Bologna, manganellati e sbarrati i manifestanti antisfratto, sfondate a mazzate le porte dell’appartamento per sgomberarlo. Non si tratta nemmeno di morosità giustificabile per affitti impagabili, ma solo perché il padrone immobiliarista ha deciso di riconvertire i locali in attività più redditizie. La proprietà privata che si fonda sulle bastonate a chi è senza proprietà dimostra solo che la proprietà è un furto.
Caro Operai Contro, i video lasciano esterefatti: 2 sfratti esecutivi a Bologna, con inaudite e barbare modalità. Evidentemente per i responsabili degli addetti ai lavori, fa scuola la lezione dei 3 carabinieri che a Verona, in uno sfratto esecutivo, sono stati mandati a morire dalla supponenza di avere tutto sotto controllo, nello sbattere a tutti i costi gente in mezzo alla strada.
I 2 sfratti di Bologna sono stati preceduti dallo scontro tra forze dell’ordine in assetto antisommossa, che sbarravano i manifestanti sodali antisfratto. Mentre dall’interno venivano filmate e messe in rete, le democratiche maniere usate per sfrattare 2 famiglie con minori e un disabile.
In presenza dell’Ufficiale giudiziario, la polizia ha sfondato a mazzate la porta dell’appartamento, il padrone poi, a colpi di piccone, ha abbattuto il muro per sfrattare un altro alloggio. Sfratti che non sono legati alla morosità (che comunque non giustificherebbe una simile brutalità), le famiglie pagavano regolarmente l’affitto, ma il padrone di casa avrebbe deciso di riconvertire i locali ad una più lucrosa rendita immobiliare, attraverso gli affitti brevi e il B&B (Bad end Breakfast).
Quando 2 mesi fa, la Meloni al Meeting di Cl a Rimini, a voce spiegata, annunciava un “piano casa” del governo, evidentemente intendeva un piano per accelerare in modi più cruenti, gli sfratti delle famiglie in difficoltà e di quanti hanno il problema abitativo.
Così il governo Meloni mette in pratica il suo decreto sicurezza che ha velocizzato l’iter giudiziario per lo sgombero di immobili, ed ha anche istituito il reato di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui”, reato punibile fino 7 anni di carcere. Inoltre come ha evidenziato la Corte dei conti, non chiarendo il decreto sicurezza da quale momento un occupante debba essere considerato tale, ora il chiarimento è arrivato tagliando corto con gli sfratti.
Il governo prosegue sull’onda del 2024 che con 81.054 richieste di sfratto, ha sfiorato il 10% in più rispetto l’anno prima. Di questi, 21.337 sono stati eseguiti con la forza pubblica. Un “piano casa” quindi, per i padroni immobiliaristi, impazienti di adibire e affittare le loro case, ai prezzi degli affitti brevi e dei B&B.
Che la Meloni intendesse questo come “piano casa” è lecito pensarlo. Sia perché nella legge di bilancio in via di approvazione non c’è traccia di “piano casa”. Sia sopratutto guardando la realtà della crudezza usata in alcuni fra gli ultimi sfratti: da queste 2 famiglie a Bologna; alle 28 famiglie sfrattate nel quartiere Secondigliano a Napoli, senza una sistemazione alternativa; al pensionato di Sesto S. Giovanni, buttatosi dal 6° piano, quando il padrone di casa, insieme alle forze dell’ordine e all’Ufficiale giudiziario erano arrivati sul pianerottolo per sfrattarlo; fino all’altro giorno alle porte di Bergamo, un uomo alla consegna della notifica di sfratto, si è cosparso di benzina con l’accendino in una mano e la tanica dall’altra, ci sono volute ben 4 ore per farlo desistere dal darsi fuoco, evitando un’esplosione che avrebbe colpito anche le altre persone nell’appartamento .
A Bologna, con il turismo in crescita, il costo medio per un affitto di una singola stanza si aggira sui 630 euro al mese, facendone la città più cara dopo Milano.
Salari che sono poco più di mance e caro affitti sono le principali cause che, con sentenza di morosità portano allo sfratto. Nel 2024 in Italia sono stati eseguiti mediamente 106 sfratti per ogni giorno lavorativo. Nei 3 anni 2022-2024, sono state sfrattate 73mila famiglie. Considerando 2 componenti a famiglia, si tratta di 146mila persone, come se fossero sparite le città di Pisa e Benevento messe assieme.
Da tenere presente che il numero degli sfratti del ministero degli Interni è in difetto. In realtà sono molti di più perché quelli del ministero, non tengono conto delle esecuzioni di espropri per mancati pagamenti di ratei di mutui per prime case, né degli sgomberi di occupazioni di immobili, né tanto meno rilevano gli sfratti eseguiti senza intervento della forza pubblica, perché la famiglia ha lasciato l’alloggio spontaneamente.
Se questo è il piano del governo per l’emergenza abitativa, la risposta dei sodali di Bologna può essere solo l’inizio.
Saluti Oxervator.
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