SE I SOLDI NON CI SONO LE BOLLETTE NON SI PAGANO

Le raccomandazioni governative per fronteggiare il caro energia: mangiare il meno possibile, cuocere cibi al dente, lavarsi poco, cambiarsi di rado, stare a casa al buio ed anche un po’ al freddo e qualche elemosina.
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Le raccomandazioni governative per fronteggiare il caro energia: mangiare il meno possibile, cuocere cibi al dente, lavarsi poco, cambiarsi di rado, stare a casa al buio ed anche un po’ al freddo e qualche elemosina.


 

Caro Operai Contro, premesso che alcuni punti non sono del tutto chiari, solo per il “mercato tutelato” composto da 7 milioni di utenze, la mazzata dell’aumento della bolletta della luce sarà “limitata” si fa per dire, al 59%, mentre sarà più pesante per il “mercato libero”.
Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) è l’ “Autority ” che il 29 settembre 2022, ha deciso che per il 4° trimestre il rincaro del prezzo dell’elettricità sarà del 59% per il “mercato tutelato”, che equivale come prezzo di riferimento per il consumatore tipo, a 66,01 centesimi di euro per kilowattora.
In soldoni vuol dire secondo i calcoli delle Associazioni dei consumatori, che per una famiglia tipo, la bolletta annua sarà più del doppio: 1.322 euro rispetto ai 632 euro del 2021, non escludendo che la stangata potrebbe arrivare a 1.782 euro all’anno in più.
Bontà sua l’Autority ricorda che grazie al suo intervento, l’aumento della bolletta della luce per gli utenti del “mercato tutelato”, sarà “solo” del 59%, mentre per gli utenti del “mercato libero” potrebbe arrivare al 100% .
Una differenza di trattamento che non ha alcuna riferimento con la disparità, sia piccola che grande, tra i diversi strati sociali. Disparità semmai che rimangono tra le briciole degli aspetti in via di definizione, come un bonus sconto a novembre di 150 euro per le famiglie con un livello di Isee annuo fino 12 mila euro, che potrebbero diventare 15 mila e salire a 20 mila euro per le famiglie numerose, bonus che dovrebbero essere scalati dalla bolletta.
Questi gli “aiuti” che il governo Draghi tramite l’Autority, ha messo in campo per “aiutare” le famiglie colpite dall’aumento dei prezzi dell’energia elettrica, del gas, dei carburanti e le loro ricadute che hanno causato l’aumento generalizzato dei prezzi di tutte le merci.
Il prezzo del gas è quadruplicato in un anno, e Draghi non ha convinto i suoi soci europei a fissare il tetto del prezzo massimo.
E’ significativa la dichiarazione “ autoconsolatoria” del presidente Arera, Stefano Besseghini: “Il prezzo del gas non dovrebbe raddoppiare il prossimo mese” (ottobre ndr). Infatti la nuova stangata del gas è annunciata per novembre.
Gli fa eco Paolo Gatto presidente bresciano Alac (Associazione Liberi Amministratori Condominiali).
Constatato che a livello generale nei condomini, 4 appartamenti su 10 non pagano più, lancia una proposta: “Si dovrebbero vietare i distacchi, (dal riscaldamento condominiale ndr) almeno in questo periodo”.
L’inflazione arrivata a settembre all’8,9% , il carrello della spesa all’11,1%, il pane è diventato un bene di lusso, il cui prezzo minaccia di arrivare a 7-8 euro al kg.
Ma invece di aumenti salariali e consistenti tagli alle bollette, arrivano dagli ambienti governativi amplificati dai media, le raccomandazioni per risparmiare energia, appelli che tradotti si possono così sintetizzare: mangiare meno possibile, cuocere i cibi al dente, lavarsi poco, cambiarsi di rado, stare in casa al buio e anche un po’ al freddo.
La Meloni in procinto di ricevere l’investitura per formare il nuovo governo, ha reagito alla nuova mazzata energetica, non diversamente da Draghi. Messo da parte per l’occasione il sovranismo, la Meloni ha fra l’altro dichiarato: “..serve una risposta immediata a livello europeo. Nessuno Stato membro può offrire soluzioni efficaci”. Soprattutto se non si vogliono toccare i profitti e le ricchezze delle industrie energetiche che gestiscono i flussi. Draghi non è riuscito a riscuotere dai padroni delle aziende energetiche, una miserabile tassa del 25% sugli extraprofitti. La Meloni al governo che farà in proposito?Un po’ di demagogia sulla speculazione.
Gli operai e gli strati sociali che già erano sul filo del rasoio, ora colpiti dalle mazzate del caro prezzi devono puntare i piedi con iniziative di lotta, come già succede in ordine sparso in diverse fabbriche e realtà combattive: rivendicare aumenti di salario per recuperare e tenere il passo con il carovita; organizzare l’astensione collettiva del pagamento delle bollette stratosferiche.
Per contrastare l’aumento dei prezzi dei prodotti energetici, delle materie prime e le loro conseguenze sui prezzi generali, il governo Draghi e quello nuovo che andrà ad insediarsi a breve, vadano a prendere i denari dove ci sono: dalle banche, dai ricchi, dai padroni.
Saluti Oxervator.

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