STELLANTIS: UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA

Si è tenuto l’incontro tra vertici aziendali Stellantis, organizzazioni sindacali e Governo a Roma, quello che per tutti sembrava una mera interlocuzione ...
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Si è tenuto l’incontro tra vertici aziendali Stellantis, organizzazioni sindacali e Governo a Roma, quello che per tutti sembrava una mera interlocuzione per cercare di strappare altri soldi allo stato si è invece trasformata in una dichiarazione di guerra, entriamo nel dettaglio.
Partiamo subito col dire che in questo incontro si è parlato praticamente solo del sito industriale di Melfi, lasciando fuori dai giochi stabilimenti come quelli di Cassino e Pomigliano (che pure ha avviato una procedura di raffreddamento) sul quale in particolare sembra sempre più incombere una spada di Damocle su un futuro incerto per l’intero stabilimento.
Il piano è chiaro si parte da Melfi lo stabilimento più grande e produttivo per avviare un processo di ridimensionamento totale, finalmente hanno il coraggio di annunciare ufficialmente che LA LINEA VERRÀ SMONTATA (anche se in questi mesi i chierichetti delle varie parrocchie continuavano a spegnere i fuochi operai dicendo che questo non sarebbe mai avvenuto! Ora con che faccia si presenteranno agli operai?), partono subito carichi i sacerdoti nel rassicurare che nel 2024 arriveranno 4 nuovi modelli e che negli spazi vuoti gli operai saranno impiegati per la lavorazione delle batterie elettriche e non ci saranno più quei bruttissimi 20 turni ma i 19.5 praticamente vi risparmiano i par la domenica pomeriggio, un gran successo direi!
Bene e fino al 2024 cosa facciamo? Lo sanno bene anche loro che è fumo negli occhi perchè come si dice fino ad allora “nasce nu Papa e nu Re”, una cosa invece è certa che nelle prossime settimane verrà annunciato un peggioramento delle condizioni lavorative, un cambiamento della turnazione e poi un aumento spropositato dei ritmi! Luglio segna un aumento di lavoro (si fa scorta) poi agosto e probabilmente settembre a casa per adeguare la linea, quando ritorneremo a lavoro assisteremo, come già si sta verificando ovunque, alla deportazione degli RCL, ormai non servono più e rientreranno in quella bolla dei 700 esuberi dichiarati che saranno perennemente a casa! Chi è fortunato e lavora tornerà a non avere il tempo di bere un sorso d’acqua e quando torna a casa difficilmente riuscirà a godersi la famiglia visto come verrà spremuto in fabbrica! Ci sono poi i trasfertisti che sarebbe meglio per loro non tornassero più! Non avranno dove collocarli magari gli danno qualche incentivo per sbatterli fuori con le buone!
In breve tutti felici di annunciare che si faranno le stesse macchine su una sola linea (che ormai è inutile ripetere porterà disoccupazione negli indotti) con meno personale che per ora resta un po’ in cassa, un po’ in trasferta e magari, fino al 2024, vediamo se riusciamo a farli licenziare: “gli daremo gli incentivi” – annunciano!
Questa a mio avviso è una vera e propria dichiarazione di guerra a cui noi operai non dovremmo sottrarci solo perché sacerdoti e chierichetti sono lì apposta per placare i nostri animi mentre ci pugnalano alle spalle! Non permettiamo di lasciare ai nostri figli un mondo corrotto e colluso per interessi personali sulla pelle delle masse!
NINCO NANCO OPERAIO MELFI

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