Le promesse solenni della Meloni di garantire più sicurezza sui posti di lavoro sono smentite dal forte incremento di morti sul lavoro e questo incremento è collegato alle norme che aumentano la precarizzazione del lavoro operaio. Solo l’unità e la lotta degli operai può opporsi a questa strage

Caro Operai Contro, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (Inl) e le Regioni, in una circolare congiunta del 16 luglio 2025, hanno stabilito che gli apprendisti possono ricoprire il ruolo di preposto alla sicurezza sul lavoro. Una nuova interpretazione del Testo unico per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro Dlgs 2008.
Un apprendista che potrebbe anche essere minorenne e sta imparando, lo si vorrebbe caricare della responsabilità di preposto all’antinfortunistica, per i suoi compagni di lavoro della fabbrica, del cantiere, ecc.
Fino ad oggi per ricoprire questo ruolo sono richiesti, oltre una certa esperienza lavorativa, corsi di formazione, una patente o un’attestazione professionale, insomma una qualifica di abilitazione.
Senza contare, se questa decisione diventasse esecutiva, tutte le contraddizioni intrinseche di natura giuridica e contrattuale, sulle quali tace la ministra del Lavoro Calderone, insieme a tutto il governo.
Questa “novità” graverebbe fra l’altro come pressione psicologica sull’apprendista: riconosciuto idoneo come preposto della sicurezza, perché non dovrebbe esserlo altrettanto nell’attività lavorativa e dare la stessa produzione dell’operaio, ma con qualche livello salariale in meno? Com’è risaputo le aziende spesso esigono dagli apprendisti la stessa produzione degli operai, pagandoli molto meno perché in fase di “formazione”. Alla scadenza dell’apprendistato, l’azienda può decidere se recidere il contratto o confermare l’apprendista passandolo operaio. Quindi nelle “disponibilità” dell’apprendista, gioca anche una sorta di “ricatto occupazionale”.
Il governo Meloni fin dal primo giorno ha fatto propria e resa più efficace la politica della precarietà del lavoro, spalancando le porte alla voracità di profitto dei padroni: dalla liberalizzazione dei contratti a termine, alla barzelletta della patente a punti, ai subappalti a cascata, fino all’ultima trovata che il governo sta elaborando in queste ore, per portare da 36 a 48 mesi il periodo che un lavoratore dell’agenzia interinale, può essere affittato a un azienda, senza il vincolo dell’assunzione passati i 48 mesi, ossia 4 anni. Ma potrebbero anche essere di più, perché nell’emendamento in questione c’è chi vorrebbe che i 48 mesi possano non essere continuativi.
Tutto nel segno della precarietà che produce infortuni e morti sul lavoro, in nome di quella “rivoluzione culturale” promessa dalla Meloni nel discorso inaugurale del 25-10- 2022: “Il motto di questo governo sarà: non disturbare chi vuole fare”.
Dopo quasi 3 anni un risultato di quel motto è più che tangibile, nel progressivo aumento degli omicidi sul lavoro, o “operaicidi” come qualcuno li ha riconosciuti. Solo nel primo quadrimestre del 2025, rispetto lo stesso periodo del 2024, l’Inail registra un aumento delle morti sul lavoro pari al’8,6%.
Le promesse della Meloni di garantire la sicurezza sul lavoro si sono rivelate tutte chiacchiere e distintivo.
In ogni posto di lavoro conviene che gli operai, insieme, si facciano più guardinghi e si proteggano a vicenda dai pericoli e dalle insidie che possono compromettere la loro incolumità. Per pretendere tutte le misure di sicurezza prima di iniziare il lavoro, una nuova mansione, una operazione che non convince del tutto. Insieme si è più sicuri anche di rifiutarsi, più forti e solidali davanti alle ritorsioni. L’unità e la lotta degli operai è l’unica concreta forma di opposizione alla strage operaia.
Saluti Oxervator.