Ricollocati: la Cgil chiede la stabilizzazione a 400 euro al mese

Caro Operai Contro, spesso il sindacato rinuncia alla lotta contro i licenziamenti, in cambio di accordi che promettono la ricollocazione degli operai in altre aziende. Sappiamo poi come va a finire, una volta licenziati non si va più in fabbrica, si perdono i contatti con gli altri operai, mentre la ricollocazione diventa un miraggio e non sai più cosa fare. I più “fortunati” vengono sì ricollocati, ma con salari da fame, col sindacato che rivendica la stabilizzazione del posto di lavoro a 400 euro al mese. Questi sono i nuovi posti di lavoro di cui blaterano Gentiloni, Padoan e […]
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Caro Operai Contro,

spesso il sindacato rinuncia alla lotta contro i licenziamenti, in cambio di accordi che promettono la ricollocazione degli operai in altre aziende. Sappiamo poi come va a finire, una volta licenziati non si va più in fabbrica, si perdono i contatti con gli altri operai, mentre la ricollocazione diventa un miraggio e non sai più cosa fare. I più “fortunati” vengono sì ricollocati, ma con salari da fame, col sindacato che rivendica la stabilizzazione del posto di lavoro a 400 euro al mese. Questi sono i nuovi posti di lavoro di cui blaterano Gentiloni, Padoan e il resto della banda. Questo sindacalismo va assolutamente sostituito col sindacalismo operaio, per organizzare la resistenza contro i licenziamenti e i piani affamatori dei padroni.

Saluti da un lettore

 

Articolo da Bologna Today

Da licenziati ad assistenti giudiziari, allarme per 40 tirocinanti, Cgil: ‘400 euro al mese, serve stabilizzarli’

Diversi ex lavoratori di aziende come Malaguti, Corticella, Demm, Perla, sono impiegati come tirocinanti in supporto agli staff amministrativi di Tribunale e Corte d’Appello. Per loro, ogni anno, si ripropone l’incertezza.

Furono licenziati da grandi aziende in crisi, e ora ogni anno rimangono appesi alla legge di stabilità. Sono tra i 40 e 50 gli assistenti giudiziari precari, impiegati negli uffici di Tribunale e corte d’Appello, che da anni lavorano saltuariamente e con un rimborso di circa 400 euro al mese.

Ex operai ed ex impiegati, con una età media di 40-50 anni, che dal 30 novembre -se non dovesse essere prorogato il finanziamento del ministero in legge di stabilità- non potranno più proseguire il persorso di riconversione lavorativa.

L’allarme è dato dalla Cgil, che in regione conta un centinaio di posizioni simili a rischio. Il recente concorso pubblico -si legge nella nota diffusa dal sindacato- per assistenti giudiziari, pur garantendo un punteggio per questa platea di lavoratori, non è stata purtroppo la soluzione: solo pochi di loro hanno trovato una risposta positiva.

La Cgil chiede insomma di avviare un percorso di stabilizzazione: un titolo da spendere nella pubblica amministrazione, oltre che a un contratto triennale “un contratto triennale a tempo determinato utile a risolvere molti dei problemi salariali e di continuità della prestazione per affrontare la mole di lavoro arretrato con la quale si trova quotidianamente a combattere il nostro sistema giudiziario”.

Da canto suo, il sindacato ha fatto sapere al ministro della Giustizia e ai presidenti delle commissioni Lavoro di Camera e Senato di presentare la proposta. “Vogliamo sapere se si possono dare ‘le gambe’ a questa proposta, attraverso le risorse della legge di stabilità” fa sapere Maurizio Serra di Fp-Cgil Bologna.

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