PIAGGIO LA SCELTA IN MANO AGLI OPERAI

Nella elezione della RSU si presentano due modi opposti di fare sindacato: continuare a sottomettersi alle necessità dell’azienda portando alla rovina gli operai o mettere in moto la forza operaia per difendere salario e condizioni di lavoro? Comunicato SIAL COBAS Piaggio.
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Nella elezione della RSU si presentano due modi opposti di fare sindacato: continuare a sottomettersi alle necessità dell’azienda portando alla rovina gli operai o mettere in moto la forza operaia per difendere salario e condizioni di lavoro? Comunicato SIAL COBAS Piaggio.

FAR PRENDERE COSCIENZA AGLI OPERAI DELLA PROPRIA FORZA È LA NOSTRA BATTAGLIA
Alle elezioni della RSU si confronteranno due posizioni opposte, le stesse che si scontrano in fabbrica da diversi anni: una di disponibilità e subordinazione dei lavoratori agli interessi e alle “fortune” dell’azienda, l’altra che parte dalle esigenze e dai diritti dei lavoratori e li afferma contro l’azienda.
Con gli argomenti rituali, e ormai stantii, della crisi delle vendite, della concorrenza, della necessita di investimenti e di aumento della produttività, i primi impongono di fatto ai lavoratori le priorità, le strategie e le richieste dell’azienda. Il presupposto: le fortune della Piaggio sono le fortune dei lavoratori
E allora vai con le concessioni sulla organizzazione del lavoro (ritmi, flessibilità, diritti) e sul salario, la stagionalizzazione della produzione e finanziamenti pubblici consistenti, che paghino alla Piaggio i nuovi investimenti, che paghino con la cassa integrazione le fermate produttive stagionali, e infine un precariato fuori controllo che determina il ricatto continuo sui più giovani.
Nessuna novità: è lo schema degli ultimi trent’anni. Nel ’95 gli “impegni” sulle Nuove Meccaniche e sullo sviluppo della Valdera, con la garanzia delle Istituzioni e i finanziamenti del Comune, in cambio dell’introduzione del TMC2 ( tempi di lavoro più veloci) e della diminuzione delle pause in catena. Tre anni dopo, incassati l’aumento dei ritmi e la riduzione della pause (passate da un’ora a 45 minuti): 1500 “esuberi” e nuovo “impegno” della Piaggio ad assorbirne una buona parte in cambio dei sabati lavorativi. Risultato: nel giro di pochi anni, sabati lavorativi e quasi 2000 licenziamenti.
L’“impegno” sulle Nuove Meccaniche ribadito ad ogni accordo, poi dimenticato con l’arrivo di Colaninno. E all’arrivo di Colaninno gli operai stabili erano 2400, oggi sono meno di 1300, comprese le guardie aziendali. L’indotto Piaggio in Valdera non esiste praticamente più.
Dopo il fatturato più alto della storia della Piaggio del 2023, anche oggi l’attuale Amministratore delegato del Gruppo Piaggio può dire soddisfatto: “Il Gruppo Piaggio ha consolidato ottimi margini nel 2024 grazie a un’ attenta gestione della produttività in un momento economico denso di molte anomalie. La contrazione del fatturato è la diretta conseguenza della corretta strategia di riduzione dei magazzini da parte dei dealers in tutto il mondo”
Ottimi margini: la percentuale dei profitti sul fatturato è aumentata. Spiegazione: diminuzione reale dei salari e aumento della produttività. Il solo rifiuto di pagare i 3000 mila euro del premio massimo di produttività, ha significato negli ultimi due anni il trasferimento di oltre 7 milioni di euro dalle tasche dei lavoratori a quelli degli azionisti
La contrazione del fatturato è conseguenza della corretta strategia di riduzione dei magazzini Spiegazione: la Piaggio e i suoi concessionari possono ridurre i magazzini come vogliono, risparmiando sui costi e scaricandoli sul salario dei lavoratori e sull’INPS, perché ha il completo dominio di tutte le condizioni di lavoro, ottenuto grazie a sindacati compiacenti: può incrementare la produzione al bisogno con tutti i lavoratori a termine che servono, non teme di essere colpita da scioperi e iniziative dei lavoratori perchè i loro amici sindacali fanno i buoni guardiani.
L’attuale situazione per i lavoratori è perciò principalmente il risultato di sindacati e maggioranza RSU subalterna all’azienda da sempre, che si limitano a chiedere l’elemosina; è il risultato di una pratica sindacale che ha come unico obiettivo quello di spegnere sul nascere ogni iniziativa tesa a rivendicare reali cambiamenti a partire dalle esigenze dei lavoratori, annacquando gli obiettivi e gettando sfiducia sulle possibilità di contrasto alla Piaggio.
L’ALTERNATIVA PER I LAVORATORI È CHIARA E SEMPLICE
CONTINUARE COSÌ
oppure
ROVESCIARE QUESTO MODO DI FARE SINDACATO,
e sostenere ed estendere quelle iniziative di contrasto all’azienda che in tutti questi anni tanti lavoratori hanno dimostrato di saper e poter fare, promosse da quei delegati che si battono per cercare di ristabilire, in questa azienda, rapporti sindacali normali e trattative vere che affrontino i problemi dei lavoratori. A partire da
Partecipazione effettiva dei lavoratori alle decisioni che li riguarda, a cui devono essere interamente dedicate le 10 ore di assemblea, attualmente sequestrate dalla maggioranza della RSU per i propri scopi
Riunione vere e periodiche della RSU che deve informare i lavoratori delle discussioni e delle posizioni espresse nelle riunioni. Negli ultimi 3 anni la RSU non ha praticamente fatto riunioni, chiarendo di fatto che i delegati di FIM, UILM, FIOM, eletti dai lavoratori non contano niente e che le decisioni vengono prese da altri e in altre sedi
La nostra piattaforma e gli obiettivi delle nostre rivendicazioni su salario, tempi di lavoro, sicurezza, precariato, su cui abbiamo chiamato non poche volte i lavoratori allo sciopero sono chiari e a tutti noti; sono stati e sono il contenuto costante e continuo di tutti i nostri volantini.
Anche se non possiamo qui almeno non ricordare lo scandalo di tutti gli anni, la selezione umana sui contratti a termine accompagnata dallo sciacallaggio sindacale della tessera giusta “amica del padrone”. E diciamo ai giovani lavoratori: solo lottando insieme a tutti i lavoratori per fissare criteri obiettivi, chiari e precisi, basati sull’anzianità lavorativa è possibile avere certezze sulle assunzioni ed evitare le umiliazioni che tanti di voi, continuamente, sono costretti a vivere
Gli operai di 60 anni fa seppero scuotere a fondo le fondamenta di una realtà identica L’unità degli interessi dei lavoratori prima o poi si affermerà perché è radicata nella loro condizione di proletari e perché è il loro lavoro che mantiene l’intera società.
I nostri candidati nella lista alle elezioni RSU/RLS:
•Cappellini Massimo Meccaniche
•Tecce Filomena (Adriana) Montaggio motori
•Cionini Daniela Montaggio motori
•Natali Emanuele 2R linea2
•Pasqualetti Ivan 2R off.9
•Tecce Silvio 2R sterzi
•Rosito Alessandro 3R verniciatura
•Carmignoli Giacomo 2R
SIALCobas Piaggio

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