Volantino del Partito Operaio distribuito il 09/10/24 allo stabilimento G.B. Vico Stellantis di Pomigliano d’Arco e il 10/10/24 allo stabilimento Stellantis di Melfi.
Come operai di Melfi e Pomigliano vediamo che la nostra situazione si fa ogni giorno più tragica. È venuto il momento di reagire discutendo fra noi e cercando di difenderci dagli attacchi della direzione e dal collaborazionismo sindacale che tanto ha lavorato per farci piegare la testa a tutti i soprusi di Strellantis.
Riflettiamo sulla nostra condizione. Ci usano come vogliono loro. Oggi lavori, domani sei a cassa integrazione. Quando lavori lo fai ai ritmi bestiali che io padrone decido. Tu vivi con i quattro soldi che io padrone mi degno di darti, sottratti i soldi che perdi per la cassa integrazione.
Il padrone guadagna miliardi senza muovere un dito, utilizzando i soldi dell’inps, soldi nostri, per coprire le giornate di non lavoro che comunque poi recupera quando lavoriamo aumentando la produzione. E noi? Noi stiamo zitti. Al massimo ci lamentiamo sottovoce contro i sindacalisti “venduti” che non ci difendono. Deleghiamo sempre ad altri la difesa dei nostri interessi. Non siamo nemmeno capaci di chiedere un’integrazione del salario per i soldi che perdiamo per la cassa.
Una volta pensavamo che bisognasse cambiare i sindacati. Farne di nuovi, ma anche qui delegando ad altri la difesa dei nostri interessi. Queste organizzazioni si sono ridotte a piccole parrocchie in concorrenza tra loro, facendo scioperi senza scioperanti e cause legali che, anche nei pochi casi in cui i magistrati non facevano vincere il padrone, non cambiavano di una virgola la nostra condizione in fabbrica.
I sindacati maggioritari, nel frattempo, sono diventati sempre più filoaziendali. Chi apertamente, chi limitandosi a vuote parole contro il padrone senza un minimo di fatti, anzi boicottando gli scioperi quando gli operai hanno dato segni di vita. Solo lamentele sulla mancanza di “piani industriali” e “la latitanza del governo” dimenticando che i piani industriali sono i piani per aumentare il dividendo degli azionisti. Non ci si poteva aspettare altro. Non sono mai stati granché. Tutte le grandi sconfitte operaie presentano la loro firma. Negli ultimi anni sono anche peggiorati. Tutti i quadri, negli ultimi tempi, avevano solo un obiettivo: evitare di lavorare e avere un rapporto amichevole con i capi nello stabilimento. Sullo sfondo, la possibilità di andare a fare il funzionario esterno, anche fisicamente lontano dagli operai.
Qualche delegato che ancora era capace di dire qualcosa contro il padrone, di solito qualcuno della vecchia guardia, negli ultimi mesi se ne sta andando via con gli incentivi dell’azienda, sconfitto e con la coda tra le gambe.
Tutti noi conosciamo questa realtà. Eppure continuiamo ad accettarla. Al massimo qualcuno minaccia di “strappare la tessera”. Perché? Perché siamo tanti individui isolati pur vivendo tutti nella stessa galera. E come individui isolati cerchiamo di difenderci individualmente. Allora ci leghiamo al sindacalista per farci “tutelare”, cercando di evitare le postazioni peggiori, o la cassa integrazione, o le pressioni dell’azienda per autodimetterci. Ma questo ormai ha fatto il suo tempo. Individualmente nessuno è tutelato e non esistono protettori che tengano. Abbiamo di fronte due alternative:
O prendere coscienza che siamo una collettività e che possiamo difenderci solo lottando collettivamente. Operai che si mettono assieme fuori e contro ogni compromesso col sindacalismo filoaziendale, e allora saranno i sindacalisti a correrci dietro per evitare guai. Oppure soccombere. Andare sempre peggio, in balia di quello che il padrone vorrà fare di noi.
Operai fate sapere ad Operai Contro cosa ne pensate.
Per non esporre i compagni alle ritorsioni dell’azienda e dei sindacalisti venduti non vengono fatti i nomi di chi decide di esprimersi. Quando ci saremo organizzati come operai si accorgeranno bene chi siamo.
PARTITO OPERAIO