AMMAZZANO 3 OPERAI AL GIORNO E RILANCIANO LA CACCIA “ALL’ASSENTEISMO”

Dal 15 maggio 2025 l’Inps introduce nuove norme per il controllo degli operai in malattia. Più rapide le visite fiscali ottenute in tempo reale, le aziende decideranno sulle base dei certificati medici per chi chiedere tali controlli, e tutto in un momento dove i padroni per propria responsabilità fanno morire sul lavoro tre operai al giorno
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Dal 15 maggio 2025 l’Inps introduce nuove norme per il controllo degli operai in malattia. Più rapide le visite fiscali ottenute in tempo reale, le aziende decideranno sulle base dei certificati medici per chi chiedere tali controlli, e tutto in un momento dove i padroni per propria responsabilità fanno morire sul lavoro tre operai al giorno

Caro Operai Contro, sfrontatamente non versano colossali somme di contributi, sul lavoro ammazzano 3 operai al giorno, ma il loro problema è controllare se gli operai sono effettivamente malati!
Quando il governo Meloni cacciò il direttore dell’Inps, per nominarne uno di suo gradimento, come “indirizzo viatico” alla nuova conduzione, Meloni tagliò 400 milioni di fondi alle persone disabili. Un esplicito suggerimento al neo presidente Inps: per colpire i deboli a volte non basta pelo sullo stomaco, serve carta vetrata, meglio ancora se rafforzata con del filo spinato.
Per non deludere il governo, la direzione Inps cominciò a stanziare una pioggia di milioni di euro a fondo perso per le aziende, in aggiunta ai profitti che già incassano sfruttando gli operai.
Ora l’ultima novità del 15 maggio 2025: l’Inps per facilitare le aziende nel monitorare e controllare i propri dipendenti in malattia, ha emanato 2 nuove applicazioni e relative direttive. Ma non è un semplice aggiornamento organizzativo.
Con le nuove disposizioni le aziende tramite l’Inps, potranno chiedere la visita fiscale dell’operaio in malattia e ottenerne l’esito in tempo reale. Potranno anche scegliere tra i certificati di malattia pervenuti, (e relativa diagnosi) quello su cui condurre l’indagine durante la visita fiscale di controllo. (Il padrone è sempre il padrone, anche della medicina!).
Scrive l’agenzia LaPresse: “Le verifiche dello stato di salute hanno l’obiettivo di accertare se il dipendente è effettivamente impossibilitato a svolgere l’attività lavorativa e la veridicità della patologia dichiarata: come specificato in un messaggio dell’Inps”. Tentano così di accreditare i lavoratori come persone che si ammalano per finta. Una malcelata forma di mobbing, un film già visto con la campagna che sotto il nome della “lotta all’assenteismo” criminalizzava gli operai in malattia per metterli nel listone degli “indesiderati” di cui liberarsene al più presto.
Ora si tenta di ripetere la stessa storia? In un girone reso ancora più cruento dalla crisi di sovrapproduzione e dalla presenza dell’operaio “usa e getta” imposto dai vari governi? Stanno ripartendo con un altro giro di vite?
Tutto questo mentre i padroni ignorano bellamente i risultati dell’Ispettorato del lavoro che continua a rilevare irregolarità nella grande maggioranza delle loro aziende ispezionate.
Irregolarità che si traducono in malattie professionali, infortuni e infortuni gravi, con mutilati e morti. Nel 2024 i morti per il lavoro compreso l’itinere, sono stati 4,06 ogni giorno per 365 giorni (1.482 diviso 365). Togliendo i 426 morti in itinere si sfiorano i 3 morti (2,89) al giorno (1.056 diviso 365).
Le aziende, complice il governo, aumentano la pressione sugli operai, facendo balenare possibili sanzioni fino al licenziamento, se trovati fuori dalle nuove stringenti norme Inps.
I padroni dovrebbero solo andare a nascondersi in quanto responsabili dell’alto numero di operai uccisi sul lavoro. Ma anche perché tante loro aziende non versano all’Inps i contributi per i loro dipendenti.
Dal 2018 al 2022 alle aziende è stato condonato un debito contributivo di 6,6 miliardi di euro. Si tratta di contributi mai versati dalle aziende ai propri dipendenti. Debito poi cancellato con provvedimenti di legge. (Fonte: Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps).
I contributi non versati dalle aziende all’Inps, vengono coperti dallo Stato prendendo i fondi dalla fiscalità generale, ovvero sottraendoli alla Sanità, ai Trasporti, alla Scuola, ai Servizi, al Welfare ecc.
Mandiamoli a quel paese! Rispolveriamo il vecchio grido di battaglia per gli operai che si ammalano o non ce la fanno più a reggere i ritmi infernali della produzione per il profitto “VIVA IL LIBRETTO DELLA MUTUA”.
Saluti Oxervator.

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