Ora il governo fa la guerra alle piccole imbarcazioni civili con a bordo i naufraghi. Il Viminale ordina navigazioni inutili verso approdi lontani. L’obiettivo è sfiancare chi sta a bordo e tartassare chi li ha salvati in mare.
Caro Operai Contro, le prigioni fatte costruire in Albania dal governo Meloni per il rimpatrio dei migranti, dopo la stroncatura legale decretata dalla magistratura, e dopo la loro “riconversione” in Cpr, sono nuovamente bloccate dalla Cassazione, sempre per questioni di legalità.
Purtroppo nello “stallo” qualche decina di migranti è tenuta rinchiusa in attesa di chiarimenti. Mentre Meloni &C. sperano nei governi della destra europea, per sdoganare anche per quei paesi l’utilizzo di questi centri di detenzione per migranti.
Il governo Meloni ha fatto costruire questa struttura a Gjader in Albania, del tutto abusiva rispetto all’uso che ne voleva fare. Visto che i soldi sono del contribuente italico, non bastava il via libera di Tirana. Aprendo una parentesi quindi, è anche un esempio per la speculazione “imprenditoriale”, per costruttori, faccendieri di professione e arraffoni, il messaggio è chiaro: costruite, ristrutturate, raffazzonate, fate “li cazzi vostri”. Per i permessi, i nulla osta, le licenze, ci siamo noi dopo, con i condoni, le sanatorie, i “concordati preventivi”, le pappatoie nella girandola di evasione fiscale,voti e cadreghini.
A preoccupare il governo è nientemeno, udite udite, l’aumento degli sbarchi: più 17,5% rispetto al giugno scorso. Meloni &C. pensavano di aver trovato la soluzione di fermare i migranti, foraggiando lager e torturatoti in Libia.
Ma l’inasprirsi di una guerra per bande in Tripolitania, allenta naturalmente i controlli sui migranti tenuti prigionieri nei lager. L’aumento dei loro arrivi in Italia, rimette il ministro dell’Interno Piantedosi, davanti al dilemma del “carico residuale”, come lui stesso aveva definito i migranti al netto dei bambini e dei “vulnerabili”.
Ecco invece una sua recente preoccupata dichiarazione: “Registriamo una recrudescenza di conflittualità tra le milizie (in Libia ndr) e di conseguenza abbiamo registrato una leggera ripartenza di traffici tra migranti”.
Alla “leggera ripartenza” il governo risponde pesantemente.
Finora abbiamo assistito al contrasto netto condotto in vari modi contro navi e barche delle Ong che salvano vite in mare. Ora l’accanimento del governo Meloni ha aperto un nuovo fronte: guerra anche contro i velieri e le piccole imbarcazioni della “flotta civile”.
Da oltre una settimana il Viminale indica posti di sbarco lontani, anche alle unità di soccorso di dimensioni ridotte. L’assurdità nel pretendere trasbordi rischiosi, al punto che per 2 volte i capitani hanno rifiutato per ragioni di sicurezza. Oppure le piccole imbarcazioni ricevono ordini di irrazionali cambiamenti di rotta. Si naviga inutilmente per un sacco di ore, anche giorni, mentre i naufraghi avrebbero bisogno di sbarcare al porto più vicino.
Queste fra le imbarcazioni tartassate con naufraghi a bordo.
Nadir-veliero lungo 18 metri e largo 4, con a bordo 115 migranti salvati nelle acque internazionali davanti alla Libia, poi multato e fermato.
Sea-eyes, unità veloce lunga 23 metri e larga 6, tartassata in 2 occasioni diverse, la prima con a bordo 50 migranti salvati, la seconda con a bordo 65 naufraghi.
Louise Michel, unità rapida 30 metri per 6, tartassata con a bordo 193 migranti.
“Queste prassi non hanno alcun supporto normativo e non rispondono ai criteri di trasparenza dell’azione amministrativa”. Così afferma l’ammiraglio Sandro Gallinelli per 40 anni nella guardia costiera e ora in pensione.
Si può notare che ancora una volta, l’ottusità razzista impedisce a Meloni &C. di considerare la domanda di forza lavoro che viene proprio dalle aziende. Domanda che resta inevasa, sia per il calo demografico degli autoctoni, sia per il basso numero degli arrivi con i flussi cosiddetti “regolari”, numero che di anno in anno stabilisce proprio il governo. Quanto alla “regolarità” c’è da mettersi le mani nei capelli a sentire certe storie di migranti arrivati “regolarmente”.
Il governo Meloni non aveva previsto che la flotta civile – nonostante l’ostracismo nei confronti delle Ong -continuasse a salvare vite in mare, aumentando il numero dei poveri (insieme agli autoctoni) che il governo combatte fin dal primo momento, come dimostra la sua politica.
Più 17,5% gli arrivi dei migranti in un anno, dice il Viminale. Un numero non certo elevato, ma che terrorizza i razzisti che della lotta ai migranti hanno fatto una loro bandiera.
Non è bastato affidarsi agli assassini e torturatori per trattenere i migranti in Libia. Dev’essere arrivato qualcuno che vuole più soldi per tenerli prigionieri nei campi di concentramento.
Saluti Oxervator
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