PIAGGIO: ” VOGLIONO PORTARCI INDIETRO DI 60 ANNI, MA…”

Comunicato del COMITATO OPERAI PIAGGIO del 28/03/22
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Comunicato del COMITATO OPERAI PIAGGIO del 28/03/22


VOGLIONO PORTARCI INDIETRO DI 60 ANNI, MA….

La realtà dell’accordo di Dicembre di deroga alle leggi sul precariato si sta presentando:
•Giovani assunti a Gennaio e licenziati dopo una ventina di giorni appena, mentre altri giovani che hanno lavorato in Piaggio l’anno scorso non sono stati richiamati.
•La Piaggio che fa riunioni e dà informazioni solo ai delegati firmatari escludendo gli altri 9 delegati, eletti con il voto di un terzo dei lavoratori.
•L’instaurazione in pratica di un sistema di caporalato, con i giovani, sempre sul filo del rasoio del ricatto del posto di lavoro, che devono dimostrare continuamente la loro fedeltà all’azienda e pagare la tessera di appartenenza ai delegati-mediatori.
Per firmare un accordo vergognoso i delegati firmatari e le loro organizzazioni hanno comunque dovuto aspettare l’autunno, quando la produzione è bassa, isolando i lavoratori a termine dal resto degli operai. Ed è infatti per questa ragione che la questione precariato è stata separata dall’Integrativo.
Hanno dovuto sequestrare le assemblee per evitare il confronto con quel numero consistente di operai che ha già apertamente mostrato di non essere disposto più a subire ed è determinato a non tacere se non arrivano le giuste risposte ai problemi.
Gli effetti di un accordo senza nè regole nè certezza ricadono principalmente su chi aspira ad un contratto stabile per costruirsi una vita, ma le conseguenze di questa deregolamentazione non risparmia gli altri lavoratori. La ricattabilità di un numero consistente di lavoratori rende più precari, per tutti, sicurezza, diritti, salario.
Nei reparti produttivi infatti i rapporti numerici tra operai fissi e a contratto è completamente saltato. Senza contare che su alcune linee sono addirittura i c.t. con il 2° livello a svolgere il ruolo di o.t.z., è in generale venuta meno quella trasmissione di esperienza e di cultura del lavoro e dei diritti, che è possibile solo con una percentuale limitata di lavoratori precari.
Ma in realtà i giovani sanno benissimo cosa sono questi accordi e quali conseguenze abbiano sulla loro vita ma si sentono impotenti. Credono di non aver via di uscità davanti ad una realtà che sembra troppo più grande di loro.
Ma noi restiamo convinti che si illude chi pensa di poter prolungare a proprio piacimento queste condizioni di umiliazione costante dei diritti e della dignità di chi lavora.
Perchè i govani impareranno presto che questa sensazione di impotenza è stata tante volte comune ai lavoratori che sono esistiti prima di noi. Perchè ogni volta, come ad esempio 60 anni fa, gli operai hanno saputo scuotere a fondo le fondamentà di una realtà che sembrava schiacciarli, lasciandoci un’eredità di dignità e diritti. Perchè l’unità degli interessi dei lavoratori prima o poi si afferma in quanto è radicata nella loro condizione di proletari. Perchè è il loro lavoro che mantiene l’intera società e per questo hanno la forza di cambiare le cose.
Delegati RSU: Cappellini, Bellagamba, Guezze, Tecce, Mei, Di Sacco –
Comitato Operai Piaggio
Pontedera28/03/22

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