Contro la “pulizia etnica” di Salvini

Operai Contro gli sgomberi delle famiglie e dei Centri Sociali, sono il nuovo assalto del ministro degli Interni, Salvini, ad altre fasce della povertà e del disagio giovanile. Migliaia di poveri e di giovani emarginati da questo sistema sociale, hanno negli anni occupato edifici e case vuote, per non sopravvivere sulla strada. Solo a Roma la prima ondata prevede lo sgombero di 74 immobili, con oltre 700 sfrattati poveri. Una sorta di “pulizia etnica”. Dopo i migranti sequestrati sulla navi, nelle ultime ore Salvini ha approntato un nuovo provvedimento per abolire i permessi di soggiorno umanitari. Dopo gli immigrati […]
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Operai Contro
gli sgomberi delle famiglie e dei Centri Sociali, sono il nuovo assalto del ministro degli Interni, Salvini, ad altre fasce della povertà e del disagio giovanile. Migliaia di poveri e di giovani emarginati da questo sistema sociale, hanno negli anni occupato edifici e case vuote, per non sopravvivere sulla strada. Solo a Roma la prima ondata prevede lo sgombero di 74 immobili, con oltre 700 sfrattati poveri.

Una sorta di “pulizia etnica”.

Dopo i migranti sequestrati sulla navi, nelle ultime ore Salvini ha approntato un nuovo provvedimento per abolire i permessi di soggiorno umanitari. Dopo gli immigrati sfruttati come schiavi e relegati nei ghetti delle baraccopoli, dopo lo smantellato dei campi rom e la caccia ai “vu cumprà” sulle spiagge, dopo l’attacco ai gay e alle coppie di fatto, Salvini ha ordinato lo sgombero delle case occupate e dei Centri Sociali. Con una circolare ai Prefetti rende operativa la nuova azione di guerra per buttare in strada migliaia di poveri, in difesa della proprietà privata, per restituire le case e gli edifici ai palazzinari e alle banche.

L’attacco alle minoranze.

Salvini ha individuato una dopo l’altra, una serie di minoranze, da tempo le declassa con frasi e giudizi offensivi, e ora da ministro degli Interni li attacca nei fatti. Tratta ognuna di queste fasce sociali, come minoranze inferiori da scartare, e se potesse, le rinchiuderebbe da qualche parte, forse negli hotspot dove hanno già rinchiuso gli immigrati. Di volta in volta in nome degli “italiani”, Salvini attacca minoranze tra le più povere del grande pianeta della povertà, sottacendo o deformandone le origini e/o le ragioni delle loro “particolarità”.

Dove vuole arrivare Salvini?

Facendo leva sul razzismo e sui luoghi comuni più banali, ingigantiti dalle conseguenze della crisi, Salvini raccoglie consensi in crescendo, stando alle proiezioni dei sondaggi.

Al capo della Lega basta invertire la causa con l’effetto, ed il gioco è fatto. Scambiare (la causa) – il fallimento di un sistema sociale fondato sullo sfruttamento degli operai per realizzare profitti – (con l’effetto), addossandone la colpa a milioni di sfruttati e di poveri, che invece da questo fallimento sono stati prodotti. Ai seguaci della Lega, padroni, negozianti, padroncini, non interessa se le “ragioni” di Salvini siano o meno veritiere, false o strumentali, a loro interessa solo realizzare affari e profitti. Si aspettano che Salvini con il governo Conte, mantenga le promesse per poterlo fare.

Benvenga la rivolta contro la “pulizia etnica” di Salvini

Nella sua realtà capovolta, Salvini ha messo nel centro del bersaglio, alcune minoranze dei milioni di sfruttati e di poveri. Con la sua politica li vuole contrapporre forzando una divisione sulla quale fomenta un fronte interno a sostegno del nazionalismo. Salvini s’illude di mettere sfruttati e poveri, contro sfruttati e poveri, per sostenere il governo dei padroni.

La rapidità esecutiva degli sfratti ha colto di sorpresa sia le famiglie degli occupanti con i loro Comitati, sia i giovani dei Centri Sociali. Presi alla sprovvista non hanno potuto opporsi adeguatamente agli sgomberi. Si stanno organizzando per riprendersi case e spazi, in altri posti se questi verranno murati.

Benvenga la rivolta contro la pulizia etnica di Salvini.

Saluti Oxervator

Allego l’aforisma di Bertolt Brecht

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.

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