Aggiornamento dai cancelli della Innse, 4 aprile 2018

Il presidio che doveva terminare il 19 Marzo 2018, data della fine della Cigs e rientro di tutti i cassa integrati, è continuato sino a stamattina. La ragione per cui il presidio è continuato, a tutt’oggi, sta nel fatto che in fabbrica si stavano svolgendo le elezioni della nuova rsu ed il presidio ha rappresentato in questo ultimo periodo un freno al tentativo del padrone di pilotare le elezioni. Oltre ai candidati operai alle elezioni si è presentato un personaggio a cui l’azienda ha garantito un appoggio ed un supporto consistente. Costui, oltre ad essere capo del collaudo ed […]
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Il presidio che doveva terminare il 19 Marzo 2018, data della fine della Cigs e rientro di tutti i cassa integrati, è continuato sino a stamattina.
La ragione per cui il presidio è continuato, a tutt’oggi, sta nel fatto che in fabbrica si stavano svolgendo le elezioni della nuova rsu ed il presidio ha rappresentato in questo ultimo periodo un freno al tentativo del padrone di pilotare le elezioni.
Oltre ai candidati operai alle elezioni si è presentato un personaggio a cui l’azienda ha garantito un appoggio ed un supporto consistente.
Costui, oltre ad essere capo del collaudo ed a ricoprire il ruolo di RSPP (responsabile del servizio di prevenzione e protezione per parte aziendale), ruolo del resto nettamente in contrasto con gli interessi degli operai, si è già distinto, testimoniando a favore dell’azienda nella causa di un licenziamento di un operaio.
Il capo del personale ed il capo della sicurezza interna hanno appoggiato apertamente questo loro candidato preferito, facendo a suo favore e per tutta la durata delle elezioni (oltre 20 giorni come prevede il  regolamento per le elezioni delle RSU), propaganda continua, mettendo in atto una serie di pressioni nei confronti di alcuni operai, per altro andati a vuoto, nel tentativo di farlo eleggere.
L’azienda è addirittura arrivata, venerdì 30 marzo, ad assumere le due guardi addette alla vigilanza della portineria nel tentativo di arrivare al numero necessario per far eleggere il candidato a lei gradito.
Ieri, quando la commissione elettorale ha chiesto al capo del personale gli elenchi dei lavoratori per effettuare le votazioni, una volta avute le liste, hanno constatato che nell’elenco risultavano i nomi delle due guardie che apparivano inquadrate come operai, una cosa del tutto inaudita e che la dice lunga sui rapporti sindacali che i padroni intendono applicare.
Ma le loro manovre non hanno sortito il risultato che questi personaggi si prefissavano.
Le votazioni si sono concluse con il risultato che i tre candidati operai hanno ottenuto 6 voti divisi equamente per ognuno di loro, mentre al candidato gradito al padrone sono andati solo 4 voti, e guarda caso, sono esattamente tre i lavoratori che, oltre il candidato, hanno avuto il privilegio di non fare mai la cassa integrazione.
Ancora una volta gli operai della Innse escono a testa alta da questa battaglia che li ha visti per due lunghi anni scontrarsi contro la protervia e la potenza del padrone. Padrone che ha usato tutti i mezzi a sua disposizione (licenziamenti, provvedimenti disciplinari, denunce e cassa integrazione) nel tentativo di domare degli operai combattivi e compatti che ancora una volta si sono dimostrati disciplinati e coerenti nella difesa dei loro interessi.
Oggi il presidio finisce con la vittoria degli operai della Innse e dei loro sostenitori. Sostenitori che per tredici mesi hanno sostenuto e combattuto una battaglia dura ed estenuante giorno per giorno al fianco degli operai della Innse.
Le lotte si possono vincere o perdere ma se non lotti sicuramente hai già perso in partenza.
Ancora una volta gli operai della Innse hanno dimostrato che le battaglie si possono vincere.

D.C.

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