DA “ LA PRIGIONE PIÙ GRANDE DEL MONDO. STORIA DEI TERRITORI OCCUPATI” DI ILAN PAPPÈ

Uno storico ebreo israeliano descrive in un libro la funzione della striscia di Gaza come carcere di massima sicurezza nella sua forma più estrema dove sono stati tenuti prigionieri i palestinesi. Ne pubblichiamo alcuni stralci.

Uno storico ebreo israeliano descrive in un libro la funzione della striscia di Gaza come carcere di massima sicurezza nella sua forma più estrema dove sono stati tenuti prigionieri i palestinesi. Ne pubblichiamo alcuni stralci.

Ilan Pappé è uno storico. Uno storico che ha espresso le analisi più critiche e documentate nei confronti dello stato colonialista di Israele. Ilan Pappé difficilmente può essere accusato di essere “antisemita”, in quanto ebreo israeliano.
Nel 2017 ha pubblicato un libro intitolato “La prigione più grande del mondo. Storia dei territori occupati”. L’ultima ristampa è del 2022. Molto prima dell’attacco di Hamas del 7 ottobre.
L’ultimo capitolo è dedicato alla striscia di Gaza e ha un titolo significativo: “Il carcere di massima sicurezza nella sua forma più estrema: la striscia di Gaza”. Ne riportiamo alcuni pezzi nel presente scritto:

La città fittizia
“Nel 2004 l’esercito israeliano iniziò a costruire una città araba fittizia nel deserto del Negev. … al costo di 45 milioni di dollari … nel 2006 la città fantasma era diventata una replica di Gaza. … il capo di stato maggiore israeliano annunciò alla stampa che i soldati si stavano “preparando”.
Nel 2009 … l’attacco alla città fittizia fu sostituito da un assalto alla Gaza vera e propria. … L’organizzazione israeliana Breaking tre silente aveva pubblicato un rapporto sulla preparazione dei soldati …. Le testimonianze concordavano sul fatto che i soldati avessero ricevuto l’ordine di attaccare Gaza come se si trattasse di un’importante roccaforte nemica … Tra le pratiche peggiori che i militari avevano preparato vi furono la demolizione insensata di case, il lancio di bombe al fosforo sui civili e l’uccisione di gente innocente con l’artiglieria leggera, … obbedendo agli ordini dei propri comandanti di agire nella più assoluta mancanza di ogni freno morale.
2005: La prima pioggia
La militarizzazione della politica israeliana nei confronti della striscia di Gaza ebbe inizio nel 2005.
Presa di potere da parte di Hamas … la risposta immediata degli israeliani fu quella di imporre un embargo economico sulla striscia di Gaza.
Nel settembre 2005 … i palestinesi reagirono con forza all’azione intentata dagli israeliani … i quali (a dire del relatore ONU) avevano creato una prigione per poi gettare la chiave in mare.
Era impossibile non avere l’impressione che l’esercito volesse provocare una reazione da parte di Hamas.
Le operazioni successive hanno seguito un andamento simile. La differenza è stata nella loro escalation: sempre più potenza di fuoco, più vittime e più danni collaterali e … un assedio e un embargo più serrati. Un’escalation a cui i palestinesi hanno reagito lanciando ancora più missili Qassam. Come al solito, le vittime sul versante israeliano furono pressoché nulle.
Le bombe usate da Israele -bombe da 1000 chili, carri armati, missili aerei e bombardamenti via mare contro le aree civili- non avevano lo scopo di scoraggiare, ferire o ammonire. Il loro intento era uccidere.
Secondo i sondaggi del 2006, la maggior parte degli israeliani considerava la Striscia di Gaza uno stato palestinese indipendente, a cui Israele aveva gentilmente concesso di emergere. La dirigenza israeliana, e in particolare l’esercito, la vedeva invece come una prigione con all’interno la più pericolosa comunità di detenuti, che in un modo o nell’altro andava gestita senza pietà.
All’operazione “prima pioggia” segui’ “piogge estive”. … arrivò poi “nuvole d’autunno”.
Fu proposta una nuova mistificazione: la Striscia era una base terroristica determinata a distruggere Israele. … I rifornimenti, come anche i movimenti, dipendevano dalle scelte politiche dei suoi abitanti. Qualora avessero persistito nel sostenere Hamas, di fatto sarebbero stati strangolati e portati alla fame … se invece avessero ceduto … sarebbero andati incontro allo stesso destino dei palestinesi in Cisgiordania: una vita priva di diritti civili e umani fondamentali. Potevano essere detenuti nella prigione aperta della Cisgiordania oppure incarcerati in quella di massima sicurezza della Striscia di Gaza.
Hamas scelse di non cedere.
Secondo le previsioni dell’ONU, mantenendo questo ritmo di ostilità, entro il 2020 la Striscia sarebbe diventata inabitabile.
Dal 2010 le società civili hanno inviato flottiglie di navi per mostrare la propria solidarietà e rompere l’assedio. … la Navi Marmara fu ferocemente attaccata dai commando israeliani, che hanno arrestato i suoi passeggeri dopo averne uccisi nove.
Mentre scrivo le pagine conclusive di questo libro, la mostruosa mega prigione, concepita da Israele nel 1963 e poi edificata nel 1967, ha compiuto cinquant’anni. Al suo interno vive tuttora la terza generazione di detenuti, in attesa che il mondo riconosca le sue sofferenze”.

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