PENSAVANO DI ESSERE RICCHI, SI SCOPRONO MEZZI POVERI

La parte benestante del ceto medio pensava che la propria capacità di spesa non avrebbe potuto essere ridimensionata. I salari potevano scendere, gli operai cadere in miseria, ma questo non li riguardava.  Oggi che la corsa dei padroni ai profitti richiede sacrifici anche a loro, come reagiranno?

La parte benestante del ceto medio pensava che la propria capacità di spesa non avrebbe potuto essere ridimensionata. I salari potevano scendere, gli operai cadere in miseria, ma questo non li riguardava. Oggi che la corsa dei padroni ai profitti richiede sacrifici anche a loro, come reagiranno?

Caro Operai Contro, non bastasse il salario sotto di oltre 7 punti al carovita, per molti c’è la cassa integrazione, il dubbio se l’azienda riaprirà dopo le ferie, lo spettro del licenziamento, a volte senza un’adeguata risposta di lotta. Anche una breve vacanza per gli operai sempre più spesso resta al palo. Già erano pochi giorni per quanti riuscivano ad andarci.
Quest’anno gli “imbonitori” dell’informazione, non potendo nascondere che il mese di luglio ha visto un calo di vacanzieri agiati, lasciare le spiagge a pagamento semideserte, sorvolano su operai e disoccupati che continuano a vedere le vacanze col binocolo, perché con il caro prezzi diventa un problema il costo del soggiorno anche per una vacanza sulle spiagge libere.
Preferiscono, i media, stare sul generico, accattivarsi le simpatie di quegli strati sociali sopra gli operai, economicamente indeboliti, sostenuti dalle misure del governo Meloni, mentre viceversa altrettante misure colpivano gli operai.
Velatamente o apertamente tra i media, si accendono i fari su “La caduta del ceto medio”, ma è curioso l’ambito, la dimensione sociale ed economica dove questo viene collocato, almeno stando all’indagine di Demos & Pi. condotta su tutto il territorio nazionale.
Un’indagine in cui sono gli stessi soggetti intervistati, i “cittadini”, ad auto collocarsi nella “classe sociale di appartenenza”, dichiarando fra l’altro la propria attività professionale.
E proprio in base a questo metro, rientrerebbe nel “ceto medio” chiunque “guadagni” (senza distinzione tra salario e reddito) tra i 15mila euro lordi annui, e i 50mila euro lordi annui.
Questo perché gli intervistati che si autodefiniscono “ceto medio”, alla domanda “a quale classe sociale appartiene?” hanno risposto: il 6% alla “classe medio alta”; il 45% alla “classe media”; il 37% alla “classe medio bassa”; il 12% alla “classe bassa”.
Ne esce un ceto medio “d’opinione”, entro il quale 15mila euro annui sono il salario dell’operaio con un lordo mensile di 1.153 euro per 13 mensilità. E 50mila euro lordi annui sono il reddito del professionista o autonomo, con un lordo mensile di 3.846 euro per 13 mensilità. Ma quanti operai prendono una busta paga di 3.846 euro al mese, per essere considerati “ceto medio”?
Eppure questa ricerca fornisce anche una “serie storica” con il seguente calo: oggi gli intervistati che si considerano ceto medio sono il 45%; un anno fa era il 50%; nel 2019 il 52%, nel 2006 il 60%, praticamente in 20 anni un calo di 15 punti, significativo il 5% di calo dell’ultimo anno.
In questo tipo di indagini gli operai e la loro stessa condizione sociale, vengono equiparati al professionista o al lavoratore autonomo; e mischiati a frange di piccola e media borghesia che, perdendo la loro posizione di privilegio hanno smesso di arricchirsi.
Annacquano gli operai con il ceto medio, per nascondere le forche caudine cui è dovuta passare in questi 20 anni la condizione operaia.
E’ per quella parte di borghesia ridimensionata, il rammarico dei media che, per stare al tema delle vacanze, mostrano le spiagge a pagamento della Romagna semivuote, o totalmente vuote nelle prime file dove si paga di più. Prezzi troppo alti, ombrelloni chiusi e lettini vuoti un po’ ovunque. Il dato di Assobalneari – Confcommercio, segnala una contrazione “sia in termini di presenze che di consumi, una flessione media del 30%, con punte del 40% in Romagna e Calabria”. Sembra che una parte di vacanzieri agiati, siano un po’ meno agiati.
Santanchè ministra del Turismo, con la solita faccia di bronzo della incriminata per truffa, parla di “allarmismo, che l’estate non è solo mare”. Calo dei turisti anche dall’estero, dice un anziano edicolante di Rimini: “Un tempo vendevamo anche 30 copie del quotidiano tedesco Bild, ora al massimo 3”.

Saluti Oxervator.

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