LA TRUFFA ELETTORALE

Tutt’insieme rappresentano il 50% degli elettori, eppure parlano a nome di tutti gli italiani. Di quali? Dei loro servi di partito, dei borghesi grandi e piccoli che vivono di privilegi e di briciole. Gli operai non si fanno prendere in giro, non votano, non si sentono rappresentati da nessuno dei partiti parlamentari. Caro Operai Contro, che sia o meno periodo di elezioni, gli esponenti dei partiti borghesi mentono spudoratamente sventolando, a titolo della loro rappresentanza, percentuali false degli elettori che li avrebbero votati, ben sapendo che quelle percentuali non sono riferite al totale degli aventi diritto ma solo a […]
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Tutt’insieme rappresentano il 50% degli elettori, eppure parlano a nome di tutti gli italiani. Di quali? Dei loro servi di partito, dei borghesi grandi e piccoli che vivono di privilegi e di briciole. Gli operai non si fanno prendere in giro, non votano, non si sentono rappresentati da nessuno dei partiti parlamentari.

Caro Operai Contro, che sia o meno periodo di elezioni, gli esponenti dei partiti borghesi mentono spudoratamente sventolando, a titolo della loro rappresentanza, percentuali false degli elettori che li avrebbero votati, ben sapendo che quelle percentuali non sono riferite al totale degli aventi diritto ma solo a quelli che vanno a votare. Del totale degli aventi diritto la metà non vota più, principalmente non si reca al seggio elettorale, oppure vota scheda bianca o la annulla.
Quindi i voti che hanno realmente presi, sono la metà di quanto vanno sbandierando con le percentuali.
Da Di Maio alla Meloni, da Zingaretti a Salvini a Berlusconi, ripetono di avere la ricetta politica giusta, per il bene degli italiani. Con la definizione “italiani”, chiedono indistintamente a tutti gli elettori, di votare per loro identificandosi “nell’interesse generale”, mistificando sull’esistenza di classi sociali diverse, nascondendo gli interessi reali di ciascuna, a cominciare da quelli contrapposti e inconciliabili tra operai e padroni, e in generale il loro “italiano” di riferimento si identifica con gli strati che nella scala sociale godono di grandi e piccoli privilegi.
Ben l’hanno capito quel 50% di elettori che non votano più. Chi sono? Essenzialmente operai la classe degli sfruttati, e altri strati fra i più poveri. Il 50% degli elettori non vota più, perché ha sperimentato sulla propria pelle l’inganno delle elezioni borghesi.
Ma la borghesia con i suoi partiti ed i suoi mezzi d’informazione, continua imperterrita a rivolgersi indistintamente a tutti gli “italiani”, come se gli aventi diritto avessero votato al 100%. Lo fa per tutto il periodo che intercorre tra una elezione e l’altra, alzando i toni nei periodi elettorali e di crisi di governo.
Gli operai non cadono più nella trappola della “rappresentanza” borghese, disertano in massa le urne. Mentre la borghesia con tutti i suoi settori rappresentati nei vari partiti, ha interesse fondamentale e diretto alle elezioni. Con le votazioni fa eleggere i suoi uomini nei partiti, che andranno nei posti di comando al governo a garantire i profitti ai padroni, con lo sfruttamento degli operai, e tutto ciò che comporta.
Le elezioni borghesi che sono di per sé una farsa a sostegno degli “interessi generali” dello Stato dei padroni, diventano una doppia farsa che di fatto esautora il sistema elettorale. Non solo perché la metà degli elettori non vota, ma perché quella metà è formata principalmente da operai, la classe che producendo tutta la ricchezza, costituisce la base reale che può dar vita ad un altro sistema sociale. Non più basato sullo sfruttamento operaio che produce profitti per i padroni. Nelle elezioni farsa si ripete sempre lo stesso ritornello ”per il bene degli italiani”, ogni partito per sottrarre voti gli altri, li accusa di non mantenere le promesse elettorali e di tradire il cosi detto mandato degli elettori.
Un prodigarsi di chiacchiere a ripetizione, una girandola con la quale tentano anche di sminuire a vicenda le loro responsabilità di leggi e decreti antioperaie, che varano quando sono al governo, o le promesse elettorali non mantenute.
La fine del 1° governo Conte è l’esempio più vicino. Dopo provvedimenti e decreti sicurezza contro gli operai, legittima difesa, leggi contro i migranti, dopo le ordinanze di sfratti, gli sgomberi dei campi rom e l’attacco ai gay, il 1° governo Conte è caduto.Qui non si indaga sulle ragioni vere di quella che è stata definita: “la crisi più pazza del mondo”. Ci si limita a constatare che Salvini ministro degli interni, ha acceso la miccia di una bomba politico/mediatica, che gli è scoppiata sotto il culo. Né approfittano ovviamente gli squali degli altri partiti, per formare un nuovo governo dei padroni.
Finché non saranno pronti gli operai ad intervenire per spezzare questo scempio.

Saluti Oxervator

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