Operai Contro Giornale per la critica, la lotta, l'organizzazione degli operai contro lo sfruttamento
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Archive for Novembre 21st, 2010

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    NUOVA PROCESSIONE DELLA CGIL

    Posted 21 Novembre 2010

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    LE MANI DELLA LEGA SU BANCHE, AZIENDE ED ENTI PUBBLICI

    Posted 21 Novembre 2010

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    AVEVA RAGIONE BOSSI

    Posted 21 Novembre 2010

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    NAPOLI CAMBIA GRAZIE A BERLUSCONI

    Posted 21 Novembre 2010

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    TERMINI IMERESE, IL FUTURO (ANCORA) IN MANO AGLI OPERAI

    Posted 21 Novembre 2010

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    LA LEGA VUOLE FUCILARE GLI IMMIGRATI

    Posted 21 Novembre 2010

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844


Giovedì 4 dicembre 2025, l’omicidio è avvenuto ieri, ma i dettagli agghiaccianti sia della morte che di quello che è successo dopo hanno preso luce solo oggi.
844. Il giovane operaio di soli 27 anni, Mohssine Ghouati, stava facendo la manutenzione di un nastro trasportatore alla Montello Spa di Montello, nel Bergamasco, azienda specializzata nel recupero e riciclo di materiali plastici e organici. Il nastro trasportatore si è azionato trascinandolo dentro il macchinario, i soccorritori del 118 hanno tentato di rianimarlo a lungo inutilmente. Questo il comunicato dell’azienda Montello spa: “Siamo profondamente colpiti e sgomenti per quanto accaduto al lavoratore e siamo vicini alla sua famiglia. Stiamo collaborando con le autorità per svolgere le più opportune verifiche ai fini di determinare cause e circostanze del tragico accaduto che ha coinvolto il dipendente di una società che da anni svolge attività di manutenzione all’interno del nostro stabilimento. Costernati, rinnoviamo la vicinanza alle persone colpite da questo lutto”.
Ma dopo cotanto dispiacere, costernazione e vicinanza agli altri operai e alla famiglia, l’azienda ha fatto riprendere il lavoro come se nulla fosse successo. Non capiamo neanche come le indagini possano avere avuto luogo senza il fermo dell’impianto e come sia potuta avvenire la presa delle testimonianze da parte degli inquirenti. Forse i poliziotti hanno interrogato gli altri operai direttamente al lavoro intorno al nastro in movimento.
Insomma il solito teatrino di belle parole che nascondono la sostanza di una guerra civile spietata.
Tanto era lo schifo che son dovute intervenire la Fiom, Filt, Filctem e Nidil Cgil Bergamo che han proclamato uno sciopero per il turno di notte e assemblea il giorno successivo.
Il poco più che ragazzo, di origine marocchina, si trovava in Italia da otto anni. Viveva a Pian Camuno, in provincia di Brescia, e da un anno si era sposato, con la moglie che lo aveva raggiunto appena due settimane fa.

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I post della rivolta operaia contro il lavoro salariato.

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5 hours ago

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CON GLI OPERAI DI GENOVA NON SI SCHERZAQui non valgono giri di parole, promesse, solidarietà politica di facciata e tanto meno la polizia in assetto antisommossa. Qui conta solo un obiettivo chiaro il piano di chiusura o ridimensionamento degli stabilimenti deve essere ritirato, qui conta la forza e gli operai la stanno mettendo in campo. Al governo la scelta.Alla chiacchiera meloniana sulla piena occupazione e al guazzabuglio distorsivo operato da sindacalisti e politici di sinistra gli operai hanno risposto a Genova ribadendo con forza, chiarezza e senza mediazioni i propri interessi: posto di lavoro e salario. Non spetta agli operai risolvere nell’ambito del sistema capitalista le contraddizioni e le conseguenze del suo modo di produzione , trovino altri le soluzioni, se ci riescono. Per gli operai le parole d’ordine per cui lottare sono quelle emerse nel capoluogo ligure: unità fra gli operai dell’ex Ilva e con gli operai di altre fabbriche, posto di lavoro nelle fabbriche assicurato per tutti gli operai, salario pieno garantito per tutti gli operai. ... See MoreSee Less

CON GLI OPERAI DI GENOVA NON SI SCHERZA - Operai Contro

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Qui non valgono giri di parole, promesse, solidarietà politica di facciata e tanto meno la polizia in assetto antisommossa. Qui conta solo un obiettivo chiaro il piano di chiusura o ridimensionamento...
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Operai Contro

6 hours ago

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CONTRATTO DEI METALMECCANICI: UN BIDONESbandierato un aumento di 205,32 euro. Ripreso da tutti come un buon risultato, si rivela per i diretti interessati, gli operai metalmeccanici, un bidone: gli aumenti scaglionati in quattro anni, l’ultima trance a giugno 2028 e nemmeno un euro fino a giugno dell’anno prossimo.Come ormai sappiamo da un po’ di anni alla firma di ogni contratto nazionale segue la solita litania, i capi sindacali si dicono soddisfatti e gli industriali fanno finta di aver fatto uno sforzo sovrumano per venire incontro alle richieste della controparte. Si contano le ore di sciopero che sono state necessarie, si racconta di manifestazioni partecipate e il risultato acquista più valore se confrontato con lo sforzo per ottenerlo. A pochi viene in mente che con la forza messa in campo il risultato poteva essere più sostanzioso. Alla fine per farlo percepire comunque come un risultato passabile si ricorre al vecchio detto “meglio che niente”. La condizione operaia si misura su quanti operai perdono la vita lavorando sotto padrone e qui i capi sindacali hanno fallito nel fronteggiare la situazione pur sprecandosi in belle e commoventi parole.La condizione operaia si misura sui salari reali che gli operai portano a casa per mantenersi e riprodursi e qui è chiaro che sono diminuiti, un fallimento della politica salariale dei dirigenti confederali ai quali prima o poi bisogna chiedere il conto. Ma non per altro, per affrontare una controparte, quella Confindustriale con i suoi associati, che credono di averci definitivamente messo sotto i piedi. ... See MoreSee Less

CONTRATTO DEI METALMECCANICI: UN BIDONE - Operai Contro

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Sbandierato un aumento di 205,32 euro. Ripreso da tutti come un buon risultato, si rivela per i diretti interessati, gli operai metalmeccanici, un bidone: gli aumenti scaglionati in quattro anni, l’...
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6 hours ago

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60% CONTRO 40%, LA MAGGIORANZA EXTRA PARLAMENTARE VINCE ALLA GRANDETutti assieme rappresentano il 40% degli elettori. Il 60% cerca nuove prospettive, nuove forme di rappresentanza politica che oggi non trova. Forse senza saperlo, tanti fra loro, aspirano ad una rivoluzione sociale contro il potere, che è nient’altro che il comitato d’affari dei ricchi. E un balletto dal palco non servirà a fermarli. ... See MoreSee Less

60% CONTRO 40%, LA MAGGIORANZA EXTRA PARLAMENTARE VINCE ALLA GRANDE - Operai Contro

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Tutti assieme rappresentano il 40% degli elettori. Il 60% cerca nuove prospettive, nuove forme di rappresentanza politica che oggi non trova. Forse senza saperlo, tanti fra loro, aspirano ad una rivol...
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2 days ago

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Su iniziativa del ministero dell’Interno, al sig. Shahin è stato revocato il permesso di soggiorno europeo di lunga durata ai sensi dell’art.13, comma 1 del Testo unico sull’immigrazione (decreto n. 286/1998), che, insieme alle successive modifiche, introduce la possibilità di espellere i cittadini stranieri qualora presentino un profilo di pericolosità sociale o costituiscano una minaccia per la sicurezza nazionale.Quale è il reato dell'imam Shahin? Quello di avere contestualizzato, in un discorso pubblico il 9 ottobre, l'attacco palestinese del 7 ottobre. Individuando quella azione come la reazione di un popolo oppresso da 80 anni di occupazione e repressione da parte dei colonialisti israeliani. Un reato di opinione.L'opinione di un arabo che risiede da oltre vent'anni in Italia. Come testimoniato da molti: Una persona aperta al dialogo interconfessionale. Una persona pacifica e incensurata. Una persona che non nasconde però le sue posizioni su Israele e sul genocidio palestinese.Per questo motivo attaccata dai giornali che si sono scoperti, finalmente, filo sionisti.Tra cui La Stampa di Torino.Il solito Piantedosi, anticipando un altro grande come Gasparri, ha subito messo in atto il decreto di arresto per poi successivamente espellere Shahin. Senza neanche prendere in considerazione il fatto che il 9 ottobre, la Digos aveva trasmesso alla procura il discorso pronunciato dall’imam e i pubblici ministeri di Torino avevano archiviato il caso, considerando che il fatto non costituiva un reato.Shahin ora è detenuto nel cpr di Caltanissetta a mille chilometri da Torino in attesa di essere deportato in Egitto, dove è nato.Al Sisi, grande democratico come i nostri governanti, lo attende a braccia aperte per affidarlo ai suoi aguzzini dal momento che le autorità egiziane hanno già sottoposto la famiglia Shahin a procedimenti giudiziari a causa della loro opposizione pacifica al governo.E i delinquenti in questa situazione sarebbero i giovani che hanno occupato e imbrattato la sede della Stampa di Torino per la sua campagna contro Shahin che ha dato l'assist al provvedimento del ministero dell'interno? ... See MoreSee Less

Minacce, scritte e fumogeni: sono 36 i denunciati per l’assalto a La Stampa

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Durante lo sciopero di venerdì l’irruzione annunciata poco prima sui social. Gli identificati legati ad Askatasuna e collettivi, ma al vaglio ci sono altri vid...
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Operai Contro

1 week ago

Operai Contro
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa degli operai PMC di Melfi "Verifichiamo che dall’incontro al Mimit del 26 novembre 2025 non è uscito niente di concreto per noi operai.Il comunicato, firmato da tutti i sindacati, presenta un tono positivo che non ha riscontro nei fatti.Il MIMIT non dà risposte, conferma solo il suo impegno a risolvere il problema degli ammortizzatori sociali che al massimo ci assicurano un reddito minimo per un anno e il suo impegno a trovare un nuovo investitore.Stellantis si tira fuori dando il contentino di “mettere a disposizione” il capannone Pmc di cui è proprietaria che significa poco e niente.Siamo completamente in alto mare..."Continua a leggere: ... See MoreSee Less

MELFI, PMC: IL GIUDIZIO DEGLI OPERAI DELL'INCONTRO AL MINISTERO - Operai Contro

www.operaicontro.it

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa degli operai PMC Automotive di Melfi in presidio davanti ai cancelli della fabbrica
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Giornale per la critica, la lotta, l'organizzazione degli operai contro lo sfruttamento

Ogni incontro tra i vertici Stellantis e i sindaca Ogni incontro tra i vertici Stellantis e i sindacati suona come un disco rotto. Oggi è toccato ad Antonio Filosa, nuovo amministratore delegato, presentarsi con il solito copione: rassicurazioni, piani di rilancio, richieste di collaborazione. Ma chi lavora in fabbrica da anni sa che queste promesse hanno il sapore amaro dell’ennesima illusione.

Abbiamo già visto questo film con Carlos Tavares. Quanti tavoli, quanti annunci, quante slide colorate. E poi? Cassa integrazione, turni ridotti, reparti svuotati. Il “Piano Italia” è diventato un mantra, ma a Pomigliano, e non solo, si continua a vivere sotto ammortizzatori sociali. Il futuro? Sempre rimandato; sempre più incerto.

👉 Articolo completo: https://www.operaicontro.it/2025/10/21/stellantis-e-le-solite-balle-sul-futuro/

#stellantis #operaistellantis #sindacati #stellantismelfi #stellantispomigliano #stellantiscassino #filosastellantis
I media italiani hanno del tutto ignorato le immag I media italiani hanno del tutto ignorato le immagini potentissime che sono arrivate dagli Stati Uniti nei giorni scorsi, dove milioni di persone hanno manifestato, in centinaia di città, sotto lo slogan “No Kings”. Non vogliamo re. La protesta indirizzata a Trump e a un sistema politico che diventa sempre più autoritario e oligarchico. Questi cortei, con una partecipazione di massa che ha superato ogni aspettativa, hanno lasciato attonito pure Trump: le sue prime dichiarazioni sono state quasi balbettate “Mi vedono come un re, ma non lo sono”. Poi, di lì a qualche ora, ha ritrovato la sua solita protervia da bullo, in un video creato dall’intelligenza artificiale e diffuso sui suoi canali social, in cui lo si vede alla guida di un aereo militare che lancia escrementi sulla folla.

Persone con cartelli con slogan come "Niente è più patriottico che protestare" o "Resisti al fascismo" si sono radunate a Times Square a New York e hanno manifestato a migliaia nei parchi di Boston, Atlanta e Chicago. I dimostranti hanno marciato per Washington e nel centro di Los Angeles e hanno picchettato davanti ai palazzi istituzionali di diversi Stati a guida repubblicana, al tribunale di Billings, nel Montana, e in centinaia di spazi pubblici più piccoli.

Si è trattato della terza mobilitazione di massa dal ritorno di Trump alla Casa Bianca, sicuramente la più grande degli ultimi anni. E tutto questo a pochi giorni dalla conclusione di un accordo in Medio-Oriente e dall’annuncio di un altro possibile in Ucraina, in cui Trump rivendica la sua leadership mondiale e punta a rafforzare quella imperialista degli Stati Uniti. Un paese però tutt’altro che pacificato, che non si prostra completamente alla propaganda del re, spaccato da disuguaglianze sempre più laceranti, impoveritosi nella sua spina dorsale, classe operaia e ceti popolari, che non hanno più l’essenziale per vivere. Questi milioni di americani stanno ricordando a Trump che il problema più grande dovrà gestirlo nel suo paese.
“Se viviamo è per camminare sulla testa dei Re” (W. Shakespeare)

#nokings #nokingsinamerica #nokingsprotest #nokingsday👑🚫 #nokingsdayprotest #nokingsmarch
𝐆𝐈𝐎𝐂𝐀𝐑𝐄 𝐂𝐎𝐍 𝐋𝐀 𝐃𝐈𝐒𝐏𝐄𝐑𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐆𝐄𝐍𝐓𝐄 𝐄̀ 𝐌𝐎𝐋𝐓𝐎 𝐏 𝐆𝐈𝐎𝐂𝐀𝐑𝐄 𝐂𝐎𝐍 𝐋𝐀 𝐃𝐈𝐒𝐏𝐄𝐑𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐆𝐄𝐍𝐓𝐄 𝐄̀ 𝐌𝐎𝐋𝐓𝐎 𝐏𝐄𝐑𝐈𝐂𝐎𝐋𝐎𝐒𝐎

𝐂𝐚𝐬𝐭𝐞𝐥 𝐝’𝐀𝐳𝐳𝐚𝐧𝐨, 𝐨𝐫𝐚 𝐟𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐚 𝐠𝐚𝐫𝐚 𝐚 𝐜𝐡𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐞𝐬𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐚𝐜𝐜𝐚𝐝𝐮𝐭𝐨. 𝐏𝐮𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐝𝐢𝐭𝐨 𝐬𝐮𝐢 𝐭𝐫𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐨𝐯𝐞𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐟𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐞̀ 𝐟𝐚𝐜𝐢𝐥𝐞. 𝐂𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐜𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐢 𝐞̀ 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐢 𝐚 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐜𝐞𝐧𝐬𝐮𝐫𝐚𝐭𝐨. 𝐂𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐢𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐢 𝟒𝟎𝟎𝟎 𝐬𝐟𝐫𝐚𝐭𝐭𝐢 𝐞𝐬𝐞𝐜𝐮𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐞̀ 𝐩𝐫𝐨𝐢𝐛𝐢𝐭𝐨.

Leggi l'articolo completo:

https://www.operaicontro.it/2025/10/16/giocare-con-la-disperazione-della-gente-e-molto-pericoloso/
Li stanno descrivendo come dei folli appartenenti Li stanno descrivendo come dei folli appartenenti ad un mondo arcaico che vivevano isolati dal resto del mondo, in un contesto ricco e benestante, dove nessuno ha mai avuto questi problemi. Gli farebbe comodo far credere che sia così. Ma di famiglie travolte dai debiti, sotto sfratto, in preda ai pignoramenti, di famiglie che vivono in povertà, con stipendi monoreddito da fame, che non possono curarsi, che non possono garantire ai loro figli l'essenziale, che non riescono più a pagare i costi esorbitanti degli affitti, che hanno perso il lavoro, che non hanno nessuna forma di sostentamento, ce ne sono milioni in questo paese, tanto a Verona, quanto a Cosenza. I fratelli Ramponi non sono un caso isolato, sono il risultato della barbarie quotidiana in cui ci hanno trascinato quelli che vivono arricchendosi su un sistema di sfruttamento in cui devono affogare milioni di persone. Sono i padroni di ogni rango, gli industriali, i banchieri, gli uomini della finanza e tutto il loro circuito politico e mediatico. Questo è l'unico mondo arcaico di cui dobbiamo liberarci. 

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Un corteo immenso che attraversa il centro di Roma Un corteo immenso che attraversa il centro di Roma per unirsi al popolo palestinese.

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Al corteo di Roma Libertà e indipendenza per la Pa Al corteo di Roma
Libertà e indipendenza per la Palestina!

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Al corteo di Roma Libertà e indipendenza per la P Al corteo di Roma 
Libertà e indipendenza per la Palestina!

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A fianco della Resistenza Palestinese Palestina li A fianco della Resistenza Palestinese
Palestina libera!

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Il nostro spezzone al corteo di Roma per la Palest Il nostro spezzone al corteo di Roma per la Palestina

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NAVIGARE A VUOTO VERSO IL PORTO PIÙ LONTANO Ora il NAVIGARE A VUOTO VERSO IL PORTO PIÙ LONTANO
Ora il governo fa la guerra alle piccole imbarcazioni civili con a bordo i naufraghi. Il Viminale ordina navigazioni inutili verso approdi lontani. L’obiettivo è sfiancare chi sta a bordo e tartassare chi li ha salvati in mare. ....

https://www.operaicontro.it/2025/06/26/navigare-a-vuoto-verso-il-porto-piu-lontano/
IL CARRELLO TRICOLORE ROSSO DALLA VERGOGNA Ve la r IL CARRELLO TRICOLORE ROSSO DALLA VERGOGNA
Ve la ricordate la campagna del carrello tricolore per contenere i prezzi dei generi alimentari? Una presa in giro. Anche stando al gioco delle tre carte dell’ISTAT i prodotti alimentari lavorati sono passati dal 2,2% di Aprile al 2,7% di Maggio

https://www.operaicontro.it/2025/06/25/il-carrello-tricolore-rosso-dalla-vergogna/
LA FABBRICA CHE NON C’È La Stellantis di Pomiglian LA FABBRICA CHE NON C’È
La Stellantis di Pomigliano fra favole e realtà dei fatti

https://www.operaicontro.it/2025/06/24/la-fabbrica-che-non-ce/
LA CHIUSURA STRISCIANTE DI UNO STABILIMENTO Lo sta LA CHIUSURA STRISCIANTE DI UNO STABILIMENTO
Lo stabilimento di Stellantis assegnato alla PMC Automotive di MELFI si sta svuotando di operai e di questo passo sarà sicuramente destinato alla chiusura.

https://www.operaicontro.it/2025/06/23/la-chiusura-strisciante-di-uno-stabilimento/
DOMANDE DI UN LETTORE OPERAIO SULLA GUERRA E LA PA DOMANDE DI UN LETTORE OPERAIO SULLA GUERRA E LA PACE
Volantino distribuito alla manifestazione “STOP REARM” di sabato 21 giugno 2025

https://www.operaicontro.it/2025/06/20/domande-di-un-lettore-operaio-sulla-guerra-e-la-pace/
L’OPPOSIZIONE ALLA GUERRA IN IRAN Dichiarazione co L’OPPOSIZIONE ALLA GUERRA IN IRAN
Dichiarazione collettiva delle organizzazioni iraniane indipendenti che si oppongono alla guerra e alle politiche guerrafondaie.

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  • CONTRATTO DEI METALMECCANICI: UN BIDONE
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  • E’ MILLE VOLTE PIU’ SICURO PASSEGGIARE IN STAZIONE LA NOTTE CHE ANDARE A LAVORARE SOTTO PADRONE IN FABBRICA O IN CANTIERE
  • EX ILVA, LA FORZA OPERAIA IN DIFESA DI SALARIO E POSTO DI LAVORO
  • IL SALARIO ORFANO DI PADRI E PADRINI
  • NON VOGLIONO FARE LA SOLITA FINE
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  • COMPLICI LORO MALGRADO DI GUERRE E GENOCIDI
  • IL PADRONE FIRMA E POI STRACCIA L’ACCORDO
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