LA MELONI E I SUOI GIOVANI PICCHIATORI

6 contro uno è facile. Ma fa parte della tradizione dei picchiatori fascisti. Il governo sminuisce, la Preside che denuncia il pericolo squadrista viene minacciata di provvedimenti dal Ministro dell’istruzione. Anche il fascismo iniziò così.
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6 contro uno è facile. Ma fa parte della tradizione dei picchiatori fascisti. Il governo sminuisce, la Preside che denuncia il pericolo squadrista viene minacciata di provvedimenti dal Ministro dell’istruzione. Anche il fascismo iniziò così.

Caro Operai Contro, il ministro dell’Istruzione Valditara, “bacchetta” con un comunicato Annalisa Savino, preside del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze, colpevole secondo il ministro, di aver deprecato con una lettera agli studenti, l’assalto squadrista davanti al liceo Michelangiolo in città (documentato dalla tivù). Un’aggressione sferrata a freddo da 6 picchiatori che sembravano indemoniati, infierire contro un solo studente di opinioni diverse.
Si da il caso che questi 6 individui appartengono ad una organizzazione giovanile del partito Fratelli D’Italia, la cui segretaria Giorgia Meloni è anche a capo dell’attuale governo in Italia. Che discussioni verbali possano sfociare in rissa, è risaputo, ma le aggressioni squadriste sono ben altra cosa!
È a dir poco allarmante constatare che la Meloni e nessuno del suo governo, abbia preso le distanze e condannato questa vigliacca aggressione, con la dovuta importanza e ufficialità che merita.
Sono d’obbligo perciò alcune considerazioni su questo fatto, doppiamente grave che la Meloni legittima non condannandolo e, terza aggravante, perché per bocca di Valditara minaccia la preside che ricorda con la sua lettera, come da certi fatti apparentemente secondari, sia nato il fascismo. Invita gli studenti a non essere indifferenti a queste aggressioni squadriste, a non ripetere lo sbaglio di considerale marginali e socialmente insignificanti, come successe un secolo fa, quando la loro sottovalutazione contribuì a gettare le basi del fascismo. Lettera che Valditara ha definito “impropria e ridicola”.
Quando non era al governo la signora Meloni, vantava che: “la stragrande maggioranza dei nostri parlamentari (Fratelli d’Italia) arriva esattamente dalla militanza giovanile”. Quindi il pestaggio degli studenti rientra nella palestra per la formazione della classe dirigente di Fratelli d’Italia? Altrimenti perché non l’ha condannato?
Ed è con il medesimo criterio che ai 2 parlamentari di Fratelli d’Italia, Donzelli e Delmastro anch’essi cresciuti nel settore giovanile del partito della Meloni, non siano state chieste dalla Meloni stessa, le dimissioni dagli incarichi che ricoprono, nonostante siano gli artefici del “botto” in Parlamento: Cospito-notizie riservate- loro uso strumentale contro avversario politico?
Alla preside Annalisa Savino dopo il richiamo, dal ministro Valditara in persona gli arriva anche la minaccia di punizione, direttamente dalla tivù a “Mattino Cinque”: “Se l’atteggiamento (della preside ndr) dovesse persistere, vedremo se sarà necessario prendere misure”. Una intimidazione che suona anche come una minaccia per studenti e tutti coloro, che pubblicamente si schierano e scendono in piazza contro le azioni squadriste.
A chi gli ha chiesto di condannare il pestaggio squadrista, Valditara risponde che semmai tocca al ministro dell’Interno farlo. A prenderlo in parola significa che per lui l’azione squadrista è nella norma, se no perché avrebbe scritto quella lettera alla preside?
Valditara si era già distinto calcando la mano sui giovani da escludere dal Reddito di cittadinanza.
Questa la sua dichiarazione: “Noi riteniamo si debba prevedere l’obbligo di completare il percorso scolastico per chi lo abbia illegalmente interrotto o un percorso di formazione professionale nel caso di persone con titolo di studio superiore ma non occupate né impegnate in aggiornamenti formativi, pene in entrambi i casi la perdita del reddito, o dell’eventuale misura assistenziale che dal 2024 lo sostituirà”.
Invece di correre ai ripari per arginare l’abbandono scolastico che ha radici nel disagio sociale, il ministro dell’Istruzione lo incentiva spingendo all’emarginazione i giovani che lasciano la scuola, colpevoli di appartenere agli strati poveri. E Valditara in un’altra sua uscita sostiene che: “umiliare gli studenti è un fatto educativo”.
La Meloni con Fratelli d’Italia nel governo e i suoi ministri, collauda con Donzelli le aggressioni verbali e strumentali in Parlamento, e collauda le aggressioni squadriste con il pestaggio degli studenti. Da una aggressione all’altra, anche gli operai sono avvisati.
Mentre i partiti in Parlamento che non fanno parte del governo, con i loro uomini e i loro mezzi
d’informazione, sono seriamente occupati nel ripetere che tanto: “La Meloni non è fascista”.
Quello che è sicuro è che dopo le misure antioperaie e antipopolari, ora legittima con il silenzio le aggressioni squadristiche.
Saluti

Oxervator.

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