L’ARTE DI ARRAMPICARSI SUGLI SPECCHI

CONSIDERAZIONI CRITICHE DI DIVERSE VICENDE DI FINE ANNO. DAI MONDIALI DI CALCIO, AI COSIDDETTI DISASTRI NATURALI, ALLA TELENOVELA SUI PREZZI ENERGETICI FINO AI MORTI DEL MEDITERRANEO.
Condividi:

CONSIDERAZIONI CRITICHE DI DIVERSE VICENDE DI FINE ANNO. DAI MONDIALI DI CALCIO, AI COSIDDETTI DISASTRI NATURALI, ALLA TELENOVELA SUI PREZZI ENERGETICI FINO AI MORTI DEL MEDITERRANEO.

La manipolazione delle informazioni non è stata mai evidente come il finire del 2022, manipolazione che ha evidenziato l’attività preferita di chi regge i fili del sistema, arrampicata sugli specchi, cercare in tutti i modi di trovare delle giustificazioni dei disastri e problemi creati dal sistema fondato sul profitto. Chiaramente di queste vicende non se ne occupa più nessuno, ma il messaggio che le chiavi di lettura dell’informazione irreggimentata da dei fatti di cronaca rimane nel sentire comune. I lettori del telematico spero che mi perdonino la mancanza di tempestività nel commentare le vicende in tempo reale, penso però che riflettere su ciò che è avvenuto in tempi recenti sia utile per neutralizzare la narrazione dei media ufficiali. Filo conduttore di questa mia riflessione è L’ARTE DI ARRAMPICARSI SUGLI SPECCHI, cioè di giustificare l’ingiustificabile, pur di sostenere il nostro sistema socioeconomico.


LA VICENDA DEGLI SCANDALI DEI MONDIALI DI CALCIO.
Per un po’ di tempo gli scandali legati ai mondiali di calcio hanno tenuto banco nella cronaca mondiale. Improvvisamente tutti si sono scoperti difensori dei diritti dei lavoratori e si sono scandalizzati delle enormi perdite di vite umane per costruire gli stadi. L’arte di arrampicarsi sugli specchi e l’ipocrisia ha raggiunto livelli stratosferici: cosa ci si aspettava una volta che si è assegnata l’organizzazione di un mondiale di calcio ad una nazione quasi priva di infrastrutture sportive, che gli stadi spuntassero da soli come funghi? Fa senso sentir parlare di morti sul lavoro chi non riesce, o non vuole, salvaguardare la vita dei lavoratori in casa propria. Viene un dubbio, però, non è che, al di là delle ipocrite lacrime di coccodrillo, si è scelto il Qatar di proposito per un immane speculazione immobiliare ed edilizia? Nel mondo c’erano, e ci sono, immani capitali che scalpitano per essere investiti ed ogni occasione è buona per costruire qualcosa ed alimentare il mercato del lusso, vedi anche Abu Dhabi e altri paradisi artificiali dove, nel totale silenzio mediatico, c’è stato lo sfruttamento più nero e i morti sul lavoro semplicemente non si sono contati. Allora lo scandalo del Qatar sa tanto di lavaggio di coscienza ipocrita e tardiva.


I COSIDDETTI DISASTRI NATURALI.
Di dissesto idrogeologico delle cosiddette calamità naturali si parla solo quando ci sono dei morti di mezzo, poi tutto passa nel dimenticatoio. Io, però, non voglio aspettare le prossime vittime DEGLI EVENTI ESTREMI PROVOCATI DAI CAMBIAMENTI CLIMATICI, com’è ormai di moda appellare le sciagure che periodicamente si verificano, ma voglio analizzare ADESSO le cause che hanno funestato l’isola Ischia e le Marche quest’anno. In primo luogo si parla dei cambiamenti come se fossero una maledizione divina, anche se ormai è accertato che sono una conseguenza dei processi produttivi di questo sistema socioeconomico: è vero i cambiamenti climatici stanno provocando eventi meteorologici estremi, ma è la cattiva gestione del territorio a provocare i danni. E qui entra in gioco L’ARTE DI ARRAMPICARSI SUGLI SPECCHI: è colpa dell’abusivismo edilizio, soprattutto al Sud, se il territorio non è tutelato, sono le costruzioni abusive le principali cause dei disastri e delle alluvioni. È qui francamente mi girano gli zebedei: com’è possibile che si permette di costruire degli interi edifici, anche bene in vista su vie principali, senza che vengano bloccati prima? In teoria l’abusivismo non dovrebbe esistere, ma sembra che si preferisce far costruire, chiudere gli occhi perché non conviene fermare l’edilizia, anche se abusiva, se “si vuol far girare l’economia”; piuttosto, poi si demolisce o si condona, alimentando, in questo modo il debito pubblico, per le spese di demolizione o con i danni provocati dal dissesto idrogeologico. In realtà se si osserva i territori danneggiati vi è sempre un non rispetto dei bacini idrografici, anche con costruzioni e manufatti legali; l’edilizia deve soprattutto produrre profitti e non soddisfare i bisogni abitativi dei cittadini, tanta gente si è arricchita con le rendite edilizie. Di queste problematiche, però, si parlerà solo al prossimo disastro con nuove vittime.


LA TELENOVELA DEI PREZZI DELL’ENERGIA E DELLE MATERIE PRIME.
Da quest’estate si è assistito all’altalena dei prezzi dell’energia, che ha alimentato l’inflazione, ma non certo i salari, rimasti al palo. E qui i professionisti dell’arrampicata sugli specchi hanno dato il meglio di sé, tutti i commentatori irreggimentati si sono sgolati per giustificare questo fenomeno: la guerra in Ucraina, la scarsità di metano e un’infinità di altre giustificazioni, pur di non mettere in discussione il DIO MERCATO. Qualcuno ha timidamente accennato alle possibili speculazioni, ma guarda un po’, degli operatori del settore. Al solito pur di non ammettere le anomalie del sistema, si dà la colpa alle solite mele marce, gli speculatori di turno. Bisogna chiedere, però al lor signori per quale oscura ragione il diesel, un sottoprodotto della raffinazione della benzina, con costi di produzione infinitamente più bassi, costa di più di quest’ultima? Per quale ragione il costo dei prodotti per il riscaldamento, tipo il pellet, sono aumentati di tre volte? Se non è speculazione questa! Per quale ragione i venditori di energia elettrica hanno venduto i KWh prodotti da energie rinnovabili allo stesso prezzo di quella prodotta dai combustibili fossili? Chiaramente, come sempre avviene in questi casi, c’è gente che si è arricchita alla grande con queste speculazioni e i provvedimenti, tardivi, dell’Italia e dell’Unione Europea non metterà mano ai loro stratosferici profitti, anche perché le elemosine elargite per contenere il malcontento provengono dalla fiscalità generale, non certo dall’extra profitto degli speculatori! In verità il sostegno dei prezzi, e la salvaguardia dei profitti, assorbe la maggior delle risorse dell’Europa e dei singoli stati, vedi i contributi per la PAC ( Politica Agricola Comune) alimentando a dismisura il debito pubblico, con tutto ciò che ne consegue in termini di servizi erogati. Il mercato è una realtà economica dove dominano i capitalisti più forti, nessuno ammette che il libero mercato è una chimera, si preferisce ARRAMPICARSI SUGLI SPECCHI.

I MORTI DEL MEDITERRANEO.
Mentre scrivo quest’articolo si è verificata la sciagura in Calabria, una nave di clandestini si è spezzata a causa del mare grosso e muoiono 66 persone, ma i dispersi sono molti di più. In questi giorni i dibattiti infiammano e tutti si stracciano le vesti per l’immane tragedia. Anche in questo caso L’ARTE DI ARRAMPICARSI SUGLI SPECCHI entra in azione e si cerca di giustificare l’ingiustificabile: è questo sistema economico che genera morte e disperazione su scala globale, il tanto decantato capitalismo, unico sistema economico ammesso. I disperati morti in mare in questa occasione provengono da paesi martoriati da guerre sostenute, anche, dal nostro mondo per accaparrarsi risorse naturali o occupare posizioni strategiche di controllo delle materie prime. Chiaramente tutti sono dispiaciuti per questo naufragio, ma tutti cercano dei responsabili, finanche gli scafisti irresponsabili, come gli stessi naufraghi, che hanno messo anche dei bambini in imbarcazioni insicure con il mare mosso. Che ipocriti, a questa gente interessa solo che non destino troppo scalpore, è meglio che muoiano nei loro paesi piuttosto che sulle nostre coste! Eppure basterebbe destinare una frazione delle risorse destinate alle cosiddette operazioni di pace, per risollevare le sorti di questi disperati. Ma nel nostro mondo servono braccia a buon mercato che solo la disperazione può fornire. È meglio ARRAMPICARSI SUGLI SPECCHI che ammettere lo sfacelo di questo sistema.
PIETRO DEMARCO

Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.