ADECCO ASSUME. IL CAPORALATO INDUSTRIALE TIRA

800 nuove assunzioni dell’agenzia Adecco. “Il mercato italiano centrale”, sostiene l’amministratore delegato, una bella scoperta, affittare operai, precari e più ricattabili è diventata la normalità del lavoro industriale.
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800 nuove assunzioni dell’agenzia Adecco. “Il mercato italiano centrale”, sostiene l’amministratore delegato, una bella scoperta, affittare operai, precari e più ricattabili è diventata la normalità del lavoro industriale.


 

Caro Operai Contro, “Il mercato italiano è centrale”, dice Andrea Malacrida nell’annunciare 800 assunzioni all’Adecco Italia di cui è Amministratore delegato. Più che il numero ciò che salta all’occhio sono i profili, ovvero le mansioni delle figure richieste, per far fronte “al mondo del lavoro mai evoluto così velocemente”.
– Responsabile di Selezione e Servizio – si occuperà evadere gli ordini dei clienti, erogare il servizio e raccogliere e anticipare eventuali nuove opportunità, e di gestire l’intero ciclo di vita del candidato.
– Responsabile commerciale – sarà responsabile dello sviluppo commerciale sul territorio di competenza, coordinandosi con il responsabile di funzione e producendo analisi e proiezioni di sviluppo a livello territoriale.
– Consulente d’azienda – collaborerà con le filiali presente nell’area territoriale assegnata. Con focus sulle attività di ricerca e selezione per il target di candidati di competenza.
“L’obiettivo è potenziare il proprio staff interno con assunzioni prevalentemente stabili – confida al “Sole 24 ore” l’Amministratore delegato – per favorire interrelazione tra chi offre e chi cerca lavoro, supportando concretamente aziende e lavoratori nel raggiungimento di obiettivi di business e professionali”.
Quindi se Adecco non bleffa sulle figure che sta cercando, (promettendo profili e paghe alte per poi assumere con le solite paghe da fame) dice di voler assumere tra vari tipi di responsabili e consulenti, 800 dipendenti a tempo indeterminato.
Domanda: ma gli attuali 2.500 dipendenti di Adecco nelle 300 filiali in Italia, sono sprovvisti di queste figure? Forse perché quelli che rivestivano questi profili, dopo essersi consolidati come moderni negrieri, hanno ricevuto offerte più vantaggiose in altre aziende?
In ogni caso, cosa ne farebbe Adecco di uno “staff interno potenziato”, se non in prospettiva di allargare e quindi gestire nuova forza lavoro da somministrare in condizione di precarietà?
Le agenzie di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, comunemente agenzie per il lavoro, sono ormai da anni una delle moderne forme della tratta degli schiavi, presenti in tutti i settori, per tutte le tipologie di lavoratori.
Una rete di gestione della forza lavoro, separata dalle vere e proprie aziende. Una rete che in piena autonomia gestisce, seleziona e dà in appalto migliaia di operai alle ditte, che li utilizzano come precari ricattabili e costretti a seguire il ciclo di produzione a giornata, senza fiatare se non si vuole essere allontanati e sostituiti il giorno dopo, da altri precari che l’agenzia a turno, tiene sempre sulle spine a disposizione.
Le aziende possono prendere in somministrazione dalle agenzie fino al 20% del personale a tempo indeterminato, direttamente dipendente dall’azienda; e personale con contratti a tempo determinato fino al 30% del personale a tempo indeterminato direttamente dipendente dell’azienda (percentuali che possono cambiare con la contrattazione collettiva). Di questo passo gli operai di “ventura” supereranno di molto il numero degli operai “stabili”.
Dalle notizie che arrivano dall’Adecco, le agenzie si preparano ad espandersi ancora, trascinando nella precarietà altri giovani e operai.
La legge stabilisce che gli operai in somministrazione abbiano lo stesso trattamento contrattuale che l’azienda dove lavorano, applica ai propri dipendenti, ma la morsa dei contratti usa e getta, con la loro precarietà, generano anche la loro ricattabilità.
Sono i primi che l’azienda utilizzatrice lascia a casa con qualsiasi scusa o motivo, senza dover spiegare a nessuno il perché, e durante la pandemia in poco più di un anno 1,4 milioni di contratti a tempo non sono stati rinnovati.
La condizioni di ricattabilità dei precari in somministrazione, sommata ai bassi salari in Italia, hanno reso il commercio di operai appetibile anche per l’esportazione su altri mercati. Altrimenti perché l’amministratore delegato di Adecco dovrebbe specificare che: “il mercato italiano centrale”?
Operai che hanno come padrone l’agenzia, lavorano a fianco di operai in aziende il cui padrone è un altro.
Più difficoltoso per gli uni e gli altri organizzarsi contro lo sfruttamento, ma insieme si può fare.
Saluti Oxervator

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