Ve la ricordate la campagna del carrello tricolore per contenere i prezzi dei generi alimentari? Una presa in giro. Anche stando al gioco delle tre carte dell’ISTAT i prodotti alimentari lavorati sono passati dal 2,2% di Aprile al 2,7% di Maggio
Caro Operai Contro, se l’Istat indica il carrello della spesa ancora in rialzo al 2,7%, non di meno altri istituti mettono il dito nella piaga di una condizione operaia sempre più pesante: dal rapporto annuale Caritas, ai dati Inps sotto la lente della Cgil.
A fregarsene di questo andamento è la politica del governo Meloni che va esattamente in senso contrario. Ha abolito il Reddito di cittadinanza; affossato il salario minimo legale; soffocato i quesiti dei recenti referendum. Insomma quei pochi tentativi con i quali Cgil e opposizione (mettendo in secondo piano la strada della lotta) tentavano di fissare alcuni seppur limitati paletti, allo sfruttamento della forza lavoro.
La ciliegina sulla torta è stata la presa per il culo della lotta al carovita, che il governo Meloni aveva promosso con la campagna del “Carrello tricolore”.
Il governo Meloni ha continuato a emanare leggi e decreti, a favore degli strati sociali dagli operai in su, l’ultimo è il dimezzamento degli affitti ai “Balneari” annunciato da Salvini.
Restano in piedi anche disastrosi progetti, come quello definito della “autonomia differenziata” che fra l’altro in campo sanitario può solo far gongolare le baronie degli ospedali e crearne di nuove, attraverso privatizzazioni sempre più estese, a scapito delle fasce sociali basse, condannate a non potersi curare.
L’accanimento del governo Meloni contro gli operai e i lavoratori poveri, migranti compresi, nonché contro i poveri senza lavoro, è tanto più sfrontato alla luce dei salari reali che tra il 2019 e il 2024 in Italia sono diminuiti del 4.4%.
6,2 milioni di operai e lavoratori, pari al 35,7% dei dipendenti del settore privato, hanno avuto nel 2023 un salario inferiore a 15mila euro lordi annui, non arrivando quindi, al netto di mille euro al mese. Questi lavoratori, insieme ai 4,7milioni che arrivano a 25mila euro lordi l’anno, fanno 10,9 milioni, pari al 62,7% dei dipendenti del settore privato.
L’Assegno di inclusione (Adi) che Meloni ha usato per affossare il Reddito di cittadinanza, viene riconosciuto solo al 4,2% degli immigrati a fronte del 19,4% degli italiani. Complessivamente, proprio l’Adi riguarda solo l’11,5% degli assistiti Caritas. Sono 5,7 milioni le persone escluse.
Rispetto al 2023, quindi subito dopo l’insediamento del governo Meloni, la povertà in Italia è cresciuta del 3%. Il 30% di operai e lavoratori è povero, un peggioramento avvenuto soprattutto al Nord.
Poiché come dicono Meloni &C. l’occupazione è aumentata, se nel contempo è aumentata la povertà, (anche di chi lavora) significa che vecchi e nuovi occupati sono costretti a lavorare con salari ancora più inadeguati al carovita.
Ma questo Meloni &C. non ci tengono a dirlo, tantomeno ripeterlo in televisione, mentre chi lavora è costretto spinto dal bisogno a subire ricatti: salari da fame, cumulo e pesantezza delle mansioni, e/o rischio infortunio, spesso turni e orari “anomali” o cambiati all’ultimo momento.
Lo chiamano “lavoro povero” ma il vero nome si riassume in: salari da fame e sfruttamento selvaggio. L’alto numero di infortuni e morti sul lavoro, sono l’altra faccia della medaglia che vede la stragrande maggioranza delle aziende non in regola, come dimostrano i controlli dell’Ispettorato del lavoro.
Le persone a rischio povertà sono passate dal 22,8% del 2023, al 23,1% di un anno dopo. Il 33% soffre forme di disagio abitativo: 22,7% senza casa, sotto sfratto, in alloggi temporanei; il 10,3% non riesce a pagare affitti e bollette.
Nel 2024 il 9,9% della popolazione anche con gravi patologie, ha rinunciato a curarsi, sia per i costi che per le lunghe liste d’attesa. Questa percentuale (9,9% della popolazione) sale al 15,7% nel campione Caritas.
Tutto questo insegna che mettendo in secondo piano la strada della lotta, non si contrasta seriamente la politica dei padroni e del governo. Proposte di legge come il salario minimo legale, referendum sul lavoro e cittadinanza, opporsi al taglio del welfare, possono assumere una qualche forza solo se spinti e sostenuti fino in fondo da un vasto e reale movimento di lotta, perciò bisogna lavorare in questo senso.
Saluti Oxervator.
Comments Closed