Le manifestazioni a sostegno del popolo palestinese stanno dilagando in tutte le città. Il governo cerca di bloccarle con cariche, manganellate e denunce senza riuscirci. Sono loro, la Meloni, Salvini e soci, che corrono il rischio di essere travolti da questo vento di rivolta
Caro Operai Contro, nella scia di Trump che criminalizza gli antifascisti, le forze dell’ordine in Italia si mettono di traverso ai manifestanti pro Palestina, sempre più determinati e numerosi nei cortei e nelle piazze, costretti a vedersela con manganelli, scontri, lacrimogeni, cariche ripetute e idranti.
La cricca dei governanti sperava di relegare ad un fatto episodico, la marea antagonista che ha riempito le piazze con lo sciopero generale del 22 settembre, ma sono stati delusi dai cortei che hanno e continuano a solcare molte città di tutta Italia: Roma, Milano, Napoli, Torino, Pisa, Bari, Bologna, Firenze, Ancona, Trieste, ecc. ecc.
La Meloni all’assemblea dell’Onu è intervenuta senza prendere le distanze da Netanyahu e lo sterminio che sta perpetrando a Gaza. Poi se ne è lavata le mani rispetto alla Global Sumud Flottilla, e in patria come detto, forze dell’ordine in assetto di guerra contro i manifestanti.
A Brescia, perquisizioni a domicilio una settimana dopo le manifestazioni del 22 settembre: blitz della Digos all’alba disposto dalla Procura della città, nelle abitazioni di una decina di manifestanti, che hanno partecipato alla manifestazione pro Palestina del 22 settembre.
Accusati di lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e altre violazioni, per aver tentato di forzare il blocco della Polizia in stazione a Brescia. Nelle perquisizioni domiciliari sono stati sequestrati i loro vestiti. Il questore Paolo Sartori nel frattempo ha già fatto notificare alcuni avvisi orali e Daspo nei confronti dei manifestanti indagati.
In risposta la conferenza stampa convocata dagli antagonisti tra i quali: Collettivo Onda Studentesca, Csa Magazzino 47 e Diritti per Tutti.
“Hanno sequestrato i vestiti perché non c’era nulla da sequestrare” hanno commentato gli antagonisti.
Il 22 settembre la testa del corteo serale (quello del mattino aveva paralizzato il traffico cittadino) tentava di raggiungere i binari della stazione deviando da Piazza Repubblica. Sulla sua strada però hanno trovato un imponente schieramento di polizia in assetto antisommossa.
“Diverse cariche molto violente hanno provocato una ventina di feriti e contusi, la maggior parte giovanissimi” e, aggiungono gli antagonisti in una nota: “ I celerini hanno colpito al volto e alla testa anche persone molto giovani. La polizia ha poi attaccato il corteo con i gas lacrimogeni”.
In questi giorni di mobilitazione permanente, la repressione sta cercando di colpire duro, in particolare la composizione giovanile di queste piazze partecipate e determinate.
Gli antagonisti di Brescia assicurano che: “Noi non ci facciamo distrarre, i nostri occhi rimangono su Gaza e sulla Global Sumud Flottilla. Quando bloccheranno la flotta, torneremo nelle strade per bloccare tutto”.
Una determinazione ben presente anche nelle tante città che si stanno mobilitando; un segnale in crescita che può diventare una concreta opposizione al governo Meloni, allineato a Trump e Netanyahu nello sterminio di Gaza.
Saluti Oxervator.
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