LICENZIAMENTI SELVAGGI … TANTO SONO OPERAI IMMIGRATI

Alla Fratelli Montorfano di Seveso (MB) licenziati 6 operai immigrati, volevano solo il trattamento previsto dal contratto nazionale. Il SI ai referendum del 8 e 9 giugno degli operai e lo sciopero con presidio organizzato dallo SLAI COBAS fanno parte della stessa scelta di resistere ai padroni ed ai loro sostenitori vecchi e nuovi.
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Alla Fratelli Montorfano di Seveso (MB) licenziati 6 operai immigrati, volevano solo il trattamento previsto dal contratto nazionale. Il SI ai referendum del 8 e 9 giugno degli operai e lo sciopero con presidio organizzato dallo SLAI COBAS fanno parte della stessa scelta di resistere ai padroni ed ai loro sostenitori vecchi e nuovi.

Caro Operai Contro, lo sciopero con presidio del 14 maggio dalle 10 alle 14, alla Fratelli Montorfano di Seveso (MB), si oppone frontalmente al licenziamento di 6 operai immigrati (altri 2 licenziamenti in precedenza erano passati sotto silenzio) “colpevoli” di pretendere il pagamento di centinaia di ore di lavoro straordinario, domeniche comprese.
Uno dei 5 Referendum dell’8 e 9 giugno, chiede proprio l’abolizione della norma che, nel settore privato, ha soppresso – solo per chi è assunto dal 7 marzo 2015 – (rimaneva per gli altri) il reintegro al posto di lavoro nei casi riconosciuti dal giudice, come licenziamenti senza giusta causa, nelle aziende con più di 15 addetti. Dal 2015 ad oggi i nuovi assunti sono oltre 3,5 milioni di lavoratori, ovviamente in continuo aumento.
Fu un colpo basso del governo Renzi che in pratica aboliva l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, nel contempo stabiliva una clamorosa discriminazione, tra vecchi e nuovi dipendenti. Perciò, fermo restando la forza decisiva della lotta, al Referendum bisogna votare SI, senza se e senza ma, a questo quesito (ma anche agli altri 4 quesiti).
Finora il padrone Montorfano, come in altre aziende, teneva sotto ricatto gli operai immigrati fino 14-16 ore al giorno, salvo poi emarginarli e licenziarli se osano fiatare e pretendere nientemeno, un trattamento come previsto dal contratto di lavoro di categoria.
Il dott. Mascheroni responsabile del personale è rimasto esterrefatto trovandosi davanti gli operai in presidio, a restituirgli la lettera di licenziamento, rivendicando con il salario mancante, il reintegro al posto di lavoro.
La nota dolente è che purtroppo non hanno aderito allo sciopero gli altri operai. Ha prevalso fin qui la vecchia legge “dividi e impera” che i padroni da sempre applicano nelle aziende.
Con questa protesta i 6 operai hanno messo il bastone fra le ruote alla pretesa insindacabilità delle decisioni del padrone nel rapporto di lavoro. Stanno organizzando con il loro sindacato, Slai Cobas, altre iniziative anche per sensibilizzare i compagni di lavoro, per una presa di coscienza che riconosca nella solidarietà concreta i propri interessi di sfruttati, a fianco degli operai licenziati.
Nella “Visura” che l’azienda mette in internet, si legge il numero dei dipendenti: “11 – 50”, il che è tutto un programma. Dagli 11 ai 50 dipendenti, il padrone ha di che sbizzarrirsi nell’uso e consumo degli operai, “assumendoli” e scaricandoli nella “vasta gamma” dei contratti “usa e getta”, sfornati dai vari governi in nome della “flessibilità” del lavoro, tradotto in sintesi: licenziamento incorporato con l’assunzione, più sfruttamento, più precarietà, meno salario. Agendo anche su una “diversificata” attività che la “Visura” stessa così riassume: “Logistica e trasporto, Allestimenti e Montaggio per aziende, Trasporto esclusivo settore mobili, Deposito e Stoccaggio merci, Autotrasporti”.
Stavolta gli operai licenziati hanno fatto un passo avanti, non sono andati a casa in silenzio a piangersi addosso. Hanno scelto di metterci la faccia e lottare, chiamando alla presa di coscienza anche i loro compagni di lavoro.
Inoltre con il loro sindacato impugnano il licenziamento anche sul piano legale. La vittoria dei SI ai Referendum dell’8 e 9 giugno, andrebbe in sostegno alla possibilità per gli operai licenziati ogni giorno perché “scomodi” ai padroni, di essere reintegrati al posto di lavoro, affiancando alla forza decisiva della lotta, la via dei Tribunali.
Saluti Oxervator.

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