PRIMA O POI SALTA TUTTO

Stellantis Melfi, la sopportazione degli operai è al limite. Le critiche al sindacato collaborazionista non si sussurrano più, si gridano ai cancelli. Ancora un piccolo passo, uno sciopero selvaggio per ricondurre manager e sindacalisti al rispetto della forza-lavoro.
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Stellantis Melfi, la sopportazione degli operai è al limite. Le critiche al sindacato collaborazionista non si sussurrano più, si gridano ai cancelli. Ancora un piccolo passo, uno sciopero selvaggio per ricondurre manager e sindacalisti al rispetto della forza-lavoro.


 

Da basilicata24.it del 24 settembre 2022.

Stellantis Melfi: “Sindacati pagliacci, togliete le tessere”

Questo il grido polemico verso i sindacati che si è levato ieri tra gli operai dopo l’ennesimo cambio di turno decretato dall’azienda a metà mattinata, a poche ore dall’ingresso in fabbrica. Proteste contro l’incapacità dei ‘rappresentanti’ di far valere i diritti dei lavoratori

“Pagliacci, togliete le tessere”. Questo il grido polemico verso i sindacati che si è levato ieri tra gli operai dopo l’ennesimo cambio di turno decretato dall’azienda a metà mattinata, a poche ore dall’ingresso in fabbrica. Proteste contro l’incapacità dei ‘rappresentanti’ di far valere i diritti dei lavoratori
“Pretendiamo che il piano di organizzazione lavorativa sia mensile, e se poi mi togli il turno, non me lo puoi rimettere il giorno prima per il giorno dopo. Così non riusciamo ad organizzarci, molti di noi hanno figli piccoli da gestire, una vita privata, una famiglia, ma come si fa?”
I fatti. Ieri, venerdì, a metà mattinata, messaggino improvviso sul telefonino degli operai. Salta il turno del pomeriggio di venerdì, per “mancanza di pezzi” e viene inserito quello di sabato mattina, per chi ha fatto in settimana la mattina. “Ma come si fa – lamenta un lavoratore – alle 11 e mezza della mattina mi avvisi che alle 14 devo entrare in fabbrica e poi mi dici il contrario. Molti erano già partiti o in procinto di farlo”. Danni, ovviamente, anche per chi invece aveva il turno di mattina: “Fino a ieri sapevo di riposare il sabato mattina e potevo così organizzare le dinamiche familiari, poi mi dicono all’improvviso, meno di 24 ore prima, che stamattina, sabato, devo scendere in fabbrica. Qual è il rispetto nei nostri confronti?”
Pagliacci, pagliacci, togliete le tessere” Ieri, a sentire l’operaio, per la prima volta, il dissenso è uscito come un nervo allo scoperto nei dialoghi tra i lavoratori. “Non era scontato che accadesse – sottolinea – ma siccome il cambio turno è stato più che mai tardivo, improvviso e molto scomodo per tutti, per la prima volta ho sentito tanti colleghi infuriarsi, prendersela in modo neanche troppo velato con i sindacati, per la loro incapacità di far valere diritti sacrosanti, compreso il diritto a sapere che turno dobbiamo fare in modo preciso, non qualche ora prima per il giorno dopo”. Segno che anche la parte più moderata dei lavoratori inizia a non tollerare più questo trattamento “senza alcun rispetto” per gli operai. “Siamo lavoratori, mica ci possono trattare alla stregua di schiavi”, chiosa il lavoratore Stellantis.
La notte è buio pesto al cancello b” E infine un’ennesima segnalazione per il buio davanti la fabbrica, di notte. “Ho sentito nei giorni scorsi i sindacati lamentare le condizioni di buio notturno, vi assicuro è terribile”, conferma il lavoratore – Quando si smonta di notte, non si vede niente. Oltre all’area dell’Indotto, anche al cancello b della Stellantis è buio pesto da almeno 4 giorni. Se non si interviene subito, si rischiano altre stragi annunciate, come quella della povera Rossella”.

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