Siemens: 6.900 licenziamenti dall’Industria 4.0

Caro Operai Contro, dalla Germania il paese che ha coniato “Industria 4.0, la Siemens annuncia 6.900 licenziamenti, con la chiusura proprio in Germania di due stabilimenti a Goerlitz e Lipsia, dove lavorano 920 dipendenti, più licenziamenti in altre città. La Siemens ha reso noto che 1.100 licenziamenti saranno in Europa, 1.800 negli Stati Uniti, 2.500 in altri paesi. I risultati dell’Industria 4.0 sono innegabili. Le decine di miliardi di euro che il governo Gentiloni sta regalando alle aziende per introdurre macchinari di nuovo tipo, creeranno tanti nuovi esuberi anche in Italia. In Germania il sindacato dei metalmeccanici Ig Metall […]
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Caro Operai Contro,

dalla Germania il paese che ha coniato “Industria 4.0, la Siemens annuncia 6.900 licenziamenti, con la chiusura proprio in Germania di due stabilimenti a Goerlitz e Lipsia, dove lavorano 920 dipendenti, più licenziamenti in altre città. La Siemens ha reso noto che 1.100 licenziamenti saranno in Europa, 1.800 negli Stati Uniti, 2.500 in altri paesi.

I risultati dell’Industria 4.0 sono innegabili.

Le decine di miliardi di euro che il governo Gentiloni sta regalando alle aziende per introdurre macchinari di nuovo tipo, creeranno tanti nuovi esuberi anche in Italia.

In Germania il sindacato dei metalmeccanici Ig Metall ha commentato aspramente i licenziamenti annunciando battaglia. In Italia spetta agli operai rimboccarsi le maniche e organizzarsi per lottare contro i licenziamenti e le sfide dei padroni.

Saluti sostenitori

 

Tratto da Repubblica.it

Siemens annuncia 6.900 tagli

MILANO – I “tagli dolorosi” anticipati nei giorni scorsi presso il colosso tedesco Siemens diventano realtà: l’azienda taglia 6.900 posti nel mondo e chiude due fabbriche in Germania.

Il colosso tedesco, che nei giorni scorsi aveva annunciato “tagli dolorosi”, ha ufficializzato oggi la decisione a Monaco. Gli stabilimenti che verranno chiusi sono quelli di Goerlitz e Lipsia, dove lavorano 920 dipendenti, complessivamente.

Particolarmente colpito dai tagli è il comparto “Power and gas”, che vedrà una contrazione di 6100 posti. L’altro comparto coinvolto dal ridimensionamento è quello dei processi industriali. Il sindacato Ig Metall ha commentato aspramente la decisione, annunciando battaglia: “un taglio di posti di queste dimensioni, alla luce della eccellente situazione dell’impresa, è inaccettabile”. Secondo il sindacato, inoltre, con le misure previste, “si ignorano i problemi strutturali” e a pagare sono solo i lavoratori.

Dei tagli complessivi annunciati, la metà riguarda la Germania, 1100 lavoratori in Europa mentre altri 2500 andranno a colpire maestranze nel resto del mondo, di cui 1.800 negli Stati Uniti.

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