ZELENSKY COLPISCE GLI OPERAI ALLE SPALLE

La borghesia ucraina ha paura della forza che gli operai possono mettere in campo. Teme di aver suscitato, come un apprendista stregone, forze che poi non riuscirà a controllare. Dopo il primo momento di terrore, in cui ha chiamato tutti alle armi contro l’invasore, ora tenta di umiliare e sottomettere gli operai. Nella guerra di resistenza contro l’oppressione imperialista, le differenze fra le classi cominciano così ad emergere.
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La borghesia ucraina ha paura della forza che gli operai possono mettere in campo. Teme di aver suscitato, come un apprendista stregone, forze che poi non riuscirà a controllare. Dopo il primo momento di terrore, in cui ha chiamato tutto il popolo alle armi contro l’invasore, ora tenta di umiliare e sottomettere gli operai. Nella guerra di resistenza contro l’oppressione imperialista, le differenze fra le classi cominciano così ad emergere.


 

Anche nella guerra di difesa nazionale contro l’oppressione imperialista le differenze tra operai e padroni non possono essere eliminate.
In Ucraina, il governo Zelensky approfitta del conflitto con la Russia per rendere lo sfruttamento operaio più intenso. E’ in dirittura d’arrivo la legge 5371 nel parlamento ucraino. Essa prevede contrattazione diretta tra lavoratori e padroni nelle aziende con meno di 250 dipendenti, facendo fuori quello che rimaneva del contratto nazionale di lavoro. George Sandul, avvocato della ong Iniziativa Sindacale, che organizza dal 2014 “formazioni giuridiche dei lavoratori”, è netto sul giudizio su questa legge. Con la contrattazione diretta il singolo lavoratore non ha possibilità di strappare al padrone nessuna garanzia sul posto di lavoro, sui salari, sui ritmi, sull’orario di lavoro. Dice Sandul: “Nei contratti ci si potrà scrivere qualsiasi cosa anche i più stravaganti motivi di licenziamento, o la settimana di cento ore. Ma come farà un dipendente a negoziare con oligarchi miliardari?”.
Il sogno di tutti i padroni è quello di contrattare singolarmente con ogni operaio, perché i padroni sanno benissimo che l’unica forza degli operai è il loro numero e spezzare questa forza, ridurre gli operai a singoli individui, di fatto inermi di fronte allo strapotere del capitalista, equivale alla realizzazione in terra del paradiso dei borghesi.
La legge 5371 fu presentata ad aprile 2021, ma la preoccupazione per la reazione operaia l’ha bloccata per più di un anno. Quest’anno, a maggio, con la guerra in corso e con la legge marziale in vigore che vieta lo sciopero, il “rappresentante del popolo ucraino unito”, Zelensky fa un grande regalo a quelli che sono i suoi effettivi referenti, i padroni ucraini.
Evidentemente i padroni ucraini, sostenuti dall’imperialismo occidentale, si illudono di poter proseguire la guerra di resistenza all’imperialismo russo senza il sostegno attivo degli operai ucraini. Gli armamenti che gli occidentali forniscono e l’addestramento militare, li hanno spinti a credere che sia sufficiente l’organizzazione di un esercito professionale, di poter far a meno della resistenza armata degli operai. Gli operai, finora presenti anche nella milizia di difesa cittadina, devono essere sempre più relegati alla produzione di guerra, lontani dalle armi. Solo con questo si spiega il giro di vite contro gli operai che il governo Zelensky sta mettendo in campo. Una volta che è stato chiaro che la Russia non era in grado di conquistare il paese con una guerra lampo, il terrore innato per i borghesi di dover fare i conti con gli operai in armi si è imposto sugli iniziali appelli alle armi al popolo.
Ma la resistenza contro l’imperialismo russo ha tenuto fino ad adesso solo perché c’è la partecipazione generale del popolo ucraino. Di questo popolo una buona parte, la più determinata, sono operai, contadini poveri e disoccupati. Senza l’appoggio determinante di questi settori sociali, la resistenza perde il suo potenziale maggiore. E’ un’illusione della borghesia ucraina, e dei suoi sostenitori americani ed europei, pensare di poter costringere i russi a un ritiro solo misurandosi sul terreno dello scontro militare tra eserciti professionali.
La posizione anti operaia del governo Zelensky chiarisce anche come, nel fare i conti con l’imperialismo russo, per gli operai ucraini resti aperto il fronte interno contro l’oligarchia ucraina e i suoi sostenitori. La guerra è una tragedia, ma è anche un’esperienza che velocizza la maturazione dei processi sociali. In Ucraina nulla sarà più come prima. Gli operai ucraini stanno imparando una lezione velocemente: i padroni sono sempre i loro nemici storici, anche quando combattono al loro fianco.
F. R.

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