Ungheria: rivolta contro la legge Schiavista di Orban

Sesto giorno di proteste contro Viktor Orban a Budapest. Orban è il Salvini dell’Ungheria. Operai, Salvini prende a pretesto le scelte di Orban affermando che il governo M5S- Lega va nella stessa direzione del governo di Orban. La mobilitazione di piazza contro il regime di Orban è stata innescata dalla cosiddetta “legge schiavista“, il provvedimento con il quale il governo di Fidesz – che ha fatto per anni della guerra agli immigrati il suo cavallo di battaglia – ha imposto una legge che prevede fino a 400 ore di straordinario in più all’anno per far fronte alla mancanza di […]
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Sesto giorno di proteste contro Viktor Orban a Budapest. Orban è il Salvini dell’Ungheria. Operai, Salvini prende a pretesto le scelte di Orban affermando che il governo M5S- Lega va nella stessa direzione del governo di Orban.
La mobilitazione di piazza contro il regime di Orban è stata innescata dalla cosiddetta “legge schiavista“, il provvedimento con il quale il governo di Fidesz – che ha fatto per anni della guerra agli immigrati il suo cavallo di battaglia – ha imposto una legge che prevede fino a 400 ore di straordinario in più all’anno per far fronte alla mancanza di manodopera lamentata dalle imprese. Ricordiamo ciò che è stato pubblicato alcuni mesi addietro.
“Il salario medio degli operai in ungheria è uno dei piu bassi dell’europa. Secondo i dati dell’Istituto di statistica ungherese (KSH) il salario medio netto in Ungheria è pari a 649 euro al mese.
Pochi, molto pochi, in particolare se confrontati con un costo della vita che in alcune aree ha raggiunto livelli quasi da “Europa occidentale”.
Uno stipendio medio così basso pone l’Ungheria al terzultimo posto tra i paesi aderenti alla UE, sopra solo a Romania e Bulgaria.
La forte crescita economica ungherese infatti rende evidente ogni giorno di più come alla crescita portentosa del PIL corrisponda non un generale innalzamento del livello di vita della maggioranza della popolazione, ma anzi una divaricazione sociale sempre più marcata tra una fetta di popolazione che può godersi standard di vita “occidentali”, o forse anche di più, e la maggioranza degli ungheresi che continua a faticare non poco per arrivare a fine mese, dovendo in numerosi casi affrontare un secondo o un terzo lavoro.
Ad incidere sulla crescita del salario medio vi è inoltre la carenza di lavoratori. Infatti nonostante i dati ufficiali parlino di un tasso di disoccupazione pari al 4,3% in numerose categorie, e specialmente a Budapest, si registra ormai una cronica carenza di lavoratori.
Negli ultimi anni l’economia del paese danubiano è cresciuta a ritmi sostenuti. A favorire questa crescita è stata sia la politica economica del governo (politica monetaria e di investimenti pubblici e privati in primis) che la disposizione di manodopera a basso prezzo, oltre allo stretto legame economico con l’economia trainante del continente, quella tedesca. La crescita economica ha portato quasi all’annullamento della disoccupazione, un sostenuto aumento del costo della vita ma in particolare ha portato ad un aumento delle diseguaglianze nel paese.
Già il salario medio degli operai italiani è al 12 posto in Europa. Quello ungherese è al 22 posto.
I grandi successi dei padroni ungheresi, grazie ad Orban, sono stati fatti sulla pelle degli operai. Il governo di Di Maio e Salvini si muove sulle orme del nemico degli operai Ungherese
Un operaio

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