Se il polverone sollevato da Salvini sull’incidente di Milano non fosse solo una lurida strumentalizzazione, il ministro dovrebbe radere al suolo tutti i cantieri dove vengono, per il profitto, uccisi gli operai. Ma quelli non sono campi Rom, sono i luoghi in cui i suoi sostenitori si arricchiscono
Caro Operai Contro, Salvini, vice capo del governo Meloni, fornitore di armi a Netanyahu nel genocidio di Gaza, non perde occasione per esternare il suo razzismo sul suolo italico.
Prima di rivestire la carica di ministro delle Infrastrutture, Salvini alla guida di ruspe con tanto di elmetto in testa, mostrava come affrontare il problema della casa. In nome della lotta all’abusivismo, in realtà si colpivano nullatenenti e sfrattati, abbattendo gli edifici occupati dai senza casa.
Stavolta auspica lo sgombero del campo Rom di via Selvanesco a Milano, (senza dire dove spostare i rom stessi) per poi “raderlo al suolo”.
E’ successo dopo la triste e indicibile storia della signora di Milano, investita e uccisa da un auto rubata con a bordo 4 ragazzini rom, 2 di 12 anni, 1 di 13 e una ragazzina di 11 anni. Dalle prime indagini sembrerebbe fosse uno di loro alla guida.
Salvini e quelli della sua risma, per i loro grassi interessi negano che è proprio questa società che produce e riproduce in modo strutturale, larghe fasce di emarginazione, disagio sociale, precarietà, quartieri e intere periferie povere, ghetti per le etnie che orgogliosamente subordinano l’integrazione, al mantenimento della loro cultura e tradizioni.
I metodi risoluti di Salvini spariscono di colpo davanti alle vittime degli omicidi sul lavoro, in crescita dopo le misure prese in questo campo dal governo Meloni, di cui è vice capo.
Il mutismo di Salvini lo si è visto anche pochi giorni fa, quando Mihai Hopulele, muratore rumeno di 48 anni, costretto a subire il ricatto di lavorare in nero per mangiare, rimane ferito nel cantiere di una villetta in costruzione a Ciriè (To).
Questa la dichiarazione rilasciata dal fratello del muratore: “Dopo il crollo del balcone hanno gettato mio fratello come un rifiuto, rischia di non camminare più”.
Invece di chiamare il 118, l’hanno portato e abbandonato privo di conoscenza, in una campagna deserta. Forse aspettando che morisse? “Per fortuna qualche ora dopo, un pensionato che stava passeggiando in via Robaronzino si è accorto di quell’uomo sporco di sangue che stava rantolando incosciente, ha subito chiamato il 118”.
Su questo fatto Salvini e la sua risma sono stati muti e ciechi, perché secondo loro tutto questo rientra nella normalità: chi sfrutta gli operai deve avere mani libere senza limiti.
Quanto al campo Rom da “radere al suolo” un signore del posto indirettamente risponde a Salvini, come riporta il quotidiano La Repubblica: “Non c’è soltanto il campo Rom in quest’area coltivata a girasoli. Ci sono chissà da quanti anni, case in lamiera, rifugi per disperati, una strana popolazione mista di persone che camminano con borse, fagotti, vecchie biciclette e carrelli della spesa con la ferraglia presa dai cassonetti”.
Sono le favela ai confini della Milano, città sempre più per ricchi. Più sono alti e “storti” i grattacieli, più crescono le favela nella cintura periferica.
Per Salvini e la sua risma, gli sfruttati, i poveri, gli emarginati, i nullatenenti, sono “brutti, sporchi e cattivi” per colpa loro. Lui l’ignora e li usa strumentalmente per motivare i decreti sicurezza, e per la propaganda politica razzista.
Saluti Oxervator.
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