Innse, otto anni dopo la storica protesta licenziati quattro operai

DAL CORRIERE Di Rita Querzé e Giampiero Rossi Finale di partita. Non ci saranno tempi supplementari nel match che vede contrapposti i lavoratori della Innse alla proprietà della storica azienda di via Rubattino, i bresciani della Camozzi. Gli stessi che nel 2009 acquisirono l’impresa destinata al fallimento. Un salvataggio reso possibile da una protesta estrema e coraggiosa: quattro lavoratori e un delegato Fiom per torridi giorni e infinte notti estive aggrappati al carro ponte dell’azienda. Ma la pace è durata poco. Dopo numerosi ostacoli burocratici, i Camozzi — con la benedizione della Fiom — sono partiti con la ristrutturazione. […]
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DAL CORRIERE

Di Rita Querzé e Giampiero Rossi

Finale di partita. Non ci saranno tempi supplementari nel match che vede contrapposti i lavoratori della Innse alla proprietà della storica azienda di via Rubattino, i bresciani della Camozzi. Gli stessi che nel 2009 acquisirono l’impresa destinata al fallimento. Un salvataggio reso possibile da una protesta estrema e coraggiosa: quattro lavoratori e un delegato Fiom per torridi giorni e infinte notti estive aggrappati al carro ponte dell’azienda. Ma la pace è durata poco. Dopo numerosi ostacoli burocratici, i Camozzi — con la benedizione della Fiom — sono partiti con la ristrutturazione. Dieci milioni di investimenti, nuovi macchinari, sette assunzioni («I giovani selezionati stanno già facendo formazione», dicono a Brescia).

Sul piano di rilancio, però, si è consumata la rottura tra i vertici delle tute blu Cgil e la rappresentanza sindacale aziendale. Perché l’accordo prevede anche l’uscita di quattro lavoratori con un assegno pari alla pensione per il periodo che li separa dal ritiro definitivo dal lavoro. Ieri, all’arrivo delle lettere di licenziamento, i lavoratori hanno reagito con lo sciopero e il blocco dei cancelli. Promettono di resistere. L’azienda, invece, si appella al sindaco, alla questura, al prefetto: «Milano ci deve dire se qui è ancora possibile fare impresa. O entro questo mese la situazione si sblocca, o riconsegneremo simbolicamente le chiavi della fabbrica».

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