Stellantis Pomigliano: dopo una settimana di scioperi e proteste spontanee, nelle assemblee retribuite della FIOM é tutto finito a tarallucci e vino.
Dopo gli scioperi spontanei della settimana scorsa, per la giornata di giovedì 6 marzo la Fiom ha proclamato l’assemblea retribuita, dove ognuno di noi si aspettava che ci indicassero la linea guida per continuare la protesta per portare soldi a casa, dando più dignità a quell’elemosina di premio che ci è stato erogato la settimana scorsa.
Come al solito si resta delusi perché niente di tutto ciò è accaduto, anzi. Niente soldi e niente reale intenzione di lottare per un contratto del quale subiamo da troppi anni il peso.
Durante l’assemblea dei lavoratori è emerso un tema preoccupante che merita un’approfondita riflessione ovvero l’insistenza con cui la Fiom ha promosso la propria “campagna di tesseramento”. Tale atteggiamento ha sollevato diverse questioni e perplessità, mettendo in luce alcuni aspetti critici che non possono essere ignorati. Ha evidenziato il loro tentativo di distrazione dal vero obiettivo dell’assemblea; un momento di confronto e discussione su tematiche rilevanti per tutti i partecipanti, quali per l’appunto i soldi. Purtroppo, la Fiom ha pensato solo alla sua campagna di tesseramento monopolizzando l’attenzione e distogliendo l’interesse dalle questioni principali. Per carità, lo diciamo da tempo che bisogna cancellarsi da questi sindacati di bidelli ma sicuramente l’assemblea non poteva essere centrata solo sulla loro campagna di tesseramento, c’erano argomenti più urgenti da affrontare e non è stato fatto.
Noi operai abbiamo il diritto di discutere in modo chiaro e completo su come con la lotta possiamo portare un risultato a casa e non di certo assistere ad un Antonio La Trippa qualunque, che urla: “Fatevi la tessera con la Fiom”. La mancanza di una vera volontà di lotta della Fiom ha alimentato dubbi e sospetti, compromettendo la fiducia nei confronti dell’iniziativa della settimana scorsa.
Questa volta, veramente pensavo che potesse essere diverso; pensavo si potesse tenere un’assemblea che fosse l’occasione per discutere strategie di lotta finalizzate a ottenere risultati concreti, soprattutto alla luce dell’elemosina del premio di produzione ed invece la solita storia, tutto finito per l’ennesima volta a tarallucci e vino. Infatti, come detto, l’assemblea è stata trasformata in una campagna di tesseramento, deludendo per l’appunto le aspettative e non rispondendo alle reali necessità dei lavoratori.
Se è pur vero che da un lato bisogna cancellarsi dai bidelli dell’azienda ovvero il sindacato firmatario, dall’altro è altrettanto vero che a seguire la Fiom ci si convince sempre di più del suo ruolo, ovvero la falsa rivoluzionaria che finalizza il tutto, dopo che gli operai hanno perso soldi scioperando, solo per sedersi al tavolo col padrone.
In questo stato di cose, ora più che mai, dobbiamo convincerci che solo noi possiamo cambiare la situazione, organizzandoci fra di noi e non facendoci più ingannare da chi utilizza le lotte solo perché vuole contare di più con l’azienda, lasciandoci sempre con un nulla di fatto.
PILONE OPERAIO STELLANTIS DI POMIGLIANO D’ARCO