STELLANTIS MELFI. GLI OPERAI SONO IN MOVIMENTO

Molti sono gli operai che hanno espresso la volontà di incontrarsi SABATO 15 alle ore 10 al cancello B. Vogliono discutere e confrontarsi, vogliono dire la loro su cosa sta succedendo in fabbrica e nell'indotto, la delega in bianco non si dà più a nessuno.
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Molti sono gli operai che hanno espresso la volontà di incontrarsi SABATO 15 alle ore 10 al cancello B. Vogliono discutere e confrontarsi, vogliono dire la loro su cosa sta succedendo in fabbrica e nell’indotto, la delega in bianco non si dà più a nessuno.


Gli operai per il padrone sono degli strumenti da sfruttare quando conviene. Quando non servono più vengono buttati e messi da parte. A Melfi già tanti lavoratori addetti ai servizi di pulizia sono stati buttati sul lastrico e l’azienda Iscot e Atlas anche oggi ha comunicato che ci sarà il taglio del 45% del personale addetto alle pulizie. Tavares quando venne a Melfi disse che c’era da mettere mano e tagliare alcune cose e così ha iniziato a fare. Solo che quelle che lui definisce cose sono uomini e donne a cui è stato tolto un salario per sopravvivere. Oltre a tagliare fuori dal lavoro operai che già vivevano di un misero salario, ha tagliato e messo da parte il turno di notte per gli operai addetti alla produzione e non per salvaguardare il fatto che gli uomini devono dormire la notte e non lavorare, ma per non pagare le maggiorazioni notturne agli operai che dopo la lotta dei 21 giorni erano arrivate ad oltre il 60% della giornata normale. Certo agli operai non fa piacere lavorare di notte, ma questo serve per avere qualcosa in più per poter sopravvivere, invece il padrone, pensando solo ed esclusivamente ai propri interessi, ha concentrato la cassa sul turno di notte, infischiandosene degli operai, perché vengono prima i propri interessi e, anche se gli operai sprofondano più giù, poco importa.
Gli operai se non finiscono sotto una pressa o un ingranaggio, possono anche essere messi da parte momentaneamente quando non servono e se si devono dare più soldi agli operai sul turno di notte, meglio tenerli a casa quando conviene al padrone. Il padrone, se non si pongono dei limiti con la lotta, continua a fare quello che vuole. Stellantis aveva annunciato che a partire da martedì 12, con il rientro in fabbrica dopo un periodo di cassa integrazione, ci sarebbe stato un aumento di produzione di 15 auto a turno. La cosa ha fatto imbufalire tanti operai, perché oltre a fare i conti con i quattro soldi della cassa integrazione, il taglio del turno di notte con le conseguenti maggiorazioni, si doveva lavorare di più tornati in fabbrica. Le critiche degli operai hanno costretto la burocrazia sindacale ad intervenire, di conseguenza è stata organizzata una riunione di tutta la RSA, compresi i delegati della Fiom. Stellantis, vedendo la mala parata il giorno prima della riunione, per bloccare eventuali proteste, ha comunicato che non ci sarebbe stato nessuno aumento di produzione. Un piccolissimo passo indietro del padrone, che aveva subito accontentato i sindacati. Ovviamente agli operai non sta bene il fatto che non si faccia più il turno di notte, ovvero non si prendano le conseguenti maggiorazioni di salario, inoltre non vogliono rimanere nel limbo dell’insicurezza di poter perdere il posto di lavoro o di continuare a fare sempre più cassa integrazione, mentre le linee vengono aumentate a tavoletta. Fatto sta che gli operai iniziano ad alzare la testa e a farsi sentire, mentre il sindacato, tallonato dagli stessi operai, è in difficoltà e non sa che pesci pigliare.
Oggi 13 maggio si siedono al tavolo con i politici regionali e sembra vogliano fare una manifestazione nell’area industriale di Melfi, mentre molti operai hanno già anticipato la volontà di incontrarsi nella stessa area industriale presso il cancello B del montaggio di Stellantis sabato 15 dalle ore 10.00.
Crocco, operaio di Melfi

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