L’ITALIA UNA REPUBBLICA FONDATA SUI MORTI SUL LAVORO

Ad una settimana dall'omicidio del 18enne Giuliano de Seta studente all'ultimo anno di un istituto tecnico mentre frequentava in una fabbrica metalmeccanica  nella provincia di Venezia l'alternanza scuola lavoro
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Ad una settimana dall’omicidio del 18enne Giuliano de Seta studente all’ultimo anno di un istituto tecnico mentre frequentava in una fabbrica metalmeccanica nella provincia di Venezia l’alternanza scuola lavoro,
mi sento stranito, dopo il culmine delle emozioni sollevate dal caso non riesco a ripartire, è come se fosse scoccato il punto di non ritorno.
Al di là delle considerazioni del caso, in un miscuglio di chiacchiere, fatti, tutele e responsabilità buone solo a risvegliare per un breve periodo soggetti sopiti da un letargo cronico o da una programmata normalizzazione padronale, per noi operai dopo le classiche due ore di sciopero sindacali, dopo l’indignazione dei benpensanti, dopo le dichiarazioni del padrone di turno come fatalità, è possibile uscire dagli schemi prestabiliti o ci si ritrova ancora domenica 25 settembre a scegliere con quale bastone si vuole essere bastonati? Dunque dopo i concetti, le proposte e le promesse dei politici di turno, come previsto, abbiamo assodato che nel panorama politico nessuno ci rappresenta ma se qualcuno ha ancora dei dubbi allora si cambi l’art 1 della Costituzione: “l’Italia è una repubblica fondata sui morti sul lavoro”. Così si potrà giocare a tombola, dove i numeri sono gli operai e ogni qualvolta ne muore uno lo si identifica con una croce sul numero che lo rappresenta.
In questo scenario diventa tutto più semplice… non ci sarebbe neanche più bisogno di protestare , di indignarsi, sarebbe tutto lecito, con una classe sociale al potere che usa, senza più i freni delle leggi, dei contratti, la classe operaia per mantenere la propria condizione di privilegio.
Per molti anni abbiamo tentato di trovare nel voto l’elemento di cambiamento ma penso che adesso possa bastare.
Andare ad eleggere qualcuno è come diventare un suo complice dunque come operaio della INNSE NON VOTO!!!!!
Un operaio della INNSE

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