STANGATA: DA GENNAIO PIU’ 952 EURO A FAMIGLIA

Caro Operai Contro, la nuova stangata varata dal governo Gentiloni, graverà su ogni famiglia con una media di 952 euro annui. Ma si tratta appunto di una media, perché ad essere più colpite saranno le fasce dei salari delle pensioni e dei redditi più bassi, “in previsione del processo di riforma delle tariffe, che penalizza gli utenti con minori consumi, specie se residenti, quantificati in 22 milioni di abitazioni su 29 totali”. La nuova rapina del governo Gentiloni a danno degli operai e degli strati meno abbienti, è accompagnata dall’annuncio – fatto da Gentiloni stesso – che invierà soldati […]
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Caro Operai Contro,

la nuova stangata varata dal governo Gentiloni, graverà su ogni famiglia con una media di 952 euro annui. Ma si tratta appunto di una media, perché ad essere più colpite saranno le fasce dei salari delle pensioni e dei redditi più bassi, “in previsione del processo di riforma delle tariffe, che penalizza gli utenti con minori consumi, specie se residenti, quantificati in 22 milioni di abitazioni su 29 totali”. La nuova rapina del governo Gentiloni a danno degli operai e degli strati meno abbienti, è accompagnata dall’annuncio – fatto da Gentiloni stesso – che invierà soldati e mezzi militari in Niger, per sopprimere ogni resistenza alla rapina delle materie prime da parte dell’imperialismo italiano. Gentiloni è il degno rappresentante dei padroni in Italia.

E’ più che mai indispensabile che gli operai procedano nella costruzione del proprio partito.

Saluti da un sostenitore di Operai Contro

 

Allego una nota di Adnkronos  26/12/2017

Arriva la stangata: +952 euro a famiglia da gennaio

Dalle bollette della luce ai pedaggi autostradali. Passando per assicurazioni, servizi bancari, prodotti per la casa e spese scolastiche. Con il nuovo anno arriva anche la consueta stangata di prezzi e tariffe che toccherà quota +952 euro annui per una famiglia media. “Mentre, secondo le ultime stime Istat, cresce il rischio povertà o esclusione sociale – sottolinea in una nota Elio Lannutti di Adusbef – con la popolazione esposta a rischio pari a 18.136.663 individui, superiore di 5.255.000 unità rispetto al target UE previsto, una disuguaglianza dei redditi maggiore rispetto alla media dei Paesi europei, si profilano ulteriori salassi per le tasche dei cittadini dal 1 gennaio 2018, stimati da Adusbef in 952 euro a famiglia”.

“Dalle bollette della luce, destinate ad aumentare – come segnalato al Governo e dall’Autorità per l’energia – per 22 milioni di famiglie dal 1 gennaio 2018, in previsione del processo di riforma delle tariffe, che penalizza gli utenti con minori consumi, specie se residenti, quantificati in 22 milioni di abitazioni su 29 totali, quindi con un potenziale impatto redistributivo tutt’altro che irrilevante, al gas, ai pedaggi autostradali, alle assicurazioni, ai servizi bancari, al caro assicurazioni, alla spesa alimentare, ai ticket sanitari, ai trasporti, servizi idrici, alla tassa sui rifiuti”.

“Il nuovo anno è alle porte, ma a giudicare dai primi segnali sul fronte dei prezzi nulla di buono aspetta i consumatori italiani, che nel 2018 – spiega – subiranno la consueta stangata di prezzi e tariffe che toccherà quota +952 euro annui, per una famiglia media, con il traino verso l’alto di trasporti, alimentazione, Rc Auto, servizi bancari, Tari (invece di essere restituita dato l’errato calcolo), i prodotti per la casa, le spese per la scuola, le tariffe professionali”.

La previsione di aumenti per il 2018 “è aggravata non solo dalla crescita dei costi energetici, ma anche da alcuni fenomeni speculativi o derivanti da inefficienze di sistema, con aumenti implacabili dei costi delle assicurazioni e dei servizi bancari”. “Tali incrementi per molte famiglie risultano insostenibili, per questo – conclude – è urgente una seria azione del Governo per controllare e contrastare ogni aumento ingiustificato, e porre un argine ad aumenti surrettizi di pochi euro, con la certezza dell’impunità data l’assenza di una class action (approvata all’unanimità dalla Camera dei Deputati il 3 giugno 2014, bloccata al Senato per espresso veto di Confindustria e banche recepita dal ministro Maria Elena Boschi, che taglieggiano e saccheggiano i redditi) formidabile deterrente contro i predatori”.

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