+ OCCUPATI – SALARI = CHI LAVORA SOTTO PADRONE È PIÙ POVERO DI PRIMA

La Meloni ha sollevato il polverone dei fomentatori di odio. Ma l’odio sociale non si inventa, si produce e l’azione del governo ne ha prodotto ovunque fra i poveri, gli operai con salari da fame, fra i famigliari di quelli uccisi sul lavoro, gli immigrati perseguitati. Il sostegno a guerre di sterminio. Da qui la sua vera preoccupazione.

La Meloni ha sollevato il polverone dei fomentatori di odio. Ma l’odio sociale non si inventa, si produce e l’azione del governo ne ha prodotto ovunque fra i poveri, gli operai con salari da fame, fra i famigliari di quelli uccisi sul lavoro, gli immigrati perseguitati. Il sostegno a guerre di sterminio. Da qui la sua vera preoccupazione.

Caro Operai Contro, nel segno del fedele allineamento, facendo propria la sceneggiata di Trump dopo l’uccisione di Kirk negli Stati Uniti, Meloni trae spunto e alza a dismisura il tiro, indicando nei partiti dell’opposizione parlamentare – avversari anche nelle campagne elettorali delle vicine elezioni in 7 regioni d’Italia – i “cattivi maestri” sobillatori dell’odio sociale. Sempre spingendo sulla bassa demagogia con la quale il governo Meloni ha costruito e sfornato il decreto sicurezza.
Quindi 2 piccioni con una fava, in uno scenario generale che il governo conosce benissimo ma continua a negare nelle sue solenni dichiarazioni.
Salari da fame in tutti i settori, povertà che dilaga, disagio sociale, possono produrre scioperi e rivolte, da qui la caccia alle streghe, il tentativo di prevenirle criminalizzando le proteste sul nascere, sperando non si concretizzino.
Evidentemente i governanti sono arrivati alla conclusione che il decreto sicurezza, già sfornato, non assolve il compito della deterrenza alla ribellione. “I risultati da record” da loro sbandierati, lasciano il tempo che trovano, forse a malapena o per convenienza rassicurano coloro che hanno votato i partiti di questo governo.
Meloni si attribuisce il merito del recente dato Istat: rispetto al secondo trimestre 2024 c’è stato un aumento complessivo di 226mila occupati, un record occupazionale soprattutto al Sud.
Signora Meloni, se l’occupazione ha raggiunto il record, con 800mila occupati in più da quando è in carica il suo governo, e se nello stesso periodo i consumi delle famiglie sono calati, è una riprova della conseguenza dei salari da fame, che lei con il suo governo volutamente continuate ad ignorare.
Per non dire del livello precario dell’occupazione, diventata uno stillicidio quotidiano di alto sfruttamento, “infortuni” e omicidi sul lavoro, grazie agli “appalti a cascata” varati dal suo governo.
“Abbiamo chiuso con l’assistenzialismo” strepita la Meloni, alludendo alla soppressione del Reddito di cittadinanza. In realtà avete aggravato e aumentato il numero degli operai che lavorano, ma devono tirare la cinghia con le loro famiglie.
Prendiamo i consumi reali delle famiglie, espressi in volumi, non in prezzi perché questi sono alterati dall’inflazione.
Nel 2022 prima che il governo Meloni ci mettesse mano (s’insediò il 22 ottobre) la spesa in volume delle famiglie è cresciuta del 4,6%. Nel 2023 è scesa del 1,5%. Nel 2024 è si cresciuta dello 0,4% solo un quarto di quello che ha perso l’anno prima. Nel primo semestre del 2025 la spesa in volumi delle famiglie è scesa dello 0,5%.
La riduzione dei consumi in volume, indica un calo del tenore di vita, nonostante l’aumento della spesa monetaria (inflazione).
Signora Meloni, lei sventola e si attribuisce la crescita occupazionale, nella foga non ha visto l’altro dato Istat, che dice delle famiglie che grazie al suo governo tirano la cinghia.
Saluti Oxervator.

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