ERICSSON: LICENZIAMENTI, FINE DEL CONTRATTO AZIENDALE E DEL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO

Caro Operai Contro, dopo la inadeguata risposta ai licenziamenti dei mesi scorsi, alla Ericsson i sindacalisti hanno lo stesso approccio con il salario e le condizioni di lavoro degli operai. Prima hanno tollerato la disdetta dei contratti aziendali, ed ora davanti alla dichiarazione che Ericsson uscirà dal contratto nazionale, i sindacalisti incalzati dal giornalista che chiede se ricorreranno allo sciopero, rispondono. “Non lo escludiamo”. Cosa dovrà ancora succedere per togliere le riserve sullo sciopero? Sembra che il 2018 non stia cominciando bene per gli operai. Che siano loro quindi gli operai a mobilitarsi, a organizzare la lotta contro il […]
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Caro Operai Contro,

dopo la inadeguata risposta ai licenziamenti dei mesi scorsi, alla Ericsson i sindacalisti hanno lo stesso approccio con il salario e le condizioni di lavoro degli operai. Prima hanno tollerato la disdetta dei contratti aziendali, ed ora davanti alla dichiarazione che Ericsson uscirà dal contratto nazionale, i sindacalisti incalzati dal giornalista che chiede se ricorreranno allo sciopero, rispondono. “Non lo escludiamo”. Cosa dovrà ancora succedere per togliere le riserve sullo sciopero? Sembra che il 2018 non stia cominciando bene per gli operai. Che siano loro quindi gli operai a mobilitarsi, a organizzare la lotta contro il padrone, e fare i conti col vecchio sindacalismo, se questo tenterà di mettersi di traverso.

Saluti Oxervator

 

Invio articolo da La Repubblica 3 gennaio 2018

ROMA – Ericsson mostra il pugno duro. Ieri ha inviato ai sindacati una lettera in cui annuncia l’uscita dal contratto nazionale di lavoro delle telecomunicazioni. Da anni in stato di crisi e nonostante l’invito del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, a sedersi al tavolo per discutere con i sindacati (fino a ora esclusi), la società di telecomunicazioni svedese è andata avanti. Ericsson “ha proceduto alla disdetta dei contratti aziendali, e fatto ben più grave, ha annunciato l’uscita della nuova società dal contratto nazionale collettivo delle telecomunicazioni.” Ad annunciarlo in una nota sono le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil. “E’ una scelta inaccettabile nel merito e una forzatura – è scritto nella nota sindacale – che vuole pregiudicare e condizionare il confronto proposto dal ministro”.

Una decisione che, chiarisce Ericsson Services Italia Spa, era stata anticipata alle organizzazioni sindacali già lo scorso 28 dicembre nel corso di un meeting e l’uscita dal contratto nazionale riguarda solo la neocostrituita società. “L’intenzione di uscire dal contratto nazionale delle tlc per adottare un nuovo regolamento aziendale – precisa Ericsson service – si rende necessaria per sostenere gli obiettivi di crescita dell’azienda di nuova costituzione e permetterle di affermarsi in un mercato competitivo quale quello dei servizi per reti e apparati di telecomunicazione. Inoltre Ericsson ha già confermato la propria disponibilità ad avviare quanto prima il tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali”.

Da tempo i sindacati chiedono un confronto e anche questa volta ribadiscono la necessità di un incontro, Rsu comprese, al quale “non si sottrarranno”. I sindacati “ribadiscono con nettezza il proprio impegno nel contrastare la deriva intrapresa da Ericsson, che punta a un dumping economico teso a scardinare le regole della competizione, che dovrebbero essere difese anche dalle stesse organizzazioni datoriali”. I sindacati preparano dunque la mobilitazione con l’obiettivo di convincere Ericsson a cambiare la propria linea di politica industriale, e concentrarsi sulla modifica e implementazione dei processi e dei prodotti, che “rappresentano l’unica garanzia di rilancio di un’azienda ripiegata su stessa, che rischia di uscire significativamente dal mercato del nostro paese”.

“Immaginare che la soluzione e il rilancio dei problemi di Ericsson si possano risolvere con la disdetta del contratto nazionale è quanto di più sbagliato si possa immaginare – dichiara Marco Del Cimmuto, segretario nazionale della Slc Cgil – ci aspettiamo che anche il governo prenda una posizione, così come ha fatto nella vicenda dell’Ilva, quando l’acquirente ha proposto l’azzeramento dell’anzianità lavorativa degli occupati Ilva. Credo non possano esserci timidezze. Noi ci opporremo in tutti i modi”. Anche con lo sciopero? “Non lo escludiamo”, annuncia Del Cimmuto.

Gli affari di della società madre Ericsson nell’ultimo trimestre non sono andati bene e potrebbero andare peggio. La società ha presentato a ottobre risultati trimestrali inferiori alle attese, con un fatturato in calo e prevede che la situazione possa peggiorare.

La perdita netta nel periodo luglio-settembre è salita a 4,4 miliardi di corone (457 milioni di euro) contro una perdita netta di 233 milioni dell’anno prima. Il fatturato è sceso del 6% a 47,8 miliardi di corone. Conti che già in ottobre annunciavano licenziamenti.

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