I CENTO GIORNI DELLA NAPOLEONA

Napoleone esiliato all’Elba tornò in Francia per riprendersi il potere. Il tentativo durò 100 giorni, poi sconfitto definitivamente finì a Sant’Elena. La Meloni forse non lo sa ma i cento giorni portano brutte sorprese.
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Napoleone esiliato all’Elba tornò in Francia per riprendersi il potere. Il tentativo durò 100 giorni, poi sconfitto definitivamente finì a Sant’Elena. La Meloni forse non lo sa ma i cento giorni portano brutte sorprese.


 

Caro Operai Contro, per autocelebrarsi per i primi 100 giorni del suo governo, la Meloni si è attivata promuovendo, presenziando e intervenendo in più iniziative, che potremmo riassumere in 3 parti.
1)Video spot registrati in internet andati anche sui programmi Rai e Mediaset, telefonate in diretta a trasmissioni televisive, alla maniera di Berlusconi, toni rassicuranti per una vasta platea sull’operato del governo, affermazioni e dichiarazioni rigorosamente senza contradditorio.
2) Non prendendo le distanze e quindi condividendo, il “botto” in Parlamento del “Balilla Donzelli”, così definito dal quotidiano “Il Foglio”. Un botto “identitario” realizzato con un colpo basso ad un partito dell’opposizione parlamentare, il Pd, sferrato anche in trasgressione di alcune regole del parlamento.
3) Grandi proclami come il 5 febbraio davanti a mezzo governo e una platea di centrodestra, all’auditorium della Conciliazione a Roma. Proclami ripresi dai telegiornali del tipo: “Il 2023 deve essere l’anno delle grandi riforme”.
I partiti dell’opposizione parlamentare si aspettavano una dissociazione della Meloni, che non c’è stata, dai 2 parlamentari di Fratelli d’Italia protagonisti del caso Donzelli-Delmastro. Ora ne chiedono le dimissioni da, rispettivamente, vicepresidente del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) Donzelli, e l’altro, Delmastro, sottosegretario alla Giustizia.
La Meloni ha risposto che, per i loro comportamenti non ci sono gli estremi da pretendere le dimissioni (trafugamento di notizie “ a limitata divulgazione e loro strumentale pubblica diffusione).
In realtà tutto questo tentativo di attribuire ad altri, in questo caso il PD, una collusione con la mafia si può anche spiegare con il rischio che fra le carte sequestrate a Messina Denaro ci possano essere notizie molto più precise sull’integrazione fra mafia e partiti politici di destra in Sicilia ed allora bisogna mettere le mani avanti.
La lettera della Meloni al Corriere inviata dopo 5 giorni, perché incalzata dai giornalisti quando era a Berlino, aggira la vera questione dell’intervento di Donzelli in parlamento, e con ciò come già detto, lo condivide, grida “al lupo al lupo” e allerta le forze dell’ordine per una presunta minaccia all’Italia da parte degli anarchici. Intanto fanno morire Cospito in sciopero della fame contro il 41 bis proprio perché anarchico e non certo per quello che ha commesso.
La Meloni si dovrà più preoccupare della rabbia che cova sotto la cenere, degli operai e degli strati sociali bassi, che proprio la legge di Bilancio della Meloni ha ignorato (quando non penalizzato, vedi abolizione reddito di cittadinanza) lasciandoli senza contromisure in preda al carovita, o nella povertà assoluta 5,6 milioni di persone, e povertà relativa quasi 9 milioni. “Se si sono ribellati i benzinai” – si domanderà la Meloni – il giorno che si sveglieranno operai e strati sociali bassi…
Intanto il clamore che la vicenda Donzelli ha sollevato, contribuisce anch’esso a sviare il fatto che in 100 giorni di governo, vengono aggravati i problemi e le difficoltà reali che attanagliano condizione operaia e assimilati, i problemi degli strati più poveri del lavoro a salario rimangono lì, avvolti nel polverone delle chiacchiere.
Nel video “100 azioni in 100 giorni” la Meloni fra l’altro afferma: “ci siamo chiesti se avessimo fatto almeno una cosa utile al giorno, le abbiamo raccolte ed erano di più”.
Certo per i suoi amici il governo ha fatto di più di una cosa utile al giorno! Che bella scoperta! Tante di queste belle cose sono contenute nella legge di Bilancio che qui abbiamo denunciato.
In un altro passaggio del video la Meloni dice di aver “impresso un cambio di passo dello Stato nel contrasto all’illegalità”. Sicuro, rendendola legale con 12 condoni, la Flax tax, i vouchers e il ministro della Giustizia Nordio, con i suoi propositi a garantire l’incolumità a tanta brava gente!
Mentre celebra in pompa magna i 100 giorni di governo, un dispiacere gli arriva da segnali di discredito dall’Europa. In sostanza perché le richieste del governo Meloni alla Ue, “sono l’esatta confutazione del programma del suo governo”, e i salti mortali anche all’estero non passano inosservati.
In un’altra occasione vedremo altre belle “azioni” fatte dal governo Meloni nei primi 100 giorni.
Saluti Oxervator.

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