SUCCEDE A MELFI

Alla Fca-Fiat di Melfi e nelle fabbriche dell’indotto i medici competenti moltissime volte si scontrano con gli operai. Nonostante gli operai accusino di essere stati consumati in fretta e di essersi ammalati a causa dei ritmi e carichi di lavoro sempre più pesanti, i medici tendono sistematicamente a sminuire la realtà e a non riconoscere le loro invalidità e problemi, favorendo i padroni. Gli operai chiedono le visite occasionali, portano la documentazione medica di strutture pubbliche, si aspettano l’esonero da alcune attività ma i medici ridimensionano le questioni e con il certificato d’idoneità rimandano gli operai su postazioni pesanti. […]
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Alla Fca-Fiat di Melfi e nelle fabbriche dell’indotto i medici competenti moltissime volte si scontrano con gli operai. Nonostante gli operai accusino di essere stati consumati in fretta e di essersi ammalati a causa dei ritmi e carichi di lavoro sempre più pesanti, i medici tendono sistematicamente a sminuire la realtà e a non riconoscere le loro invalidità e problemi, favorendo i padroni.
Gli operai chiedono le visite occasionali, portano la documentazione medica di strutture pubbliche, si aspettano l’esonero da alcune attività ma i medici ridimensionano le questioni e con il certificato d’idoneità rimandano gli operai su postazioni pesanti.
Gli operai prendono il certificato d’idoneità fanno ricorso all’ASP di Potenza pagano oltre 60euro e aspettano di essere chiamati a visita.
Poiché fra medici ci si conosce e contro la Fiat non è buono mettersi contro, moltissime volte il ricorso viene respinto e il lavoratore oltre ad aver speso i soldi per il ricorso si trova punto a capo e a dover tornare in fabbrica sulla postazione decisa da Fiat.
Gli operai per cercare di tutelare in qualche modo il loro stato di salute che peggiora fruiscono di lunghi periodi di malattia.
Uno dei medici competenti di Fiat è il Dott. Via, un medico che non si mette contro il colosso Fiat ma che in questi giorni è uscito su giornali con l’accusa di essersi messo insieme al dott. Perrotta contro una piccola azienda dell’avellinese per favorire un suo amico.
Il dott. Via insieme ad un’altro medico è accusato di tentata concussione, i due sono accusati di aver fatto pressioni su un’azienda (abusando della loro qualità di medici del lavoro dell’Asl di Potenza) per ottenere la riassunzione di un amico e compaesano.
Sembra quasi che i due medici, se le accuse si verificassero vere, si siano schierati dalla parte di un operaio contro il padrone, se pur facendo degli abusi.
Noi qui a Melfi non abbiamo mai assistito a questo fatto, ma solo alla sistematica negazione delle richieste degli operai con problemi fisici. Un sistematico schierarsi del medico competente a favore degli interessi di chi lo paga, il padrone. Solo che su questo, finora, nessun giudice si è sognato di intervenire.

Un operaio della Fca-Sata di Melfi

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