L’ELEMOSINA ELETTORALE DELL’ULTIMO DRAGHI

Con il decreto governativo “Aiuti bis” Draghi tenta, con quattro spiccioli, di comprarsi il consenso degli strati più immiseriti della società. Il pacco di pasta distribuito, prima del voto, dalla DC nel dopoguerra. I dirigenti sindacali sono sconcertati ma la lotta per consistenti aumenti salariali non è in programma, né per oggi, né per domani.
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Con il decreto governativo “Aiuti bis” Draghi tenta, con quattro spiccioli, di comprarsi il consenso degli strati più immiseriti della società. Il pacco di pasta distribuito, prima del voto, dalla DC nel dopoguerra. I dirigenti sindacali sono sconcertati ma la lotta per consistenti aumenti salariali non è in programma, né per oggi, né per domani.

Caro Operai Contro, l’aumento dei prezzi del carrello della spesa è arrivato a più 9,1%. Gli ultimi dati Istat dicono che a correre sono i prezzi dei prodotti di prima necessità. Con questa inflazione per una famiglia con 2 figli – ha calcolato Codacons – occorrono 750 euro in più in un anno solo per il mangiare, aggiungendo il resto a parità di consumi, diventano 3.152 euro in più all’anno, pari a 262 euro al mese. Senza aumenti in busta paga il carovita si fa ogni giorno più pesante da gestire.

Per operai e assimilati il decreto governativo “Aiuti bis” è peggio del precedente: un’elemosina suddivisa da luglio 2022 a fine anno.

Il taglio del cuneo fiscale mette 8 euro in più al mese nelle buste paga di 660 euro. 12 euro in più al mese per buste paga di 1.065 euro; 18 euro in più al mese per buste paga di 1.500 euro; 23 euro in più per buste paga da 1.900 euro; 28 euro per buste paga da 2.300 euro; 32 euro per buste paga da 2.700 euro. (Cifre sempre intese mensili al lordo).

La cosiddetta “rivalutazione delle pensioni” da ottobre darà un “aumento” di 10,49 euro su una pensione di 952 euro al mese. Questo per dare l’idea del livello dell’elemosina.

Il sindacato confederale sembra una preda incapace di sottrarsi all’ipnosi del serpente: Landini (Cgil) ha già buttato la palla all’8 o 9 ottobre, per incontrarsi con il nuovo governo; Bombardieri (Uil) rivolto al governo commenta indignato il decreto “aiuti bis”: “io mi sarei vergognato”; Sbarra (Cisl) appare il più impegnato a stendere tappeti al nemico, soddisfatto delle misure del governo dimissionario, ha  aggiunto una dichiarazione per rassicurare i padroni e i futuro governo: “La Cisl è contraria al salario minimo legale”, quindi le aziende che pagano salari di pochi euro possono continuare tranquillamente a farlo, tanto il nuovo governo potrà contare sul deciso “no” della Cisl, al salario minimo legale.

Il crescente divario fra salari e carovita rischia di cronicizzarsi e “fissarsi” come un male incurabile,  sempre più nel “dimenticatoio” di tutti i partiti e le formazioni impegnate, nel surreale gran rodeo della propaganda per le elezioni politiche del 25 settembre.

Governo da una parte, confederali dall’altra, per operai, retribuzioni e pensioni basse, c’è il fermo immagine come in un film: ma non si ferma la realtà di mettere insieme ogni giorno il pranzo con la cena.

Anche se molte aziende in questo periodo sono chiuse per ferie e il sindacalismo confederale è “imbambolato”, gli operai quando lo vogliono hanno saputo dimostrare, come rimettersi in moto collettivamente, con iniziative di lotta, tanto più incisive quanto inaspettate per i padroni e il loro governo.

A volte i risultati possono non essere immediati, ma gli operai devono contare sulle proprie forze, contro servi del padrone, mercenari e fenomeni da baracconi della politica ufficiale, contro certi sindacalisti e saltimbanchi che non organizzano le lotte, in attesa che le prossime elezioni politiche diano un nuovo governo con il quale “dialogare”.

Saluti Oxervator.

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