Dichiarazione congiunta delle organizzazioni sindacali e sociali in opposizione alla guerra e alle attuali condizioni pericolose e critiche
A cura di M.B.
Il conflitto militare tra i due governi fascisti di Israele e della Repubblica Islamica continua. Una guerra che ha causato più di mille morti e feriti da entrambe le parti, milioni di sfollati e creato condizioni critiche per tutti, soprattutto per le fasce più vulnerabili della società, bambini e anziani. In breve, la società è stata spinta sull’orlo di un precipizio più pericoloso che mai.
“Abbiamo gridato e ripetuto più e più volte:
“Non vogliamo la guerra né le uccisioni, vogliamo una prosperità duratura”, ma il governo, continuando a fomentare la guerra e a bramare armi di distruzione di massa, comprese le armi nucleari, ha creato e imposto queste condizioni “infernali” alla società per continuare la sua politica di “gettare Israele a mare” e combattere il “grande diavolo d’America”.
La società è estremamente infiammata e in pericolo. La situazione attuale è andata oltre la questione della povertà e dell’insicurezza, diventando una vera e propria crisi.
La guerra, iniziata il primo giorno con lo slogan di annientare i leader dell’IRGC, il quartier generale del Khatam e altri leader, è oggi entrata in una fase più pericolosa di conflitto militare. Al punto che il governo criminale di Israele minaccia sfacciatamente di incendiare Teheran.
L’uccisione e l’attacco ai civili da entrambe le parti è condannata.
Il popolo non vuole la guerra e crediamo che per fermarla, i terreni e le infrastrutture che l’hanno causata debbano essere distrutti. Pertanto, noi, firmatari di questa dichiarazione, dichiariamo:
Noi, il popolo, non vogliamo armi di distruzione di massa e armi nucleari, consideriamo qualsiasi attività nucleare della Repubblica Islamica pericolosa e dannosa per il popolo.
Tutto questo è stato realizzato saccheggiando le vite e i mezzi di sussistenza del nostro popolo, e le sue conseguenze hanno portato alla diffusione della povertà e dell’insicurezza nella società e nella regione. La nostra richiesta è di fermare tutti questi progetti e porre fine alla guerra.
Noi, il popolo, non vogliamo povertà, non vogliamo insicurezza, non vogliamo così tanta discriminazione, oppressione e sfruttamento. La nostra risposta a queste situazioni miserabili e orribili e la nostra soluzione per salvare vite umane è la continuazione vittoriosa della nostra rivoluzione. Noi, il popolo, non permetteremo che soffochino le nostre richieste e blocchino il nostro cammino di progresso con il pretesto della guerra, né che intensifichino arresti e repressioni sotto l’ombra della guerra, né che espandano la portata di uccisioni ed esecuzioni con accuse come quella di “spia israeliana”.
Noi, lavoratori, pensionati, insegnanti, camionisti, infermieri, fornai, salariati, agricoltori e diverse fasce della popolazione, abbiamo lottato per il benessere, il sostentamento e la libertà, e nel protrarsi delle nostre proteste e nelle condizioni pericolose in cui ci troviamo, perseguiamo le nostre richieste e restiamo uniti contro la guerra e i guerrafondai.
La nostra soluzione in queste circostanze e in risposta a questi guerrafondai sono scioperi e manifestazioni generali e nazionali contro ogni tipo di oppressione, discriminazione, censura e repressione.
Basta con la guerra, lo sfruttamento e la miseria. Questo è il nostro ultimo avvertimento.
È tempo per noi di lavorare insieme e di unirci al movimento per difendere la vita e i mezzi di sussistenza, la libertà di espressione, di associazione, di sciopero, di riunione, di protesta e il rilascio di tutti i prigionieri politici, contro i guerrafondai, i reazionari e i terroristi.
Organizziamoci e uniamoci per portare avanti le nostre lotte e realizzare le nostre rivendicazioni umane.
Continueremo a resistere finché queste condizioni catastrofiche non saranno rovesciate!
No alla guerra, no ai governi che fanno la guerra
Donna, Vita, Libertà
Firmatari:
1- Associazione Elettricità e Metallurgia di Kermanshah
2- No esecuzioni
3- Sindacato degli Insegnanti Iraniani
4- Avvocati
5- Consiglio dei Pensionati
6- Consiglio Organizzativo di Protesta delle Infermiere
7- Consiglio Organizzativo di Protesta dei Lavoratori del Petrolio a Contratto
8- Consiglio Organizzativo di Protesta Informale dei Lavoratori del Petrolio (di aziende terziste)
9- Difensori dei Diritti dell’Infanzia
10-La Voce delle Donne Iraniane
Comments Closed