e vivono dello stipendio Sky” Il sindacalista di turno dopo l’audizione in Regione dice: “Abbiamo consegnato un dossier approfondito”, non parla né di risposta immediata di lotta, né di […]
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Caro Operai Contro,

soffia un brutto vento per i mille lavoratori Sky in Sardegna. Il licenziamento mascherato da trasferimento da Cagliari a Milano di 7 lavoratori, è stato il campanello d’allarme.

Come si legge nell’articolo di Cagliari on line che qui sotto allego: “mille lavoratori di età media tra i 30 e i 40 anni, l’80 % donne. Di questi almeno trecento famiglie sono rappresentate da coniugi che lavorano entrambi e vivono dello stipendio Sky” Il sindacalista di turno dopo l’audizione in Regione dice: “Abbiamo consegnato un dossier approfondito”, non parla né di risposta immediata di lotta, né di preparare una mobilitazione oculata ed efficace. I lavoratori Sky per opporsi al piano del padrone, devono impegnarsi personalmente ma collettivamente, trovare modalità e forme di lotta e costringere il sindacato a seguirli.

Saluti da un lettore di Operai Contro

 

Redazione Cagliari Online

Timori per licenziamenti Sky nell’Isola. Il caso finisce in Regione. Precisamente in audizione della commissione Lavoro del Consiglio regionale presieduta da Gavino Manca, Pd.

La vertenza riguarda un annunciato piano di riorganizzazione dell’emittente che prevede il trasferimento di un intero settore (7 persone in tutto) da Cagliari a Milano, e i sindacati temono che sia solo l’inizio.

“Abbiamo consegnato un dossier approfondito a cui abbiamo lavorato con la nostra delegazione” dichiara il Segretario Generale Uilcom Sardegna Tonino Ortega “che sostanzialmente racconta la storia aziendale e i confini di questa delicata vertenza, ma non solo” prosegue, “abbiamo sollecitato carte alla mano la Commissione a chiedere conto degli ingenti investimenti di denaro pubblico che la nostra Regione ha elargito sia per le assunzioni e le stabilizzazioni del personale, soprattutto negli anni dal 2003 al 2006, sia come contributi alla formazione professionale dei dipendenti Sky. Si parla di molti milioni di euro. Ciò a sottolineare”, continua, “come, sebbene impresa privata, l’azienda di Murdoch abbia tratto enormi benefici dalla scelta di aprire una Sede nella nostra Isola. Ora, prima che si rischi un disinvestimento o un trasferimento altrove, crediamo  sia un diritto di tutti i Sardi pretendere chiarezza,  una volta per tutte, su quale sarà il piano industriale e l’impegno dell’Azienda”, conclude, “per garantire la sostenibilità dei mille posti di lavoro che da dieci anni rappresentano una irrinunciabile boccata d’ossigeno per l’economia del sud Sardegna”.

Nel Dossier consegnato si fornisce infatti uno spaccato preciso della composizione della popolazione che lavora nella sede di Sestu.

Un giro di indotto da almeno 25 milioni di euro l’anno, mille lavoratori di età media tra i 30 e i 40 anni, l’80 % percento donne. Di questi almeno trecento famiglie sono rappresentate da coniugi che lavorano entrambi e vivono dello stipendio Sky. “Una realtà”, sottolinea il rappresentante Uilcom, “che se non salvaguardata  porterà a un tracollo sociale senza precedenti: mille buste paga significano mutui e immobili, supermarket, ristoranti, automobili, tasse comunali e regionali, servizi scolastici e culturali, figli e asili, un fiume di denaro che la già sofferente economia isolana non può permettersi di lasciare andare altrove: né verso Milano, né tanto peggio verso aziende straniere spesso extraeuropee alle quali l’Azienda Sky ricorre sempre più massicciamente.”

“La nostra preoccupazione che oggi abbiamo rappresentato” sottolinea Ortega “non si limita soltanto ai sette trasferimenti annunciati, per altro ingiustificati e incomprensibili, ma si concentra sulle commesse in appalto al massimo ribasso che da anni rappresentano il vero concorrente spietato che mortifica la qualità e la professionalità che invece i lavoratori sardi hanno garantito a questa azienda fin dalla nascita, portandola ai successi di bilanci e di abbonamenti  che la rendono oggi una delle poche imprese in Italia dai profitti favolosi”.

Adesso spetterà alla Commissione il compito di esaminare le informazioni ricevute dai Sindacati e confrontarli con quanto avrà da dire l’Azienda. “I  prossimi passi già da pomeriggio di oggi e nei prossimi incontri  saranno rivolti  sia verso il coinvolgimento del Governo Nazionale” ha dichiarato Gavino Manca, “che redigere un’approfondita risoluzione che auspichiamo unanime da parte della Commissione,  che sarà presentata alla Giunta nella figura del competente assessore all’Industria Maria Grazia Piras, sia del Presidente della Regione Pigliaru”.

Su sollecitazione di Comandini, Pd, la Commissione ha condiviso l’esigenza di prendere parte come Regione anche al tavolo Nazionale della vertenza Sky e si attiverà per invitare al dialogo i Responsabili Aziendali per un dialogo costruttivo rispetto alle questioni che preoccupano il futuro lavorativo degli oltre mille lavoratori sardi.

 

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