STELLANTIS CASSINO. RESISTENZA PASSIVA E LA PRODUZIONE CROLLA.

Anche se lo sciopero proclamato dall' FlmuCub non riscuote grande successo, sabato 3 settembre gli operai comandati al lavoro obbligatorio disertano numerosi, malgrado l'appello di Fiom, Fim, Uilm di recarsi al lavoro. Una forma di resistenza individuale che può da un momento all'altro sfociare in uno scontro aperto.
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Anche se lo sciopero proclamato dall’ FlmuCub non riscuote grande successo, sabato 3 settembre gli operai comandati al lavoro obbligatorio disertano numerosi, malgrado l’appello di Fiom, Fim, Uilm di recarsi al lavoro. Una forma di resistenza individuale che può da un momento all’altro sfociare in uno scontro aperto.


 

Allo stabilimento Stellantis di Cassino la direzione aziendale ha sinora, per tutto il 2022, comandato gli operai al lavoro su un solo turno (06/14) nonostante che il numero di operai sia stato ridotto, per incentivi e prepensionamenti di oltre mille unità. Il numero di auto prodotte giornalmente si attesta sulle 350 mentre l’impostazione delle linee come sempre prevede un numero maggiore, cioè 380.
Tra fermi produttivi e cassa il salario degli operai si riduce notevolmente, ma i dirigenti al soldo di Tavares, cercano di aggiungere al danno la beffa superando il limite di sopportazione degli operai ciociari.
Hanno previsto di introdurre, infatti, da maggio 2022 i sabati lavorativi obbligatori per il recupero della produzione persa apparentemente a causa di mancanza di alcuni componenti. Questa formula permetterebbe al padrone di aumentare la produzione senza aumentare il salario degli operai, allungandone la settimana lavorativa includendo il sabato lavorativo obbligatorio a salario normale e non come lavoro straordinario con le maggiorazioni previste.
L’introduzione dei sabati lavorativi era prevista nei mesi di maggio, giugno e luglio di quest’anno ma la gerarchia di fabbrica deve aver fiutato la possibilità dell’opposizione degli operai decidendo di introdurla il primo sabato del mese di settembre.
Le antenne dei servi di Tavares dovevano essere all’erta se fin dall’inizio turno di sabato agli operai dei reparti di lastratura e verniciatura era stata comunicata la chiusura dei rispettivi reparti ed il loro dirottamento nelle linee di produzione.
Sabato 3 settembre nonostante che lo sciopero proclamato dal sindacato FLMU/CUB non abbia avuto un’adesione di massa, la produzione giornaliera ha raggiunto le 180 unità meno del 50% di quella impostata dall’azienda di 380 auto. Non solo, il dirottamento sulle linee di produzione di operai non addestrati ha influenzato anche la produzione odierna (5/09) con oltre 100 pezzi dei 180 prodotti sabato che sono andati allo scarto rallentando cosi le catene e riducendo ad una miseria la produzione odierna.
Gli operai comandati al sabato obbligatorio, soprattutto quelli delle catene di montaggio cioè quelli sottoposti ai ritmi più pesanti per il resto della settimana, hanno disertato in massa non presentandosi al lavoro con forme di resistenza individuali ma sicuramente coordinate!
Forme di resistenza apparentemente primitive ma efficaci a tutelare il salario degli operai e che ci danno un’idea reale della loro condizione organizzativa. Allo stesso tempo un segno evidente del malessere in cui vivono gli operai Stellantis di Cassino.
A poco, evidentemente, sono serviti anche gli appelli agli operai dei sindacalisti di Fiom, Uilm e Fim di recarsi al lavoro sabato 3 settembre!
M.C.

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