Brescia: in piazza contro il ministro Fedeli

Caro Operai Contro, fortemente contestata a Brescia la ministra dell’istruzione Fedeli. Maestre e studenti sono scesi in piazza agguerriti, contro la sentenza del Consiglio di Stato che nega l’assunzione a tempo indeterminato agli insegnati non laureati, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. La “buona scuola” di Renzi ereditata da Gentiloni, ha programmato di superare il precariato nella scuola, licenziando il personale precario. Spero che la protesta dilaghi e spazzi via la Fedeli insieme al governo Gentiloni. Saluti da uno studente   Ti mando un articolo preso da Brescia Today “Rischiamo il licenziamento di massa”. Insegnanti, ma anche […]
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Caro Operai Contro,

fortemente contestata a Brescia la ministra dell’istruzione Fedeli. Maestre e studenti sono scesi in piazza agguerriti, contro la sentenza del Consiglio di Stato che nega l’assunzione a tempo indeterminato agli insegnati non laureati, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. La “buona scuola” di Renzi ereditata da Gentiloni, ha programmato di superare il precariato nella scuola, licenziando il personale precario. Spero che la protesta dilaghi e spazzi via la Fedeli insieme al governo Gentiloni.

Saluti da uno studente

 

Ti mando un articolo preso da Brescia Today

“Rischiamo il licenziamento di massa”.

Insegnanti, ma anche studenti, in piazza Rovetta contestano la ministra dell’istruzione in città per una visita istituzionale: “Rischiamo il licenziamento di massa”

Sono poche (circa un cinquantina) ma agguerrite le insegnati bresciane che lunedì mattina si sono date appuntamento in piazza Rovetta, per protestare contro l’operato della ministra dell’istruzione Valeria Fedeli, in città per una visita istituzionale.

Megafono in pugno e volantini alla mano, contestano con forza la sentenza del Consiglio di Stato che nega l’assunzione a tempo indeterminato agli insegnati non laureati, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.

“Siamo tutte diplomate all’istituto magistrale, abilitate all’insegnamento e con esperienza pluriennale: dopo anni e anni di precariato, a causa di una sentenza palesemente politica, rischiamo il licenziamento di massa – spiegano le maestre bresciane -.Con discorsi fuorvianti su qualità e merito, i governi che si sono succeduti negli ultimi 15 anni hanno avallato lo sfruttamento del nostro lavoro, minando la continuità didattica e il regolare funzionamento della scuola.”

La mobilitazione è cominciata lo scorso 8 gennaio, con lo sciopero generale e non sembra destinata a concludersi: fiaccolate, presidi e flash mob si susseguono da mesi. Questa la richiesta della piazza: “Serve una soluzione politica con decreto d’urgenza che garantisca, una volta per sempre, non un privilegio, ma un diritto: la stabilizzazione di tutti i precari della scuola”.

 

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